CAPITOLO 73 . SEBASTIAN / ALLYSON

446 46 35
                                    



SEBASTIAN:

Decisi che l'unico modo per dimostrare che non avevo raccontato panzane fosse interpellare direttamente la persona in questione. Penelope mi avrebbe aiutato, era una ragazza molto disponibile, anche lei aveva mostrato delle remore quando Allyson le aveva detto che preferiva aspettare ancora un po' prima di presentarmi a sua madre, ricordo che le aveva detto:- "non capisco il perché, tu che puoi vivere il tuo amore alla luce del sole,  lo vuoi tenere nascosto", ma come ho già avuto modo di ripetere, avevo a che fare con un mulo e di conseguenza il suo piano era deflagrato alla prima occasione in un corto circuito.

Presi il cellulare, cercai il suo numero e inoltrai la chiamata, gli squilli si prolungarono, ma nessuno rispose, accidenti sicuramente non l'avrà portato con sé, magari sarà in sauna, ci avrei riprovato più tardi.

Il sorrisetto sulle labbra di Carol, mi innervosì era chiaro quel che pensava, avevo tentato di dimostrare che non avevo mentito ed avevo fallito.

"Lo sapevo, erano tutte bugie, non pensavo Allyson che per trovare una via d'uscita tirassi di mezzo persone che non c'entrano, hai sempre sofferto di un'immaginazione oltre i limiti, a volte ti perdevi totalmente nelle tue fantasie, ma fino a questo punto credimi, sono strabiliata, letteralmente" esclamò Carol.

Lo squillo del cellulare creò un momento di silenzio e di sguardi diversi, quando lessi sul display il nome di chi si trovava dall'altra parte in attesa della mia risposta, un sorriso spontaneo mi illuminò il viso, il mio cuore si librò nell'aria dalla gioia, anche Allyson aveva capito ,mentre gli altri due erano rimasti interdetti. Bene adesso vedremo chi riderà per ultimo.

"Ciao principessa" la apostrofai ,"come stai?"

"Non sono una principessa Sebastian quante volte devo ripetertelo, hai qualche notizia per me? Hai visto Bruce? Dimmi per favore cosa ti ha detto, come sta? Mi ha perdonata?"

"Tesoro aspetta, mi dispiace niente di tutto questo, mi dovresti aiutare, anzi ci dovresti aiutare, sono a casa di Allyson, sua madre ha scoperto che noi due ci frequentiamo" .

"Ti sta facendo il terzo grado vero? Ben ti sta, ti avevo detto di convincere Allyson", rise Penny.

La voce di Carol si innalzò nella stanza ed interruppe la nostra comunicazione.

"Potrebbe essere chiunque al telefono, pensate che io sia scema per caso? Li conosco quelli come voi, usano questi mezzucci moderni per crearsi un alibi" ribadì con un sorrisetto ironico..

La voce di Penelope che aveva sentito tutto si riversò nel mio orecchio.

"Ho capito tutto Sebastian , mettimi in viva voce che ci penso io, ma ricordati, mi devi un favore".

"Non lo dimenticherò, anche perché tu non me lo permetterai" risi.

Azionai il viva voce e deposi il cellulare sul tavolo. "Puoi parlare ora".

"Buongiorno a tutti",, la voce di Penelope, esplose nella stanza, "non so quante persone siano lì riunite, ma vorrei presentarmi, Mi chiamo Penelope Theresa Louisa Carrington e sono l'unica figlia del magnate dell'editoria".

"Capisco i suoi dubbi signora, io e sua figlia ci siamo incontrate qualche settimana fa, anche lei mi aveva vista solo sui rotocalchi fino a qualche giorno prima, ma adesso abbiamo avuto l'occasione di parlarci a quattr'occhi.  "Ciao Allyson" continuò" sei finita nei guai vero?" Aggiunse sorridendo.

"Ciao Penelope", rispose Allyson, "direi proprio di sì, la mamma non crede che ti conosciamo e che sia stata tu a donarmi il cellulare".

"La capisco sai, sei riuscita a tenerle nascosto quel bel pezzo di ragazzo che ti adora e che voleva solo fare la sua conoscenza, quante volte te l'abbiamo detto tutti? Non importa adesso cercherò di convincere tua madre".

Stars & TouchWhere stories live. Discover now