Il palazzo reale

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***art by Kelly***


Da qualche parte negli Oceani

«Ah ah... Il ramoscello è tornato. Hai fallito, non è vero?» Sorrise sarcastico Pyro, non appena vide apparire Tsuchi alla base.

«Bada a come parli, tu.» Ringhiò in risposta l'altro, non degnandolo di altra parola e guardandosi attorno per vedere se fossero tutti presenti. Vide Eiji, ma l'unica donna tra gli Elementali non era ancora rientrata. Tsuchi torse le labbra e decise che non c'era tempo da perdere, perciò si rivolse frettoloso al capo: «Abbiamo un problema. Un grosso problema.»

La donna si voltò verso di lui, scostando la mano dalla fronte del tritone dell'Oceano Artico, facendo svanire di conseguenza l'alone di oscurità con il quale stava ricaricando la gemma che il ragazzo portava sulla fronte. Osservò l'Elementale della terra, sorpresa dalla tensione che ne riscontrava nella voce. «Parla.» Disse, in modo secco, facendosi subito attenta.

Tsuchi raccontò brevemente ciò che era accaduto durante lo scontro, parlando dell'arrivo imprevisto di Hikari. A sentire che la Custode degli Elementi si era schierata dalla parte delle sirene, Ao e Pyro si scambiarono un'occhiata nervosa, rimembrandosi dello scontro avuto con la predecessora della creatura e della loro successiva prigionia.

«Non mi aspettavo che la Custode degli Elementi si schierasse dalla parte delle principessine...» Sussurrò il capo, meditabonda.

«Questo complica le cose.» Rifletté a voce alta Ao, incrociando le braccia al petto.

«Per una volta, siamo d'accordo.» Affermò Pyro, altrettanto nervoso.

«Che cosa facciamo?» Chiese Tsuchi, rivolto alla donna seduta sul trono. Lei rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché i suoi occhi caddero sulla lama del pugnale che aveva preparato per un evento molto speciale e un sorriso andò a delinearsi dietro la maschera. «Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Accelereremo i piani.» Si voltò verso i suoi sottoposti e li squadrò uno per uno, per poi stringere il manico del coltello nella mano, alzarsi e proclamare entusiasta: «Domani attaccheremo il castello, sarà la fine della regina e di tutti coloro che oseranno intralciarci!»

Niijima, Giappone

L'esibizione si era conclusa con un successo strepitoso, la folla urlante era in delirio: era una sensazione inebriante.

«Grazie mille ragazzi, siete fantastici!» Esclamò Harmony, inchinandosi e mandando baci al pubblico.

Una deliziosa bambina dai grandi occhi dorati salì timidamente sul palco in cerca di un autografo, che la rossa firmò immediatamente. «Grazie, Moni! Ti voglio bene! Questo è per te!» Disse abbracciandola e consegnandole un pacchetto. La ragazza lo aprì con un sorriso, ma il suo viso assunse un'espressione stupita nel vederne il contenuto: un campanello tondo con un pulsante, simile a quello che si trovava alla reception del Pearl Piari.

Incuriosita, lo prese in mano e quello iniziò a suonare, sempre più forte.

Il campanello che suonava incessantemente svegliò da quel bellissimo, quanto strano, sogno la ragazza dai capelli rossi, che mugolò rigirandosi nel letto. «Mmmmhhhh... Nonna, perché non vai tu?» Biascicò con voce impastata, ricordando che in casa c'erano solo loro perché il padre era a una convention fuori città. Ma Letty non si decideva ad aprire.

Preoccupata che le fosse successo qualcosa, si alzò di scatto precipitandosi in corridoio e, passando davanti alla finestra che dava nel giardino sul retro, vide sua nonna chinata nell'orto, intenta a piantare dei bulbi, con le cuffie dell'i-pod nelle orecchie.

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