Sei

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"Nu uh," Louis esclamò, sussultando, "Taylor Swift è tipo, mia moglie. È fantastica," incrociò le braccia difensivamente, però rise insieme ai suoi amici, che sapevano che lui non avrebbe mai considerato di stare con lei in realtà.
Non era fatto in quel modo.
Le sue labbra comunque si contorsero in un piccolo sorriso quando vide un certo ragazzo alto dai capelli ricci camminare con la testa bassa.

"Devo andare, ci vediamo dopo," disse, alzandosi dal tavolo e inseguì Harry, che non lo aveva visto arrivare. Quindi quando Louis appoggiò la mano sulla sua spalla, Harry saltò, girandosi con occhi grandi.
Louis era un po' curioso sul perché Harry fosse così combattuto quando qualcuno lo toccava, ma non lo chiese. Lo conosceva solo da due giorni.

Harry sospirò, deglutì e contrasse il suo labbro, "Ciao," Louis salutò, "Non vieni a pranzo?" chiese, non vedendo cibo tra le mani di Harry.

Ma allo stesso tempo, Harry stava pensando ad una scusa per la sua intensa "dieta", "I- io uh, l'ho dimenticato," disse, grattandosi la nuca.

"Puoi comunque comprare il pranzo alternato, anche se non hai soldi," Louis offrì, non capendo il fatto che Harry non potesse mangiare.

Non lasciare che ti faccia mangiare, Harry. Non dovresti mangiare. Sei già grasso abbastanza.

Harry sospirò, "U-uh va bene," disse silenziosamente, guardando in basso e muovendo i suoi piedi.  Louis si morse il labbro e annuì bruscamente.

"Okay, almeno vieni a pranzo con me? Sei uno dell'ultimo anno o uno di terza?" chiese, perché non aveva pensato in quale anno Harry si trovava. Sapeva solo che non era in nessuna delle sue classi ma aveva lo stesso orario del pranzo.

"Uh, be' sono stato promosso un anno prima quindi sono di t-terza," rispose imbarazzato, perché aveva paura che Louis pensasse che fosse un nerd senza valore. Secondo i suoi vecchi bulli lo era, e loro pensavano anche che fosse uno scherzo della natura e un disadattato. Pensò che Louis sarebbe stato d'accordo con loro e che la sua unica conoscenza in questa nuova strana scuola l'avrebbe bullizzato come tutti gli altri.

"Veramente? Che figo. È già successo ad un mio amico. È stato promosso di un grado, intendo," Louis sorrise, facendo ingrandire gli occhi di Harry con un po' di sorpresa che non aveva pensato come gli altri. "Cosa?" il più grande chiese, ma Harry scosse la testa. "No dimmi!" Louis rise sotto i baffi, prendendo il suo polso. Harry sussultò, e tirò indietro il suo braccio, i suoi occhi si corrugarono chiudendosi e le sue labbra si serrarono mentre il dolore scese. "M-mi dispiace. N-non so cosa ho fatto," Louis gli borbottò, il suo sorriso barcollante e i suoi occhi che si costruivano di colpa, anche se non sapeva cosa avesse fatto.

"I-io mi umh, sono appena bruciato qui," mentì, lasciando che gli occhi cadessero in basso, "I-io, me ne vado," sussurrò, la voce spezzata alla fine.
Harry camminò via, tenendo la testa bassa così che nessuno potesse vedere le sue lievi lacrime negli occhi.
Una volta abbandonato il corridoio, però, sospirò, e un paio di lacrime uscirono fuori mentre la sua schiena scivolò sul muro.

Lo scoprirà. Scoprirà dei miei brutti polsi e noterà il mio stomaco grasso e le braccia e gambe grassocce. E le voci dentro alla mia testa che mi fanno impazzire. Si accorgerà di tutte le mie imperfezioni e si allontanerà da me. E dovrebbe, non merito di avere amici. Neanche Liam, che non lo vedo da tre giorni. Non merito nulla.

Questi pensieri scorsero nella testa di Harry mentre piangeva silenziosamente. pigiando nei suoi tagli senza accorgersene. La prossima cosa che seppe, la ferita si riaprì e stava sanguinando. Ma cosa era peggiore, è che gli piaceva la sensazione del perdere sangue od essere picchiato, perchè Harry voleva sentire male. Non pensava che meritasse nessuna delle cose che aveva e si puniva per quello. Quando in realtà non aveva fatto niente di sbagliato.

"Hey cosa ci fa il frocio qua a piangere?" chiese una certa voce familiare, che fece piagnucolare Harry e portare le sue ginocchia al petto. "Alzati, scherzo della natura!" esclamò, prendendo Harry dal colletto.

"N-no, b-basta," pregò, rimboccando il suo braccio nella manica.

"Buffo, pensi che dopo ieri non ti avrei lasciato stare? Sei un mutante per questa scuola. Nessuno ti vuole qui, " ringhiò, prendendo il suo braccio con la mano libera. Harry pianse, singhiozzando nel dolore. Ma il ragazzo di cui Harry non sapeva il nome, strinse il suo braccio, facendo pungere i suoi tagli.

"B-basta! Perfavore! I-agh!" urlò, sentendo un pugno nella sua mascella. Harry fu picchiato e torturato con parole e fatti. Solitamente avrebbe chiamato Liam, ma non c'era.

"L-Louis!" urlò, l'unico nome che sapeva nell'edificio, l'unica persona che gli aveva parlato. L'unica persona che lo avrebbe aiutato.

OKAY OKAY NON MI PIACE MENTIRE, MA MI SONO SPICCIATA CON LE TRADUZIONI (PIÙ O MENO) E NIENTE ECCO IL CAPITOLO. sono una persona buona (uhm) e non voglio tenere nessuno sulle spine (forse) . love ya.

scars ❃ larry || italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora