Capitolo 9

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Il Signore sentiva di dover incontrare anche Sylvia Bethaniut prima della partenza. Ma il colloquio con l'umana lo preoccupava più della missione a New York che stava per intraprendere.

Quando entrò nella sua stanza percepì immediatamente che il Capocaccia le aveva rivelato molto più di quanto si aspettasse. La sua era stata una confessione chiara e completa del perché lei si trovava nel Rifugio. L'intelligenza dell'umana nell'intuire molte cose non dette aveva fatto il resto. Ne fu quasi inorridito, ma mantenne la determinazione necessaria in quel momento.

Sylvia era distesa sul letto e stava riposando, o almeno ci provava perché il Signore colse un alone di estrema tensione attorno a lei. Quando lo sentì entrare, si alzò e lo fronteggiò con risolutezza.

"Salve, Richard. O devo chiamarti Signore, come fanno Bashur e Sheeva?" La sua voce era fredda.

"Richard va bene". Disse lui scrutandola con prudenza e assorbendo a fatica la notizia che lei conosceva la vera identità sua e dei suoi compagni. Si sforzava di restare calma, ma la luce minacciosa che vibrava nei suoi occhi tradiva rabbia e angoscia mescolate insieme.

"Perché non mi hai detto che mio padre aveva venduto la sua anima per salvarmi?"

"Mi avresti creduta?"

"Ti avrei riso in faccia - Sussurrò lei – Però avresti dovuto dirmelo lo stesso".

Gli si avvicinò e gli mollò un violento ceffone.

Il Signore rimase impassibile, continuando a guardarla negli occhi.

"Sai cosa mi ha detto Bashur? Che è un Demone. Lo sei anche tu?".

"Si". Mormorò lui con voce glaciale.

"Anche questo avresti dovuto dirmelo". Un altro ceffone.

"Mi avresti ancora riso in faccia?"

"Certo. Ho sempre pensato che i demoni esistessero solo nel pantheon di molte religioni e nelle favole. E che in ogni caso fossero crudeli in maniera totale, oltre che brutti e puzzolenti".

"Riguardo alla crudeltà, il nostro comportamento è del tutto opinabile. Riguardo all'aspetto estetico, quando abbiamo a che fare con gli umani preferiamo assumere una forma più gradevole - Il Signore si mosse in direzione del quadro dove era raffigurato nella sua forma demoniaca - Questo sono io nell'Oltremondo raffigurato in una forma che uso raramente sulla Terra".

"Quindi ciò che vedo adesso non è il vero Richard, o come cavolo ti chiami?"

"No, non lo è - Del tutto istantaneamente, lui assunse la forma umana pura, facendo scomparire tutti i tatuaggi e i simboli rituali che gli decoravano la pelle – Sono di tuo gradimento, adesso?"

"Di certo non saresti il tipo di uomo che vorrei nel mio letto – Mormorò lei, incredula di fronte a quel subitaneo cambiamento - Comunque va un po' meglio".

"Posso sempre migliorare. Questa è la forma associata a Richard Bailey, ma se vuoi che io sia più conforme ai tuoi gusti estetici o erotici non hai che da chiedere. Posso assumere qualsiasi forma tu desideri".

Lei abbozzò un sorriso beffardo e gli mollò un altro ceffone.

"I tuoi trucchi da illusionista e seduttore da quattro soldi non hanno effetto su di me. Comunque, toglimi una curiosità; quella seduta ai piedi del trono è Alexa, cioè Sheeva, vero?"

"Sei perspicace – Riconobbe il Signore – Si, è lei".

"E anche lei è una Demone".

"Si, lo è da pochissimo tempo".

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