"Se la tua gamba sinistra è il giorno del Ringraziamento e la tua gamba destra è il Natale, posso venire tra le feste?"
"Certo... se vuoi del sangue giù per la tua gola."
"... cosa?"
"Ho le mie cose, idiota."
Dove la ragazza chiaccherona e il ragazz...
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Non avevi sorriso.
Non per davvero.
Ma poi, non credo mi aspettassi che lo facessi.
La volta dopo che ti vidi in classe, stavi giocando con la tua matita.
Non interagivi con nessuno, non è così? Vorrei averti lasciato così com'eri.
Ma ero cocciuta.
E quella non è mai una buona cosa.
Mi affrettai verso di te quando la campanella di fine della lezione suonò, determinata a parlare con te.
"Hey, Kim Taehyung," dissi quando ti raggiunsi alla porta, stringendo la tracolla della mia borsa.
Sollevasti un sopracciglio, camminando più vicino all'uscita. "Che cosa mi vuoi chiedere ora? A meno che tu non voglia avere degli appunti, per piacere non disturbarmi."
Scossi la testa. "E' solo che tu non parli tanto, quindi volevo dirti una cosa."
Sospirasti, ancora sembrando celestiale come sempre. "Okay, che cosa è?"
"Devi essere una macchina fotografica." sorrisi.
Le tue sopracciglia si corrugarono in confusione. "Che cosa intendi? E' come ieri? Perché la pensi così?"
Quelle erano molte domande, ma mi concentrai sull'ultima
