Capitolo 14

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Il Cacciatore sapeva di stare giocando una partita pericolosa. Era abituato a muoversi in situazioni molto critiche ed aveva enorme fiducia nelle proprie risorse, compensava il minimo addestramento al combattimento con le tecniche apprese nella Via della Caccia e poteva ritenersi fortunato di aver avuto come Maestro forse il migliore, un po' come era accaduto al Signore. Quando Aculius aveva scoperto l'esistenza di Amanda Vasquez, sotto le cui spoglie si nascondeva il Paladino Asmodea, membro dell'Ordine delle Stelle e Taumaturgo, ebbe la quasi certezza di essere davvero nei guai. Il Signore gli aveva raccontato una volta che gli Stellati agivano sempre in un gruppo, definito Trino, che si componeva di un Combattente, un Taumaturgo e un Giustiziere. Questo faceva pensare alla presenza di un terzo Stellato che poteva essere ovunque.

Mantenendo la lucidità di pensiero che sempre contraddistingueva il suo agire, Bashur aveva disposto prima di tutto alcune misure utili a rafforzare la sicurezza dei Bethaniut. Si era preoccupato di ripristinare l'integrità della Sfera e ne aveva allargato i confini, che adesso si estendevano a tutta Villa Pinetree; convinto che prima o poi la Luce avrebbe fatto una mossa, voleva essere certo di impedire una minaccia diretta a Davon e Misha. Era stato un lavoro capace di tenerlo occupato per un giorno intero. Non si era mai cimentato da solo nella costruzione di una Sfera così ampia, e per quanto ne sapeva nel corso della storia umana erano stati rari i casi di Sfere di simili dimensioni realizzate da un singolo Cacciatore. Nella maggior parte dei casi si trattava di opere talmente gigantesche da interessare una città o una parte di essa. Richiedevano decine di Cacciatori, che dovevano lavorare in maniera coordinata e sotto la guida di un Capo particolarmente esperto. Non solo lui aveva agito individualmente, si era anche addossato tutto lo sforzo di progettare la struttura architettonica della Sfera e garantirne la stabilità attraverso il reticolo delle Linee di Forza necessarie. Era stato un impegno al limite della sua stessa sopravvivenza, tanto che gli erano occorse 24 ore ininterrotte di Sonno Ristoratore per recuperare un minimo di energie e quattro giorni per smaltire un senso di debolezza come quello accusato da un neo Demone appena emerso dall'Ascensione.

Però il risultato lo aveva reso pienamente orgoglioso. Prima o poi ne avrebbe parlato al suo antico Maestro, l'Arcidemone Lilith, la Regina della Caccia, e si sarebbe concesso un sorriso di compiacimento nel vederla soddisfatta.

Ma come lei le aveva insegnato, la Preda non è il solo obiettivo della Caccia. Così, mentre lavorava sulla Sfera, aveva continuato a indagare sull'albero genealogico dei genitori di Sylvia e grazie alla Talpa era riuscito fare molti progressi, risalendo sino al XIV secolo. L'aspetto più interessante della ricerca era che antenati delle famiglie Bethaniut e Levine erano esistiti anche all'epoca della Guerra dei Cent'Anni, incrociando i loro destini.

L'attenzione si era concentrata in particolare su Nathaniel Levine e Corinne Bethaniut, conosciutisi nel 1358. Nathaniel era figlio di Roger Levine un armigero al servizio di Sir John Chandos, il Visconte di Saint Sauveur e fondatore dell'Ordine della Giarrettiera, nonché compagno d'armi di Edoardo il Principe Nero (il fratello minore di Edoardo III Plantageneto Re d'Inghilterra). Nathaniel aveva seguito le orme del padre, partecipando alle campagne militari che avevano avuto il loro apice nelle battaglie di Crecy e Poitiers, e infine prendendo parte ad alcune della campagne di saccheggio dei territori francesi (le cosiddette "cavalcate") organizzate dal Principe Nero, Sir John Chandos e altri nobili inglesi. Durante una di queste, Nathaniel aveva conosciuto una giovanissima ragazza di nome Corinne, figlia minore di Simon Bethaniut, piccolo nobile al servizio del potente conestabile di Francia Bertrand de Guesclin. Catturata durante un saccheggio, la ragazza aveva vissuto momenti terribili ed era stata riscattata dal padre solo dopo una lunga trattativa. Ma aveva dato alla luce un figlio, cui aveva dato nome Jean. Le fonti consultate da Bashur riportavano l'identità ignota del padre, ma una intuizione avuta salendo al Quinto Livello lo aveva convinto che questi altri non fosse che Nathaniel. Jean Levine costituiva un mistero. Non esistevano informazioni su dove fosse vissuto, né sulla data di morte.

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