Capitolo 24

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Sette mesi.
Le prime luci dell'alba fecero capolino nella grande finestra della semplice stanza d'ospedale.
Yume anche quella mattina si svegliò con la testa sul grembo del suo amato, ogni mattina ricordava quei giorni felici in cui, svegliandosi sul grembo del suo uomo, lo coglieva di sorpresa mentre, senza preoccuparsi di essere scoperto, guardava ogni singolo muscolo della ragazza contrarsi, mentre arricciava il nasino, accarezzava i suoi lunghi capelli corvini che ricadevano morbidi da un lato e, dolcemente, posava le labbra sulle sue regalandole un buongiorno fantastico, il buongiorno che l' avrebbe spinta ad affrontare la dura e lunga giornata; si svegliò con la speranza di sentire gli occhi del ragazzo su di lei ma, quando si mise a sedere sulla sedia accanto al letto, vide ancora una volta il suo angelo intrappolato nel lungo sonno che lo possedeva ormai da sette maledetti mesi, pare non volesse lasciarlo andare.

-"Buongiorno Nam."
Mi alzo in piedi con cautela stiracchiandomi, non mi fa bene dormire su una sedia, specialmente con una bimba di nove mesi che sembra avere tre anni, ma resterò sempre al fianco di Namjoon, finché non si sveglierà.
Prendo il borsone che ho preparato la sera prima, mi cambio nel bagno dell' ospedale e, a malincuore, saluto Namjoon per poi dirigermi al lavoro, non più il vecchio bar, bensì un supermercato; lavorare in quel luogo era, per me, ogni giorno più difficile, mentre servivo i tavoli l' immagine di Jackson steso per terra compariva al centro di quella grande stanza.
Decisi di licenziarmi, non appartenevo più a quel luogo anche se, lì, ho conosciuto persone fantastiche come Seoyeon e Mikyong, un capo che, nonostante i miei sbagli, riusciva ad essere comprensivo con me, i ricordi legati a quel posto continueranno a vivere archiviati nel mio cuore.
Prendo l' autobus sedendomi nei posti di dietro, scendo alla fermata davanti al supermercato ed entro dirigendomi verso il bagno per cambiarmi nuovamente; so che non dovrei lavorare nelle mie condizioni ma ho bisogno di guadagnare quel poco per prendermi cura della mia bambina.
Inizia a scalciare, sorrido accarezzando il mio ventre.
-"Buongiorno anche a te piccolina, dormito bene? La mamma è a lavoro adesso, cerca di non fare i capricci."
Vado dietro alla cassa ed inizio a battere gli acquisti dei primi clienti, ma dopo un po' sento i miei pantaloni bagnarsi e mille fitte lancinarmi lo stomaco.
-"Signorina si sente bene?"
Domanda l' uomo di mezza età di fronte a me.
-"S..sì aah!"
Mi accascio per terra portando le braccia al ventre, sento chiedere aiuto, mi gira la testa, il tempo passa, la bambina continua a scalciare, la sirena dell'ambulanza si fa più vicina, due uomini mi sollevano e mi fanno stendere su una barella, l' ambulanza parte.

-"Signorina Kim, lei è entrata in travaglio."
I dolori si sono fatti più forti, non riesco a trovare una posizione comoda sul letto, continuo a sudare freddo, voglio che tutto questo finisca subito.
Una donna con un lungo camice blu, dei guanti in lattice alle mani ed una mascherina che le volte mezzo viso si avvicina, ha gli occhi che formano due mezze lune, chissà forse starà sorridendo.
-"Lei devi essere Yume giusto? Le darò un'occhiata abbastanza veloce per controllare la situazione."
Eseguo tutte le sue indicazioni e, quando finisce, si abbassa la mascherina svelando un sorriso a trentadue denti.
-"L' utero è dilatato al massimo, è quasi ora. La tua bambina sarà presto tra le sue braccia."
-"La prego, mi dia del tu."
Le dico sorridendo con le poche forze che mi rimangono, lei ricambia e si mette a sedere su una sedia.
Le fitte si fanno ancora più forti, sembra che la bambina sia pronta per uscire.
Avrei voluto che Namjoon vivesse questo momento emozionante con me.

Era ancora circondato da quello spazio buio, senza fine, era steso per terra, inconscio, stava dormendo.
Un qualcosa di misterioso attirò la sua attenzione svegliandolo dal suo sonno durato per troppo tempo: era un angelo, seduto accanto a lui, lo incitava a svegliarsi.
-"M..ma io sono già sveglio."
Rispose balbettando il ragazzo.
-"Non del tutto nanetto, non farò tanto giri di parole come Gesù, quindi alza il tuo sedere di trenta chili, è durato per troppo."
Una porta bianca si aprì dinanzi ai due, mostrando una figura femminile, la ragazza la quale il ragazzo era particolarmente legato: era bellissima, un abito bianco le ricadeva morbido fin sotto i piedi, i lunghi capelli che le ricadevano sul petto, tra le sue braccia una figura più piccola e paffuta dai capelli a spina, era una bambina.
-"Alzati e raggiungile."
Si mise in piedi e varcò quella porta.

Namjoon aprì gli occhi con difficoltà, quasi abbagliato dalle pareti bianche della stanza e dalla luce del sole in quel giorno di primavera.
-"D..dove sono?"
Riuscì soltanto a dire, si guardò intorno, non c'era nessuno, era completamente solo, o meglio, con la sola compagnia di un macchinario che controllava i suoi battiti; si ricordò di quello che poco fa aveva sognato.
-"Yume...so che sei qui da qualche parte."
Pensò a quella bambina in braccio alla sua amata, senza badare alla flebo attaccata al suo braccio e alle gambe non molto stabili si alzò in piedi e, inciampando sui suoi stessi passi, corse alla ricerca della sua amata.
-"Ragazzo dove va?! È impazzito per caso?!"
Le infermiere lo rincorrevano inutilmente, sembrava essere tornato ragazzino quando con Jackson scappava via dai guai; raggiunse una stanza da cui proveniva il pianto di un bambino, paragonabile al miagolio di un gattino.
Si avvicinò ai due letti messi uno accanto all' altro e, sì, era Yume che stava guardando il soffitto.
-"N..Namjoon? S...sei..sei tu?"
Il ragazzo ormai con le lacrime agli occhi si piegò verso di lei abbracciandola, baciandole la fronte, le guance, le labbra, per poi soffermarsi sul lettino accanto a quello di Yume, più piccolo, dove giaceva un bambino in fasce.
-"Yume..chi è?"
La ragazza gli rivolse il sorriso più sincero che abbia mai fatto.
-"È tua figlia Namjoon...nostra figlia."
Inutile dire che Namjoon si sentiva il ragazzo più felice del mondo all' idea di essere padre.

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Buonasera *si asciuga le lacrime* questo è il penultimo capitolo prima della fine di questo libro.
Spero vi piaccia❤❤❤❤❤




Dependence~ Kim NamjoonWhere stories live. Discover now