Ventiquattro

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"Harry, Louis è qui," Anne sorrise e diede un colpetto sulla spalla di Louis prima di andarsene. Harry si pietrificò, ed ebbe terribili difficoltà a nascondere il suo braccio dietro la schiena casualmente prima di girarsi. Ma Louis piegò la testa, sorridendo dolcemente.

"Harry, fammi vedere," tubò, e Harry si arrese, mordendo forte l'interno guancia mentre lasciava che Louis prendesse il suo braccio nelle sue mani. Louis si sarebbe vergognato per la quantità di cicatrici presenti nel suo braccio, ma invece era fiero, perché non aveva visto niente di nuovo se non un piccolo taglio nel polso del ragazzo, così piccolo che sembrava un graffio. "E'-"

"Mi dispiace," Harry interruppe, "I-io non volevo farlo, m-ma non avevo preso la mia medicina ieri e h-ho provato a bloccare le voci, ma appena sono arrivato a casa si sono amplificate e non v-volevo però non ho potuto resistere. Ci ho provato a non farlo, l'ho fatto, p-prometto," si scusò.

Louis ridacchiò e prese il volto del ragazzo più giovane fra le mani, "Stavo per dire che era piccolo. Harry, questo è positivo. Hai provato a combattere e ne hai fatto solo un minuscolo taglio invece che una marea. E' stupendo, sono fiero di te." gli disse, e connesse le loro labbra per un bacio corto.

"Davvero?" Harry mormorò contro le labbra del suo fidanzato, e sorrise quando Louis annuì.

"Sì, davvero," Louis rise sotto i baffi, facendo scorrere il suo pollice sulla guancia di Harry, "sei forte, babe," sorrise, facendo arrossire Harry violentemente per aver usato quel soprannome, "ti piace se ti chiamo così?"

"Uh, si," Harry balbettò, e poi sorrise leggermente, facendo la prima mossa per poggiare le labbra su quelle dell'altro ragazzo.

A Louis piaceva, e sospirò contento, ricambiando dolcemente. Mosse la sua mano sulla nuca di Harry, tirandolo più vicino mentre il ragazzo più piccolo teneva le sue mani nella vita di Louis.
Harry fece un passo avanti, ma fu abbastanza per far appoggiare Louis contro il muro. E Harry pensò che avesse fatto qualcosa di sbagliato, perché Louis si allontanò, spezzando il bacio e appoggiando la fronte contro quella del suo ragazzo.

"Voglio uscire con te," disse a bassa voce, e poi sorrise, e Harry sentì qualcosa dritto al suo petto, che lo fece ridacchiare.

"Okay," sussurrò, non fidandosi della sua voce.

Louis ridacchiò, e annuì lentamente, lasciando un bacetto sulle labbra di Harry, "Bene. Ti vengo a prendere alle otto, devo organizzare un po' di cose," rispose con un occhiolino giocoso, e baciò la guancia di Harry prima di uscire dalla stanza. Nel frattempo, Harry rimase lì in piedi, con il sorrisetto più imbarazzante che potesse fare nelle labbra.

❁❁❁❁

Louis aveva organizzato qualcosa che credeva potesse piacere al suo ragazzo. Ebbe una veloce conversazione con Anne, e una lunga con Niall. Quando tornò a casa rischiò di andare in panico, perché non sapeva cosa fare. Lui era il primo ragazzo di Harry e questo era il primo appuntamento di Harry. Quindi voleva fare qualcosa di figo e memorabile.

Come promesso Louis passò a prendere Harry alle otto in punto. Bussò alla porta con un sorriso sulla faccia, che allargò quando Harry aprì la porta. Era vestito pesante, indossava degli skinny neri e una giacca a bottoni nera, una sciarpa avvolta attorno al suo collo e i suoi stivaletti stracciati che lo facevano sembrare più alto di quanto non fosse già. I suoi ricci fuoriuscivano dal beanie nella sua testa, e rimase lì in piedi con un sorriso stampato in faccia.

"Sei adorabile," Louis gli fece un complimento, e cercò la sua mano. Le guance di Harry diventarono rosse, e chiuse la porta dietro di sè prima di raggiungere Louis.

"Sei tu quello bello," rimbeccò, chiudendo gli occhi per un momento quando Louis alzò la testa e baciò le sue labbra. "Dove andiamo?" chiese.

Louis gli fece l'occhiolino, "Io lo so, tu lo devi scoprire. Ora sali, amore," disse, e si lasciarono le mani per entrare in macchina, per poi intrecciarle di nuovo in mezzo al vano portaoggetti.

