Ventuno

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"Harry! Louis è qui!" sua madre urlò dal piano di sotto. Erano quasi le otto e mezza, come Louis gli aveva detto. Harry sospirò, pensando; finalmente.
Perché voleva solo uscire e tornare il prima possibile.

Scese di sotto, e indirizzò un piccolo sorriso a Louis prima di seguirlo fuori in macchina, "So che questo non è quello che probabilmente avresti voluto fare stasera, ma sono felice che tu sia qui. E se vuoi andartene, dimmelo, e ce ne andiamo," disse, guardando il ragazzo più giovane prima di partire.

❁❁❁❁

Dire che Harry fosse felice era un'attenuazione. Louis, Niall e una coppia di altri loro amici di cui Harry si ricordava di aver visto un giorno a pranzo erano lì con loro. Si assicurarono di includerlo e anche se non conoscevano molto di lui, pensavano fosse figo.

Erano lì da già tre ore, ed era quasi mezzanotte. Tuttavia Harry vide durante la serata Dani andare in cucina da sola, quindi decise di seguirla. "Uhm, Danielle?" chiese, toccandole la spalla. Lei si girò e sorrise, "I-o, volevo dire tipo, grazie," si fermò, "per avermi tipo aiut-aiutato quel giorno," le disse. Lei sembrò confusa, ma quando si ricordò di cosa stesse parlando, ridacchiò.

"Hey, non c'è problema. Sono felice che tu stia bene." sorrise, e gli accarezzò la schiena prima di tornare in salotto. Harry sospirò, e annuì a se stesso, ritornando anche lui dagli altri. Anche se non fu una delle idee migliori, perché una volta che mise piede sulla stanza, individuò una persona che pensava non avrebbe dovuto vedere mai più.

Harry inciampò indietro, il suo corpo smilzo andò addosso a tutto finché la sua schiena non colpì il muro. Si girò, andando avanti e indietro per casa. Il suo respirò era un po' rigido, stava andando fuori di testa. Era in una casa con un gruppo di adolescenti, senza genitori, e ora anche il suo bullo non-stop della vecchia scuola. Lo stesso che lo umiliò e lo prese in giro e lo picchiò per tre anni di liceo.

Louis corse all'istante verso di lui, sospirando di sollievo quando trovò il ragazzo nel porticato. "Harry," disse, affiancandolo, "che succede?" chiese, appoggiando una mano nel braccio dell'altro ragazzo.

Harry scosse la testa, leccandosi le labbra, "Niente," sussurrò, quasi inaudibile. Tuttavia Louis non avrebbe mai accettato quella risposta, così si mise davanti a lui.

"Harry, perfavore," mormorò, la sua mano si mosse dal braccio di Harry alla sua guancia, "che è successo?" chiese gentilmente.

Harry sospirò, sapendo che l'argomento non verrebbe mai messo da parte a meno che non glielo dicesse. "Marcus," mormorò, "l-lui era il mio bullo," disse a Louis, e Louis si irrigidì stringendo i pugni. Ma Harry lo notò e prese la mano del ragazzo più grande, intrecciandole. "N-non fare male a nessuno," disse, la sua voce uscì a malapena come un sussurro.

"M-ma io-"

"No no no no, perfavore, non farlo," lo scongiurò silenziosamente. Ci fu una pausa, e poi dopo un minuto Louis sospirò.

"Okay," mormorò, "possiamo andarcene se vuoi," chiese, perché in tutta onestà non voleva che Harry si trovasse vicino a Marcus, mai più.

"V-va bene. Non voglio che tu vada a casa per colpa mia. Sono i tuoi amici e sei stato rinchiuso con me per settimane. In più, mi piace il tuo amico Niall. È uh carino," Harry fece spallucce.

Louis sorrise, e sospirò, "Allora rimango vicino a te fino alla fine della serata."

"O-okay."

Louis si sporse, mettendosi in punta di piedi per baciare dolcemente Harry, e Harry ricambiò, amando la sensazione delle labbra di Louis contro le sue. Perché sapeva che Louis lo aveva a cuore, e gli piaceva veramente. Non che fosse un caso di pietà per il ragazzo più grande.

"Rientriamo," Harry mormorò contro le labbra di Louis. Voleva continuare a baciarlo, ma non voleva che Marcus lo scoprisse e lo picchiasse a sangue di nuovo per essere gay.

"No," Louis sussurrò. Gli occhi di Harry si spalancarono, e ammirò il modo in cui le ciglia di Louis gli solleticavano le guance. "Non ho più voglia."

"D-dove vuoi uh, andare a-allora?" Harry chiese, chiudendo gli occhi di nuovo quando Louis baciò la sua guancia.

"Dappertutto tranne che qui. Amo i miei amici, ma adesso non voglio più stare qui con loro," canticchiò, e guardò Harry con ammirazione. Stava per dire qualcos'altro quando qualcuno li interruppe.

"Hey, ragazzi, tornate dentro?" Marcus chiese, sorridendo ad entrambi. Harry fece un passo indietro attentamente mentre Louis fissò il ragazzo alto.

"No, ce ne stavamo andando," Louis azzannò, e prese la mano di Harry, portandolo dal vialetto d'accesso fino in macchina. "Torniamo a casa mia, okay?" chiese, e partì dopo che Harry annuì approvando.

"Mi dispiace per stasera," Louis mormorò, mordendosi il labbro, "Volevo che ti divertissi ma poi è arrivato quel pezzo di merda. Non lo sapevo," strascicò.

Harry scosse la sua testa leggermente, e mise la sua mano su quella di Louis, che era nel vano portaoggetti. Ciò mandò scintille fino al braccio di Louis, e sorrise, "Non essere dispiaciuto. Nessuno di noi sapeva che lui ci sarebbe uh, stato," gli disse. Louis annuì, ed entrambi i ragazzi stettero zitti per due minuti finchè Louis accostò nel suo vialetto.

Scesero, e camminarono uno a fianco dell'altro fino alla porta, entrambi si precipitarono dentro scrollandosi il freddo di dosso. "Vuoi del tea?" chiese Louis, e Harry scosse la testa. "Neanche io, non ne ho voglia," il ragazzo più grande sospirò, stando dal lato opposto del bancone rispetto a Harry.

Louis guardò le sue mani, schiarendosi la voce nervosamente, "Uhm, Harry, vorresti- vorresti uh ..... essere il mio ragazzo?" chiese Louis silenziosamente, spaventato dal rifiuto che poteva nascondersi dietro l'angolo.

Harry sussultò alla domanda, e non potè evitare di sorridere mentre saltò addosso a Louis, abbracciandolo, "Si si si," sussurrò nell'orecchio del più basso. Louis si staccò, sorridendo.

"Davvero?"

"Davvero."

"Fantastico." Louis mormorò prima di intrecciare le sue labbra con quelle di Harry, lasciando che le sue dita si intrufolassero nei ricciolini sulla nuca. Harry avvolse le sue braccia attorno alla vita di Louis, sotto la sua giacca ma non sotto la maglia. Le loro labbra si mossero in sincronia, chiudendosi ed aprendosi e mettendo un po' di lingua ogni tanto. "Sono il tuo primo ragazzo?" Louis chiese contro le labbra di Harry, non aprendo gli occhi.

Harry poteva sentire le sue guance andare a fuoco, e sorrise timidamente, "S-si, praticamente il mio primo tutto," disse a Louis, imbarazzato. Ma al ragazzo dagli occhi blu non gli importò.

"No no, mi piace essere il tuo primo. Mi rende speciale," sorrise, baciando ancora il ragazzo coi ricci di nuovo, le sue piccole mani ad avvolgere le guance. E Harry era timido, ma con cautela fece scivolare le sue mani attorno alla vita del suo ragazzo, le sue mani fredde venivano riscaldate dalla pelle tiepida di Louis. A Louis piaceva, la sensazione delle sue grandi mani stringere i suoi fianchi. E Louis stava per intrufolare le mani lungo le braccia di Harry e sotto la sua maglia quando vennero interrotti.

"Oh Gesù!" Lottie squittì, e si girò di colpo. I due ragazzi si staccarono. Respirando affannosamente con facce arrossite e labbra gonfie.

"Andiamo di sopra," Louis respirò silenziosamente, "puoi prendere i miei vestiti e dormire in camera mia," disse, e Harry prese la sua mano prima di venire trasportato al piano di sopra.

AAAAAAAAHK EMMRJE LOTTIE E LA SUA PUNTUALITÀ.

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora