Stars & Touch

CAPITOLO 30 - BRUCE

BRUCE:

Fissai Touch con intenzione, ero inviperito per come era stato trattato da Allyson, non ero intervenuto perché volevo che se la sbrigassero da soli, di certo non mi aspettavo la sorpresa del ragazzo anche se ci credevo poco; che Allyson fosse una bugiarda l'avevamo già appurato, ma che facesse del male volontariamente non l'avrei mai creduto.

Aveva scoccato la freccia velenosa proprio nel cuore del ragazzo che pochi minuti prima si era inginocchiato davanti a lei per chiederle perdono. Touch aveva ragione, c'era dell'altro, non poteva essere colpa di qualche episodio in cui erano volati commenti poco piacevoli, anche lei non era stata da meno, aveva risposto per le rime, forse si era dimenticata , sì effettivamente tendeva a dimenticare la sua parte attiva in quanto era successo. Le piaceva fare la vittima, colpevolizzare chi riteneva carnefice e ridurlo al tappeto.

Touch ci era cascato in pieno, di lui si poteva dire tutto ma non che fosse un bugiardo, diceva la verità anche se era controproducente per lui, come poco prima in classe, aveva raccontato a quegli ebeti che non valevano il suo dito mignolo, di aver subito dei ricatti morali da due inetti, incapaci, che si erano approfittati di una sua debolezza per metterlo con le spalle al muro.

In fondo mi faceva un po' pena, da quando aveva conosciuto Allyson, la sua vita era diventata un'altalena di sì, no, forse, magari, una vita di attesa del giorno dopo, di speranza che tutto potesse aggiustarsi, lui ci teneva davvero a quella ragazza, e lei l'aveva ripagato sputandogli in faccia che era felicemente fidanzata con questo dannato Michael.

Mi avvicinai a lui e mettendogli un braccio sulle spalle, gli dissi:-" Non te la prendere, il mondo gira così, hai commesso l'errore di scegliere il cavallo sbagliato, ti sei illuso che fosse diversa dalle altre e che fosse la ragazza giusta per te. Dal momento che la situazione si è capovolta questa sera usciremo insieme e berremo birra fino a dimenticare questa brutta giornata".

Guardai i suoi meravigliosi occhi, erano spenti,  vagavano nel vuoto:- "Tu non puoi capire Donovan, " mi disse, "non hai conosciuto una ragazza come lei che ti abbia fatto battere il cuore, sì conosci molte ragazze", mi interruppe," ma sono quelle che vanno e vengono e che non ti lasciano un marchio dentro".

" Sai io lo penso ancora che lei fosse la ragazza giusta per me, ma ha scelto di stare con un altro, quello che mi fa rabbia è che non ha mai nemmeno preso in considerazione la possibilità di diventare la mia ragazza. Si è comportata in modo superficiale, ma io ho capito da come rispondeva al mio bacio che era tutta una messa in scena, non so perché, ma ho avvertito che il suo modo di agire dopo quel bacio se lo fosse imposto da sola, probabilmente non ha creduto alle parole che le avevo rivolto , mentre ti giuro che ero stato sincero, non  ho mai chiesto a nessuna di diventare la mia ragazza, solo a lei e lei mi ha respinto chiamandomi coccodrillo".

"Sai che ti dico? aggiunse:- "Spero per lei che quello che ha raccontato corrisponda alla verità, altrimenti la farò strisciare come un verme prima di tornare da me".

"Questo è il Touch che riconosco" sbottai, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.

"Adesso rientriamo, altrimenti Mor ci darà per dispersi, annegheremo questa sera i nostri dispiaceri nell'alcool!"

"Nostri? Perché hai detto così? Anche tu hai qualcosa da dimenticare?"

"Forse" risposi "o forse voglio solo farti compagnia".

Ritornammo in classe, il professore ci guardò con aria severa, ma non disse una parola, tornammo ai nostri posti e le lezioni continuarono.

Quel giorno le ore sembravano non passare, attendevo con ansia la fine delle lezioni, non sentivo la mia gattina da ben quattro giorni, solo un messaggino con Ciao Micione, non dimenticarmi e poi l'oblio. Non riuscivo a sopportare quella situazione, lo sapevo che la nostra storia non sarebbe stata normale , ma non potersi vedere, non potersi sentire quando ne avevamo voglia, mi faceva salire la pressione a livelli stratosferici.