Sette

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Mentre Louis era in corridoio, parlava con Niall quando sentì il suo nome. Anche se conosceva a malapena il ragazzo, sapeva che fosse Harry. E sapeva che Harry fosse silenzioso e conoscesse a malapena Louis, così per lui urlare il suo nome non poteva dire che fosse per una cosa buona.
Scattò per il corridoio, guardandosi intorno freneticamente fino a che non vide l'alto e dinoccolato ragazzo essere appeso contro il muro, mentre singhiozzava.

"Allontanatevi da lui!" Louis urlò, correndo verso e spintonando Zayn indietro. Questo lo fece incazzare, e spinse Louis via.

"È uno scherzo della natura, non lo vedi? È un cazzo di incidente in questo mondo," disse incazzato a Louis, spingendo indietro le maniche di Harry mentre teneva la sua presa sul colletto del ragazzo contro il muro.

Harry sibilò dal dolore, e stava scuotendo la sua testa, il suo corpo tremante mentre Louis sussultò, fissando i suoi segni. Ma appena Louis sentì il povero ragazzo piagnucolargli uno "scusa", la rabbia si impossessò della sua faccia, e balzò in avanti, prendendo pateticamente Zayn a pugni in faccia.

"Ehy! Levati da lui!" l'altro bullo, Sam, chiamò, prendendo Zayn, e i due si diedero una spintarella. Così.

Harry cadde sulle ginocchia, singhiozzando in modo incontrollabile. Louis non sapeva cosa fare, ma decise di calarsi accanto a lui, avvolgendo le sue braccia attorno al ragazzo piangente che stava borbottando parole incoerenti.
Louis non sapeva cosa stesse dicendo, ma Harry stava litigando con se stesso. Con le voci. E questo fece male a Louis, anche se non sapeva delle voci. Gli faceva male vedere questo ragazzo singhiozzare nelle sue braccia ed essere colpito. Lo faceva star male vederlo spezzato, perché Louis l'aveva già visto spezzato prima, e odiò la visione. Quindi un grumo emerse nella sua gola, tirando Harry più vicino al suo petto. "Mi dispiace, Harry," borbottò, ora sapendo come era stato ferito prima. Non aveva pensato al perché indossasse maniche lunghe con questo caldo, ma ora lo sapeva. E lo odiava.

Harry non poteva smettere di piangere. Succedeva spesso. Le voci trovavano sempre un modo per farlo piangere facilmente. Piangeva per le cose più piccole a volte, o per nessuna ragione. E a volte non poteva smettere di piangere. Ma sua madre lo aveva sempre aiutato. "Tienilo finchè non si addormenta," era quello che disse a sua sorella, Gemma, l'unica volta successe anni fa, siccome stava guidando. Quindi era esattamente quello che Gemma fece: tenerlo finché non si addormentava.

E fu quello che Louis fece. Anche se non sapeva che era quello che sua madre aveva sempre fatto. Ma tenne il ragazzo più piccolo tra le sue braccia, dove Harry si sciolse, finchè il suo respiro rallentò ad un ritmo normale e non stava piangendo più, solo dormiva. Con guance macchiate di lacrime, una faccia ammaccata e braccia rosse per i tagli che aveva lievemente riaperto e per la stretta troppo forte di Zayn.

Non ci mise troppo ad addormentarsi, e l'amico di Louis, Niall, si fermò all'angolo qualche passo più in là, non sicuro di cosa stesse succedendo. "Chiama l'infermiera okay?" chiese silenziosamente, e Niall obbedì.

"Mi dispiace, Harry," sospirò di nuovo, sentendosi orribile per il suo-forse-nuovo amico.

Solo qualche minuto dopo, Niall arrivò correndo con l'infermiera dietro di sè. Lei sussurrò, mettendosi in ginocchio e girando attentamente la testa di Harry per vedere il livido del pugno. "Beh, quello ha solo bisogno di ghiaccio. Non sta sanguinando. Cosa è successo, però? È stato ferito da qualche altra parte?" chiese.

"È-è stato picchiato. Ma uhm, le sue braccia. Niall, puoi andartene per un secondo?" gli disse. Niall captò il messaggio e se ne andò senza fiatare.

Louis alzò la manica del braccio che Zayn aveva ferito. "No-n so quando l'ha fatto ma Z-Zayn l'ha scoperto e dovrebbe aver stretto i tagli finchè loro si sono tipo, riaperti. N-non lo so, l'ho solo tenuto mentre piangeva e poi si è addormentato." rispose, deglutendo e guardando in basso verso di lui.

L'infermiera sospirò, "Louis, Harry ha un disturbo speciale. Non posso dirti cos'è finchè non me lo lascia fare, ma spiega più o meno la ragione per cui continuava a piangere e piangere finchè non si è addormentato, okay? Questi tagli non sembrano così nuovi. Forse una settimana, quindi non mi abbatto con lui per questo. Lo farebbe sentire insicuro e colpevole se gli venisse chiesto dell'autolesionismo. È davvero un argomento sensibile per alcune persone okay?" Louis annuì. "Okay, chiamo sua madre. Puoi portarlo nel mio ufficio, e possiamo mettere del ghiaccio sulla mascella e avvolgere il suo braccio," gli disse, alzandosi. Louis non disse niente, si alzò lentamente, prendendo Harry in braccio e seguendo l'infermiera nella sua stanza.

❁❁❁❁

"Oh, Harry," Louis sentì, e la sua testa si alzò di colpo, vedendo una donna e una ragazza più giovane affrettarsi dentro l'ufficio e verso di loro. Louis si spostò di lato, lasciando quella che pensò fosse la mamma di Harry, sedersi accanto a lui.

"Sei stato tu ad aiutarlo?" la ragazza chiese.

"Uh, si, l'h-ho fa-" venne interrotto dalla ragazza che lo abbracciò fortemente.

"Grazie. Ne ha passate tante. Grazie per averlo aiutato."

"Gemma, dobbiamo andare adesso, cara, devi tornare all'università se vuoi farcela in tempo," la mamma di Harry le disse. Harry si stava alzando, facendo fare a Louis un sospiro di sollievo, almeno stava abbastanza bene.

Gli occhi di Harry trovarono quelli di Louis. Stettero là, non facendo nulla e sembrò un'eternità, finchè Harry borbottò, "Grazie."

scars ❃ larry || italian translationWhere stories live. Discover now