CAPITOLO NR. 53 - BRUCE

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BRUCE:

La mia risposta la fece sorridere, le lacrime erano scomparse, quella ragazza aveva una capacità di reagire che non mi sarei mai aspettato, purtroppo sapevo che si trattava solo di una reazione a caldo, quando si fosse trovata da sola e avrebbe ripensato alla vicenda, ero maledettamente sicuro che sarebbe crollata.

Mentre Michael da bravo ospite si stava occupando di Allyson, versandole una tazza di caffè che l'avrebbe riscaldata, il mio cellulare riprese le sue funzioni vitali.

"Sms in arrivo" dissi, guardai il display e vidi la foto di Touch.

"E' lui", annunciai in tono piatto e rassegnato, "cosa devo fare?"

"Lascialo perdere" rispose Michael, "non si merita che pensiamo a lui un secondo di più, molla quel telefono e vieni a berti un buon caffè e a deliziarti la bocca con questi pasticcini".

"Pasticcini? Urrà!" La voce di Allyson mi fece sorridere, era bastato nominare dei pasticcini per farle ritrovare il buonumore.

"Tigre" dissi ridendo, "sei sempre affamata".

"I pasticcini di Michael sono deliziosi, chi li rifiuterebbe?" mi rispose.

Un altro bip interruppe quei pochi minuti di serenità; "lo so che siete contrari, ma è meglio che li legga altrimenti quell'idiota è capace di riempirmi la segreteria".

Lessi ad alta voce, non volevo nascondere niente a Michael e soprattutto ad Allyson.

Primo messaggio - Sono io, so che non vuoi rispondermi, so dove siete, ho visto la tua moto , potresti uscire un attimo?

Secondo messaggio:- per favore ti sto aspettando, lo capisco che non sono il benvenuto, voglio solo sapere come sta Allyson.

"Lascialo perdere" ridisse Michael, "quello è un cretino, aveva tra le mani, l'unica ragazza seria che abbia avuto la fortuna di conoscere e l'ha trattata come una pezza da piedi".

Non sapevo cosa fare, Allyson non aveva detto niente, Michael manteneva la sua opinione, ma io dentro di me leggevo tra le righe una richiesta di aiuto. Non potevo lasciarla perdere, io non ero fatto così.

"Scusatemi, esco un attimo, sento cosa vuole dirmi e rientro".

Allyson mi guardò , negli occhi lessi la paura di rivederlo, mi affrettai a rassicurarla, "non preoccuparti Allyson non lo farò venire qui, hai fiducia in me vero?"

"Sì Bruce ho fiducia, non deludermi" aggiunse.

Le sorrisi ed indossato il giubbotto uscii nell'aria fredda di quella mattinata che era iniziata così bene ed era proseguita nel peggiore dei modi.

Attraversai il cortile, percorsi il viottolo che conduceva alla strada principale e girato l'angolo lo vidi appoggiato alla facciata del palazzo d'angolo, aveva la testa bassa ed una gamba piegata contro il muro dietro di lui.

Probabilmente sentì la mia presenza, perché alzò la testa e mi fissò, nei suoi occhi vidi solo una disperazione nera, la rabbia che l'aveva posseduto poco prima era svanita, lasciandolo solo a combattere contro se stesso.

"Grazie di avere accettato la mia richiesta di aiuto" iniziò con voce flebile.

Non risposi, il mio sguardo parlava da solo.

"Ho sbagliato Bruce, sono un perfetto idiota, ho rovinato tutto con le mie stesse mani, non ti ruberò molto tempo, volevo solo sapere come sta Allyson. Per favore" aggiunse.

"Come vuoi che stia? Adesso ti interessa, adesso che le tue parole l'anno annientata ti importa qualcosa di lei, ma prima? Quando le lanciavi quelle parole offensive e velenose non ti è passato per l'anticamera di quel poco di cervello che ti ritrovi, contro chi erano dirette e che effetto avrebbero avuto?"

Stars & TouchWhere stories live. Discover now