Non ci voleva molto ad arrivare a destinazione, massimo quindici minuti. E quando arrivarono, Louis fece restare Harry in macchina mentre correva dall'altro lato per aprirgli lo sportello. "Un uccellino mi ha detto che ti piace pattinare sul ghiaccio," Louis disse silenziosamente, facendo rontolare Harry quando vide il lago ghiacciato. Aveva degli stand col cibo, dei tavoli da picnic e un po' di falò disseminati nel posto. C'era gente dappertutto, alcuni nel ghiaccio e altri seduti attorno ai falò, sorridendo e ridendo e allungando le loro mani verso le fiamme per tenersi caldo. C'erano luci appese dappertutto, illuminando di albero in albero. Erano quel tipo piccolo e leggere, e scintillavano a volte sì a volte no, come fanno a volte le stelle. Quelle luci spronavano Harry a guardare gli occhi di Louis per vedere come riflettessero nei suoi occhi spettacolari. C'erano delle lanterne di carta appese agli alberi che sporgevano sopra il ghiaccio, e Harry ammirò il posto. Tutto. Dai falò scoppiettanti alle persone che pattinavano e si divertivano. Anche se c'era altra gente là, non voleva dire che era affollato. Era perfetto.

Harry diede voce ai suoi pensieri, "È perfetto," mormorò, e si girò verso Louis, stringendolo forte. Il più grande ridacchiò, e lo strinse allegramente, affondando la sua faccia sulla sciarpa del più alto.

"Andiamo a prendere i nostri pattini," ghignò, tirando il suo fidanzato verso il banchetto del noleggio. "Tua madre mi ha detto che pattinavi tempo fa," commentò.

"Si, ci andavo sempre con Gemma e mio padre, siccome mia madre diceva che non era capace a pattinare. Aveva solo paura di cadere," ridacchiò, "Non pattino da almeno due o tre anni comunque, ma grazie," arrossì, e sorrise in modo timido quando Louis baciò la sua mascella.

❁❁❁❁

"Non ti preoccupare, non cadrai!" Harry rise, e allungò la mano per prendere quelle di Louis. Rise con il ragazzo riccio, che lo tirò verso il suo petto, le loro mani si connessero e ciondolarono lungo i loro fianchi.

"Posso fidarmi di te?" Louis sorrise, girando la testa di lato.

Il sorrisetto sciocco di Harry cambiò in uno autentico, "Ma certo, non ti farò cadere," disse seriamente, e rimasero lì nel ghiaccio per un minuto, guardandosi a vicenda prima che Harry indietreggiasse trascinando con sè il ragazzo più grande. Louis ridacchiò, e pattinò alla meglio accanto al suo ragazzo. Era estremamente felice. Perché, apparte il fatto che l'appuntamento stava andando perfettamente, Harry era a suo agio. Ma non agiato-agiato ma felice-agiato. E sicuro-agiato. E Louis aveva notato quella sicurezza prima, nel parcheggio dell'ospedale, quando stavano camminando nel freddo glaciale e lui non stava tremando o chiacchierando, invece stava camminando come se riuscisse a sopportare qualsiasi cosa al momento. Era così di nuovo, e il ragazzo dagli occhi blu non aveva idea del perché. Non sapeva perché questo ragazzo in qualche modo era riuscito ad ottenere confidenza nel freddo o nella neve o, perché questo ragazzo fosse così esitante di qualsiasi cosa, di tutto, tranne di quando era fuori nella temperatura polare, dove lui era probabilmente l'unico che non era o non sembrava raffreddato fino alle ossa.

"Harry," iniziò, e Harry lo guardò, e alzò le sopracciglia, "come mai, sei così sicuro di te nel freddo?" Louis chiese, al quale l'altro sospirò, e lo guardò a lungo.

Harry alzò lo sguardo, e ammirò le luci negli alberi, che circondavano tutti, "Quando mio padre era ancora qua mi diceva 'La neve provoca risposte che arrivano all'infanzia'. Era una frase di Andy Goldsworthy. Mio padre non la spiegò realmente, quindi tutte le volte che gli chiedevo il significato, lui mi rispondeva di lasciar perdere," disse a Louis, e ridacchiò, "Ebbi un'infanzia felice con papà, una bella in generale. Era il mio periodo preferito, sai, essere liberi di essere immaturi e fessacchiotti senza preoccuparsi di qualcuno che potesse giudicarti. Mi piace. Non mi piace essere giudicato. Voglio solo ricordare quei momenti di quando ero un bambino, e mio padre mi diceva sempre quella frase quindi io ho solo- io.. non lo so. Non sono mai riuscito a capire quella frase, nemmeno ora. Ma so solo che mi è sempre piaciuto il freddo e la neve da quel momento," finì, guardando in basso per coprire la sua faccia con i ricci.

Louis sorrise, e alzò il mento di Harry, "È fantastico, amore," disse, e lo baciò. E sì, Harry pensò, sorridendo a se stesso, questo è il miglior appuntamento di sempre.

ANNNNDDD I'M BACKKKK!!!

scars ❃ larry || italian translationWhere stories live. Discover now