Capitolo Sei

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Davide sembra più felice del solito di vedermi la mattina seguente. È passato a prendermi sotto casa e abbiamo raggiunto la libreria dalla strada principale, mano nella mano. Guarda caso dovevamo passare davanti al supermercato. Non so se lui ci abbia visto, non ho guardato se ci fosse o no, e non m'interessava. Davide è simpatico e ho cominciato a farci l'abitudine ad averlo intorno. È premuroso al lavoro e non mi fa mai sentire stupida, una cosa non da poco, visto che mi sento una stupida la maggior parte del tempo.

Una settimana passa veloce. Da quando usciamo insieme, non ho più visto Nicholas in giro, forse è un buon segno.

Siamo seduti su una panchina a mangiare un gelato, quando mi sembra di vederlo passare. Questa volta è con un'altra donna, cambia accompagnatrice come fosse un vestito.

«Che cosa c'è?», chiede Davide.

«Credo di averlo visto.», rispondo continuando a leccare il gelato.

Si guarda in giro e lo nota anche lui.

«Vuoi passare alla fase due?», domanda con una strana espressione.

Aggrotto la fronte.

Lui ride e dice: «Se ora ti baciassi, non mi prenderesti a calci vero?».

«Proverò a non farlo.», dico scrollando le spalle.

Si avvicina lentamente a me e mi sfiora le labbra con le sue, sa di gelato alla fragola. Mi guarda negli occhi e mi mette una mano sul viso. Un attimo dopo le nostre bocche si uniscono in un bacio più profondo. Quando ci stacchiamo, siamo entrambi senza fiato.

«Sai di gelato al cioccolato.», mormora con le labbra a sfiorare le mie.

«Tu sai di gelato alla fragola.».

«Ottima combinazione.», commenta con un filo di voce.

«Decisamente.», dico un attimo prima di unire di nuovo le nostre labbra.

Bacia bene, ma non regge il confronto con Nicholas. Smettiamo di baciarci solo quando ci rendiamo conto che il gelato si è completamente sciolto sui nostri vestiti. Ridiamo a quella vista, gettiamo il cono nel cestino accanto e ricominciamo da dove ci eravamo fermati. Mi tiene vicino a sé, una mano sul mio fianco, l'altra su una guancia. Mi bacia il viso, scende a sfiorarmi il collo con le labbra.

«Ora che ho cominciato, dubito di riuscire a smettere di baciarti. Sei stupenda Emma.», mi sussurra all'orecchio, il fiato corto.

«Nemmeno tu sei così male.», ammetto stretta tra le sue braccia.

«Potrei perfino piacerti?», chiede dolcemente baciandomi vicino all'orecchio.

«Non montarti troppo la testa ora.», lo ammonisco debolmente.

Mi sorride ed è il ritratto della felicità. Mi bacia sulle labbra.

«C'è un piccolissimo problema ora.», dice sfiorandomi lo zigomo con il pollice.

«Ossia?», domando aggrottando la fronte.

«Credo di essermi innamorato di te.», ammette con un sorriso.

«Oh Davide, lo sapevo che non dovevamo farla questa cosa.», appoggio la testa sulla sua spalla e sospiro. Ora mi sento maledettamente in colpa.

«Ho insistito io per farlo, Emma. Non essere dispiaciuta per me.», mi rassicura.

Mi bacia la fronte e intreccia le dita alle mie.

«E poi io sono felice, baciarti è stato a dir poco meraviglioso. Non ti preoccupare per me.».

Quello che amo di teWhere stories live. Discover now