Capitolo 2

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Fu a quel punto che l'attenzione mediatica si concentrò sulla giovane donna ancora ricoverata al Preston Medical Hospital e tenuta in coma farmacologico; anche se il quadro clinico restava nel complesso serio, i progressivi segni di miglioramento rendevano ottimisti i medici, che però non si sbilanciavano su quando avrebbero potuto sciogliere la prognosi.

Data l'estrema delicatezza delle indagini il procuratore distrettuale, Dan Robertson, aveva imposto a John Carson e ai suoi collaboratori di mantenere un riserbo assoluto e l'attenzione dei media si spostò perciò sui coniugi Bethaniut. Con il passare dei giorni la loro villa venne posta letteralmente sotto assedio da giornalisti e troupes televisive, e nonostante Osterman e i suoi collaboratori facessero il necessario per proteggere la riservatezza della famiglia, nulla poterono contro la vera e propria tempesta mediatica che portò l'omicidio di Philip Dorley in prima pagina in tutto il mondo.

Un ruolo rilevante in tutto questo lo ebbero i Dorley, emotivamente sconvolti e comprensibilmente ansiosi di avere delle risposte. Il primo passo fatto da loro fu porre l'accento su un particolare fino a quel momento poco considerato; stando alle testimonianze dei due sorveglianti che avevano ritrovato Sylvia ferita nel bosco, questa aveva pronunciato poche frasi smozzicate e in una vi era un particolare sconcertante.

"Ho fatto del male a Philip". Aveva detto con voce debole.

In effetti la polizia aveva tenuto conto di questa affermazione con prudenza in quanto, per stessa ammissione dei due testimoni, quando era stata ritrovata la giovane donna era in evidente stato confusionale e aveva perso i sensi pochi minuti dopo che le erano stati prestati i primi soccorsi, mentre era in attesa dell'eliambulanza che l'avrebbe trasportata all'ospedale.

I coniugi Dorley iniziarono ad avvalersi di tutte le amicizie all'interno della procura distrettuale newyorkese per far emergere l'importanza dell'indizio. Unita ai risultati degli esami scientifici, la testimonianza degli addetti alla sicurezza contribuiva, secondo Charles Dorley, ad una possibile ricostruzione dei fatti dalla quale emergevano forti sospetti su Sylvia.

I Dorley erano convinti che l'assassino fosse uno solo: la giovane nuora. Restava da scoprire il movente, e qui ammettevano che le cose si facevano più complicate. Poiché apparentemente all'interno della coppia non esistevano motivi di conflitto, occorreva scavare a fondo nella vita privata. L'esperienza insegnava agli investigatori che a volte il movente era da ricercarsi in questioni di gelosia legate ad un possibile tradimento o in problemi relativi all'attività lavorativa. Era da questo che il procuratore Dan Robertson e il detective John Carson intendevano partire, in primo luogo scoprendo perché Philip Dorley si trovava a casa al momento dell'omicidio quando, stando alle dichiarazioni della famiglia Bethaniut, sarebbe dovuto trovarsi fuori città per lavoro. In effetti, l'azienda per cui stava lavorando aveva confermato che dal 14 al 17 settembre il giovane avrebbe dovuto recarsi a Houston per avviare e possibilmente concludere una trattativa di acquisto di schermi soft da parte della Mild Ocean, un'importante catena di centri commerciali che aveva sedi in vari stati, tra cui quello di New York. La Mild Ocean aveva confermato la data dell'incontro, precisando anche che i suoi funzionari non avevano potuto prendere contatto con Philip Dorley perché questi non si era presentato all'appuntamento. Risultavano esistere le prenotazioni per un volo aereo e una stanza d'albergo, ma dai riscontri compiuti dalla polizia il giovane non solo non era salito sull'aereo di linea diretto a Houston il giorno 14 settembre, ma non era neppure arrivato nella città texana. Tutti i controlli effettuati sul traffico di comunicazioni del datapad e del minischermo soft di Philip indicavano che non aveva mai lasciato New York. Cosa aveva spinto l'uomo a cambiare tutti suoi i programmi, a ritornare improvvisamente a casa a notte fonda? E cosa aveva fatto nelle 24 ore precedenti, tra il 14 e l5 settembre?

I due inquirenti e la famiglia Dorley ritenevano che la chiave per decifrare l'omicidio poteva essere proprio il misterioso comportamento di Philip.

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