CAPITOLO 99 - SEBASTIAN

205 29 25
                                    


SEBASTIAN:

Eravamo alle solite, un film rivisto troppe volte, al punto che conoscevi già le battute prima che l'attore le pronunciasse. Pur avendo scolpito in mente la voracità di Allyson, credevo che dopo aver mangiato quell'infinità di cibo , la sua fame fosse quietata, ma dopo aver notato come si era accaparrata il vassoio delle patatine fritte lasciandomene solo una dopo averla implorata, il tarlo del dubbio si insinuò nella mia mente.

L'imbarazzo che aveva dimostrato durante gli antipasti, lentamente si era affievolito fino a scomparire del tutto: constatando che nessuno l'aveva derisa o che le tenesse costantemente gli occhi addosso, aveva attenuato il suo timore, la conseguenza era stata che ormai i vassoi quando arrivavano prima passavano da lei, poi quando riteneva di aver tolto dal piatto di portata una quantità di cibo moltiplicata all'ennesima potenza poggiava il rimanente sul tavolo senza interessarsi se qualcuno a causa delle sue azioni potesse rimanere sprovvisto di qualche assaggio.

Quando mi aveva donato quell'unica patatina nella mia testa era sbocciata l'idea di fargliela pagare, ero sicuro che sarebbe rimasta malissimo e se il mio piano fosse andato a buon fine avrei avuto la mia dolce vendetta.

Mentre i miei amici erano impegnati a conversare piacevolmente tra di loro degli argomenti più svariati, abbandonai il mio posto senza fare troppo rumore e dare troppo nell'occhio, sottovoce dissi a nonna Ester che mi sarei assentato solo un momento per verificare che in cucina andasse tutto bene.

Dopo il suo assenso con passo felpato mi allontanai e mi diressi verso il locale situato alla fine del corridoio che portava esclusivamente alla zona cucina.

Mentre mi avvicinavo sentivo il suono delle chiacchiere del personale di servizio, alcuni come Mary la cuoca e Jason il tuttofare erano figure fisse nella nostra casa, erano tantissimi anni che lavoravano per nonna, nonostante lei avesse insistito per garantirgli anche una sistemazione per la notte, loro avevano preferito verso sera tornare alle proprie abitazioni anche se non avevano una famiglia da accudire, ripresentandosi in orario ed ordinati la mattina seguente per riprendere le loro occupazioni quotidiane.

Durante la settimana poi c'erano due ragazze Lucy e Jade che per qualche ora pulivano casa, spolverando mobili , lavando e lucidando i pavimenti e si occupavano di lavare e stirare i panni. In fondo anche se la casa era moto grande eravamo solo in due ed usavamo solo alcune delle tante stanze della villa.

Ma il regno della cucina era territorio privato ed esclusivo di Mary, nemmeno nonna Ester poteva mettere becco , si limitava a fare qualche richiesta, ma la maggior parte delle volte dava solamente il suo assenso a quanto già predisposto e pianificato.

La nonna dava disposizioni sommarie , ma poi era Mary che le realizzava seguendo i suoi modi, non accettava consigli od opinioni diverse, in alcune cose era proprio testarda, ma stava con noi da anni e ci aveva sempre servito ponendo il benessere della nostra famiglia come una sua priorità.

Per questo ero convinto che il dolce di Natale sarebbe stata la meravigliosa torta al cioccolato , farcita con una spuma di cacao amaro alternata ad una crema pasticcera grondante di rum, ricoperta da una glassa di cioccolato sopraffino e decorata con scaglie di cioccolato bianco che creavano sulla superficie strane forme ispirate all'occasione.

Io che avevo assaggiato molte volte quella delizia sapevo che quando le fette venivano tagliate tutto intorno si sprigionava un profumo che ti spingeva ad assaggiare quel dolce anche se non eri un amante del dessert e quando poi avevi la possibilità di staccarne un pezzo e portarlo alla bocca, chiudevi davvero gli occhi dedicando la tua attenzione al sapore che ti si scioglieva in bocca , una meraviglia per qualsiasi palato , se eri uno dei fortunati  avresti ricordato il dolce per sempre.

Stars & TouchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora