CAPITOLO 59 - BRUCE

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BRUCE

Dopo aver parcheggiato Brie nella legnaia, io e Michael rientrammo in casa, vidi subito che Penny stringeva Touch in un abbraccio, pur capendo la situazione, provai una fitta di qualcosa che assomigliava parecchio alla gelosia, strano non mi era mai capitato prima, ma forse era perché non avevo mai avuto una ragazza vera, una ragazza di cui ero innamorato.

Penny era mia, solo mia, ma allora perché stava abbracciata a Touch?

E' vero erano amici , ma era meglio separare quei due corpi, non si sa mai, pensai .

"Touch" dissi più aspramente di quanto avessi intenzione di fare, "togli le zampe dalla mia ragazza, immediatamente, penso di non dovertelo ripetere".

"E' solo un abbraccio tra amici , tranquillo", rispose lui, "sei geloso per caso?"

"Non dire scemenze , penso solo che il saluto possa considerarsi terminato, e tu Penny vieni da me, da quando sei arrivata non mi hai nemmeno salutato" dissi con fare imbronciato.

"Micione" disse lei staccando finalmente le braccia dal collo di Touch, "non fare il prepotente , arriverà anche il tuo turno, adesso mi siedo , perché vedo che è pronta la colazione..."

Non la lasciai finire di argomentare, con una mossa fulminea, mi avvicinai a lei che stava ancora blaterando sulla colazione ,la presi per mano e la trascinai fuori dalla stanza , non mi interessava se sembravo maleducato, volevo qualche istante di solitudine da trascorrere con la mia gattina. Ci rintanammo in un anfratto del portico, in modo da ripararci dall'aria fredda di quella mattinata. Erano da poco passate le sei, le presi il viso tra le mani e la guardai fisso, pur essendo bellissima aveva l'aria affaticata, anche lei sicuramente aveva passato una notte movimentata, in ansia per quello stupido di Touch.

"Sei stanca gattina?", chiesi attirandola nelle mie braccia, "mi hai fatto la sorpresa più bella che potessi immaginare, anche se sono preoccupato".

"No !" mi disse lei appoggiandomi il dito sulle labbra, "non parlare, restiamo abbracciati per un po' in silenzio, mi sei mancato tantissimo Bruce e mi è mancato tantissimo anche il tuo calore, il tuo conforto, il tuo amore".

"Anche tu mi sei mancata Penny, ogni notte mi rigiro nel letto prima di addormentarmi sognando il tuo bellissimo viso ed è a te che penso appena sveglio, a come vorrei accarezzarti, baciarti, coccolarti...invece il mio letto è sempre vuoto" terminai sconsolato.

"Ed è meglio che resti vuoto Bruce, mi hai sentita? Solo io potrò avere il nullaosta per entrarci, guarda che non scherzo, se tu sei un pochino geloso , io sono la gelosia personificata, tu sei mio" disse guardandomi fisso negli occhi, "nessuno riuscirà a dividerci Bruce" concluse, ma la sua voce non era decisa, convinta, nonostante il senso delle parole appena pronunciate, era malinconica, amareggiata e questo mi dava da pensare.

"Nessuno gattina" ribadii lasciandole una scia di baci sulla guancia e sul collo, "nessuno riuscirà ad intromettersi tra noi due, siamo solo io e te , questo è il nostro mondo, dove ci sarai tu ci sarò anche io, da solo Penny io non esisto più, io vivo sperando ogni giorno di poterti vedere o almeno di poter sentire la tua voce".

"Micione, se non fossi così grosso, ti metterei in una valigia e ti nasconderei sotto il mio letto" mi rispose con gli occhioni sognanti.

"Ma come sotto il tuo letto Penny, volevi dire nel tuo letto?" precisai.

"No ti sbagli" replicò, "volevo dire proprio sotto il mio letto, così nessuna delle mie cameriere, delle mie amiche, ti potrà vedere e portarti via a me".

"Nessuna potrà riuscirci semplicemente perché io amo te, da quando ti ho conosciuta non ho più guardato un'altra ragazza, lo sai".

"E che mi dici di Allyson? La nomini troppo spesso micione..." affermò con tono indolente ma socchiudendo gli occhi e sfidandomi con lo sguardo a risponderle.

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