CAPITOLO 68 - ALLYSON

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ALLYSON:

Era sempre la medesima storia, sinceramente non so a chi si potesse attribuire maggiormente la colpa, solo che il risultato era sempre lo stesso, se restavamo insieme più di due ore, ecco che i nostri due brutti caratteri incrociavano le armi in una battaglia inutile.

Mi ero anche divertita , non avevo mai trascorso una serata intera con un ragazzo, avrei dovuto lasciarla gestire a lui, se voleva andare al cinema avrei dovuto accontentarlo, ed invece la mia testa bacata aveva finito con una costrizione, sì perché dovevo ammetterlo con me stessa, l'avevo obbligato a portarmi al fast food e poi al bowling. Però al ricordo di quel meraviglioso panino pieno di ogni ben di Dio mi tornò l'acquolina in bocca ed un sorriso mi spuntò automaticamente sulle labbra.

Avevo anche io le mie colpe, anche Bruce me l'aveva ripetuto infinite volte che ero troppo testarda, quando mi incaponivo anche per una sciocchezza, non mollavo mai; il bello era che quando l'altra persona si arrendeva per sfinimento io non ero contenta, mi rammaricavo e qualche volta avrei voluto tornare sui miei passi, ma questa sera no, ero molto contenta quando Sebastian mi aveva invitata fuori, mi ero preparata con cura, poi avevo voluto fare di più; aveva detto strabiliami è vero, ma da come aveva reagito quando aveva visto la mia divisa per il bowling non era stato soddisfatto, anzi, l'avevo visto piuttosto contrariato, in quell'istante avevo capito che avevo sbagliato abbigliamento, avrei dovuto strabiliare lui non tutti quelli che stavano giocando in una sala pubblica.

Il mio coccodrillo era geloso, dovevo annotarmelo, avrei evitato di farlo nuovamente arrabbiare; adesso riflettendoci non riuscivo nemmeno io a giustificare il comportamento che avevo avuto, che idiozia, uscire dal finestrino del bagno per vendicarmi, lo sapevo che si sarebbe preoccupato, ma istintivamente non avevo pensato alle conseguenze, volevo solo ferirlo; ritrovarmelo alla fermata dell'autobus da una parte era stato un sollievo, mi aveva persino chiesto scusa, ed io invece di accettare le sue scuse e cercare di fare pace, avevo assunto un atteggiamento freddo ed implacabile che non lasciava aperture al confronto.

Quando se ne era andato era triste , anche a lui questo tira e molla non piaceva, dovevamo imparare a conoscere i nostri caratteri, l'amore non è così semplice, quando trovi un ragazzo che dice di amarti e tu lo ricambi ti sembra di aver raggiunto un traguardo, ma cercare di far funzionare quel rapporto è tutta un'altra cosa. Avrei avuto bisogno di Bruce o di Michael, loro avrebbero saputo consigliarmi anche se mi avrebbero tirato le orecchie. Allyson mi avrebbe detto Bruce, perché ti comporti così, sei una ragazza speciale, ma non mi piace quando tratti così Touch, lui ti vuole bene , devi rispettarlo e non trattarlo come un burattino perché sai che è innamorato di te. Vergognati! Michael sarebbe stato meno duro , ma anche lui mi avrebbe redarguita con severità facendomi notare gli sbagli che continuavo a commettere.

Bruce! Maledizione ma dove ti sei cacciato, entri ed esci dalle nostre vite come una meteora, mi affacciai alla finestra, era notte fonda, la debole luce dell'abat-jour disegnava ombre sulle pareti e sul soffitto della mia cameretta, sospirando tornai verso il letto e sollevate le coperte, mi sdraiai; quella sera avevo troppi pensieri, la mia testa avrebbe faticato a prendere sonno, era una cosa insolita, le altre sere, appena appoggiavo il capo sul cuscino scivolavo nel sonno.

Mentre i miei occhi guardavano il soffitto , mi apparve l'immagine di Sebastian, mi stava dicendo:- Non preoccuparti piccolina, è stato solo un piccolo litigio, domani sarà tutto passato, dormi bene; poi a quella visione si sostituì il volto di Bruce, non parlava ma sorridendo mi fece l'occhiolino.

Bruce , mi manchi tanto mormorai alla stanza vuota, manchi a tutti noi, ti prego torna presto.

Senza saperlo scivolai nelle braccia di Morfeo che mi cullò beatamente fino a che un rintocco di campane a morto mi fece raddrizzare violentemente sul letto; gli occhi sgranati ed il cuore che batteva a velocità folle, quel rumore mi riportò bruscamente alla realtà. Ma da dove proveniva quel suono cupo e sordo, i rintocchi proseguivano incessanti, con il capo seguii la direzione di quella triste musica e i rintocchi mi condussero alla mia sveglia; dunque era da lì che provenivano. Allyson mi rimproverai, ma che razza di sonerie hai scelto? Quando le scelsi non dovevo essere in mè, tra questa che identificai come il funerale della regina Mary e l'urlo di Tarzan della volta precedente, non so quale fosse la peggiore.

Stars & TouchWhere stories live. Discover now