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Seoul -  12.00 h

Jimin fissava il suo cellulare senza sapere cosa pensare esattamente.
Quel nickname, quel commento ... Era Yoongi, giusto? Poteva essere solo Yoongi e la conferma era arrivata quando aveva cliccato sul suo profilo, c'erano pochissime foto e lui era ritratto sono in due: quella che aveva appena pubblicato facendo scatenare l'ira di Jin Hyung e Taehyung, mentre le altre ritraevano paesaggi, tazze di caffè e una vista paradisiaca di una città caotica come Los Angeles.
Jimin aveva sentito le lacrime scendere sulle sue guance prima ancora di rendersi conto di star effettivamente piangendo.
Hoseok lo aveva stretto in un abbraccio soffocante e il biondo si era lasciato andare, piangendo come faceva da un po'.
Era passato un anno e mezzo e lui aveva scritto quella frase del cazzo! Perché!?
Cosa gli aveva fatto di male!? Dove era stato per tutto quel tempo? Perché era sparito?
Hobi cercò di farlo calmare il più possibile, non riusciva a vedere il suo piccolino piangere in quel modo, era legato a Jimin più di quanto volesse ammettere: soffocare certi sentimenti stava iniziando ad essere difficile.

«Io lo uccido! Tu non puoi dirmi di stare calmo, Namjoon! Io lo ammazzo! Io prendo il primo fottuto aereo per Los Angeles e vado ad ucciderlo! Chi viene con me?».

Jin stava urlando da ormai dieci minuti buoni, Namjoon aveva provato a calmarlo ma con scarso risultato e a quella domanda Jungkook, Taehyung e Hoseok alzarono una mano, come per dire che sarebbero andati con lui a fare il culo a strisce a quello stronzo.

«Jin, tesori, calmati, okay? Vediamo se si fa sentire, gli ho chiesto di poter parlare e sono curioso di sapere cosa cavolo gli sta passando per la testa e ... Non sei l'unico che vuole ammazzarlo, ma prima di commettere un omicidio voglio capire meglio il motivo per cui lo sto uccidendo».

Jimin sentiva le voci ovattate, non gli importava nulla, voleva solo sparire.
Affondò meglio il volto nel petto di Hobi e cercò di placare i singhiozzi, era stanco di tutta quella situazione, di quei sentimenti che lo soffocavano secondo dopo secondo.

«Hobi ... V-Voglio andare in c-camera».

Il maggiore annuì e lo aiutò ad alzarsi, poi lo accompagnò nella sua stanza, mentre Jimin continuava a piangere silenziosamente.

«Chimmy, ehi ...».

Hoseok voleva far sparire tutta quella tristezza dagli occhi del suo amico, ma Jimin sembrava essere tornato a mesi prima, quando passava le giornate a letto piangendo e incolpandosi di qualcosa di cui non aveva affatto colpa.
Hosoek in quel momento desiderava davvero prendere a pugni Yoongi, perché stava facendo soffrire quella pallina piena di gioia e felicità che era Jimin, lo stava prosciugando dei suoi colori, dei suoi sorrisi e questo il minore non se lo meritava.

«C-Cosa gli ho f-fatto? P-Perché ... Hobi ...».

Al maggiore si strinse il cuore nel vedere il più piccolo ridotto in quello stato, i capelli scompigliati e gli occhi rossi e lucidi, le guance rigate dalle lacrime e le labbra dischiuse a causa dei singhiozzi continui.
Sì, avrebbe ammazzo Min Yoongi.

«Non hai fatto niente, Jimin. È Yoongi che è un pezzo di merda, lui non sa ciò che ha perso e quando lo capirà sarà troppo tardi - anche se prima che ci arrivi lo avrò già ucciso».

Jimin provò a sorridere, ma era difficile in quel momento, non quando il suo ragazzo - cioè ex ragazzo - si era rifatto vivo con un messaggio del cazzo sotto una sua foto su un social.
Cosa aveva fatto di male per meritarsi quel trattamento?
Gli aveva chiesto di lasciarlo prima di farlo soffrire, ma Yoongi aveva preso per l'ennesima volta una decisione senza consultarlo.

«Jimin, guardami».

Hobi afferrò il volto di Jimin fra le mani e asciugò con il pollice le lacrime sulle sue guance, il più piccolo sorrise leggermente a quel contatto e Hoseok poggiò la fronte contro la sua.

«Andrà tutto bene, ci rimetteremo in piedi anche questa volta: non dargliela vinta».

Jimin annuì sapendo che avesse ragione, che non poteva piangersi addosso per sempre, non quando a Yoongi non importava più nulla di lui.
Hoseok gli scompigliò i capelli dolcemente e Jimin incrociò i suoi occhi lucidi con i suoi.
Probabilmente il maggiore avrebbe dovuto pensarci più a lungo, magari agire meno di istinto e aspettare un momento migliore, ma non era mai stato una persona molto riflessiva, preferendo agire incurante un po' delle conseguenze.
Si era fatto da parte due anni prima, aveva chinato il capo e lasciato a Yoongi la possibilità di rendere felice Jimin, ma aveva fallito miseramente e lo aveva solamente distrutto.
Non avrebbe più permesso a nessuno di fargli del male.
Così, stupendo sia Jimin sia se stesso, annullò la distanza fra i loro volti e poggiò le sue labbra su quelle morbide e umide del biondo, che a quel contatto si irrigidí.
Non si sarebbe mai aspettato qualcosa del genere, né avrebbe mai immaginato che le labbra di Hobi fossero così morbide e calde.
Non capì nemmeno lui il perché, ma dopo qualche secondo di esitazione ricambiò il bacio, infilando le mani nei capelli argentei di Hoseok stringendosi a lui e schiudendo le labbra per dargli libero accesso alla sua bocca.
Sapeva che fosse sbagliato, che era ingiusto nei confronti di Hobi, perché lui amava ancora Yoongi, ma in quel momento il maggiore lo stava facendo sentire bene e Jimin aveva così maledettamente bisogno di sentirsi amato e apprezzato, che non ci stava pensando più di tanto.
D'altronde Yoongi se n'era andato, lo aveva dimenticato e lui voleva essere felice o almeno provarci.
Era così ingiusto?


First Love ~Where stories live. Discover now