Capitolo 3

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Il rumore della suoneria del telefono si fa sentire anche la domenica mattina, mi sento ancora stanca dopo la serata di ieri, guardo Jackson e mi rendo conto che sono a pochi centimetri dal bordo del letto, è steso a pancia in giù ed è abbracciato al cuscino.
Il mio pensiero ritorna al telefono che squilla ininterrottamente: mia sorella, trascino il tasto verde.
-"Pronto?"
All'altro capo del telefono non risuona la solita voce stressata di mia sorella, ma quella vivace e allegra di mia nipote.
-"Sono io zia!"
Un risveglio migliore non si può avere, in sottofondo la voce di mia sorella urla il suo nome, le avrà preso il telefono senza permesso.
-"Oh, ciao Eunmi! Come stai tesoro?"
-"Bene, oggi mi porti a fare una passeggiata?"
-"Va bene, ma prometti di starmi sempre vicina, ok?"
-"Sí. Mamma mi sta chiamando, ciao zia!"
Chiude la chiamata, controllo l'orario: le 11:30?!
Mi alzo in fretta dal letto, afferrando dei vestiti a caso e le scarpe, il capo di sicuro mi licenzierà.
-"Y..Yume?"
Jackson si è messo a sedere sul letto.
-"Jack alzati! Uffa, uffa siamo morti.."
Si stropiccia gli occhi.
-"Morti per cosa..?"
-"È tardi per il lavoro, è quasi mezzogiorno! Aish che guaio...come farò a mantenere la casa?!"
Ricevo come risposta un suo ghigno divertito, seguito da diversi tentativi di trattenere la sua risata.
-"Ti sembra divertente? Licenzierà anche te!"
Si alza dal letto avvicinandosi, mi scuote le spalle.
-"Yume sveglia, oggi è domenica e sai cosa vuol dire? Niente lavoro! Giorno libero! Dormire fino a tardi!"
Resto paralizzata mentre Jackson ride come uno stupido.
-"Che sciocchina."
Riceve un pugno sul petto come risposta, ma mi fanno male ancora le nocche per ieri.
-"Ahi mi hai fatto male!"
-"Smettila. Piuttosto, oggi pomeriggio vorresti venire con me da Eunmi?"
Appena sente il suo nome gli compare un sorriso pieno in volto, loro due insieme diventano una cosa sola, a Eunmi piace tantissimo giocare con Jackson, sarà molto felice di vederlo.
-"Certo, ho bisogno di vedere quella piccola peste!"

Jackson parcheggia la macchina davanti al condominio in cui abita mia sorella.
Suono il campanello, la porta si apre rivelando la dolcezza unica di Eunmi: ha i lunghi capelli neri raccolti in due codini ordinati che lei si diverte a far dondolare, le guance rosse e il sorriso che sfoggia sempre, è bellissima.
-"Ciao zia, guarda il mio vestito, ti piace?"
Indossa un vestitino rosa, una giacca di jeans e delle scarpe dello stesso colore del vestito.
-"Sei carinissima! Tesoro, ho una sorpresa per te."
Si affaccia dalla porta, Jackson le fa la linguaccia.
-"Zio!"
La prende in braccio, riempiendola dk baci.
-"Ciao principessina."
Mentre i due giocherelloni aspettano fuori, decido di entrare dentro per salutare mia sorella.
-"Hey Yunseo."
È seduta sul tavolo intenta a riordinare alcune carte, lascia tutto e si alza abbracciandomi.
-"Come stai?"
Scuote la testa.
-"Le bollette prima o poi arrivano."
Guardo tutti quei fogli sparsi sul tavolo.
-"Niente di grave?"
-"No no, domani andrò a pagarle, Eunmi sarà a scuola."
-"Se ti serve una mano io ci sono, ok?"
Annuisce sorridendo, la saluto e raggiungo Jackson e mia nipote.
-"Mi porti sulle spalle?"
Jackson cammina per le strade con una scimmietta su di lui, la tiene per le manine, lei sorride, è come una specie di papà.
Lei non ha un padre.
Quell'uomo ha lasciato tutto in mano a mia sorella il giorno in cui scoprì che era incinta, non ha mai voluto vedere sua figlia; chissà dove sarà adesso, spero il più lontano possibile.
Eunmi è cresciuta vedendo i bambini della sua età con entrambi i genitori, si chiedeva spesso dove fosse suo padre o se ce l' avesse, col tempo, più cresceva e più capiva.
-"Andiamo a prendere il gelato!"
Eunmi punta il dito verso la sua gelateria preferita.
-"Agli ordini capitano."
Rispondiamo io e Jackson come se fossimo pirati, pago per tutti e ci mettiamo a sedere su un tavolino libero, gustando i nostri gelati; Eunmi è tutta sporca di cioccolata, Jackson ed io la puliamo con un fazzoletto, ora può continuare a mangiare tranquilla.
Andiamo tutti quanti al parco finché non arriva l'ora di cena, riportiamo a casa mia nipote, si è divertita molto con noi, non vuole lasciarci andare.
-"Voglio restare con voi!"
Jackson si abbassa, guardandola negli occhi e le prende le manine, accarezzandole.
-"Ascolta, verremo di nuovo a trovarti, non è vero zia?"
Alza lo sguardo verso di me.
-"Sì."
Mi abbasso anche io, stringe forte tutti e due con le sue graziose ma forti braccia.
-"La nostra principessina diventa forte eh?"
Jackson le accarezza la testa, usciamo dal condominio dirigendoci verso la macchina.
-"Jack, vado a piedi, non preoccuparti."
Si gira.
-"Sei sicura? Non è lontano?"
-"No, voglio camminare un po'."
Annuisce, ci diamo un bacio sulla guancia, mi allontano camminando per le strade di Goyang illuminate dai lampioni, non c'è molta gente stasera.
Poco davanti, un ragazzo incappucciato ha lo sguardo rivolto su di me, faccio finta di niente e gli passo davanti, non sono riuscita ad osservare il suo viso.
-"Ciao Yume."
Questa voce mi è familiare.
Mi volto, il ragazzo si toglie il cappuccio: Namjoon.
-"Ciao Namjoon, non ti avevo riconosciuto, perdonami."
Lui sorride.
-"Non ti devi scusare, dove stai andando?"
-"Sto tornando a casa."
Guarda la strada, esce dalla tasca un pacchetto di sigarette, si porta una alla bocca e se la accende, resto davanti a lui a osservare ogni sua azione, dopo aver aspirato una boccata i suoi occhi ritornano su di me.
-"Meglio se ti accompagno io."
-"No non scomodarti, sono quasi arrivata."
Una nuvola bianca di fumo esce lenta dalle sue labbra.
-"Devo fare la stessa strada, non è un problema."
Camminiamo uno accanto all' altra, lui fuma la sua sigaretta, io guardo avanti, entrambi non proferiamo parola.
-"È qui, sono arrivata."
Osserva il mio distretto.
-"Grazie per avermi accompagnata, ti auguro buona notte."
Butta la cicca per terra, pestando l'ultima parte ardente con la scarpa, mi saluta con un cenno del capo per poi allontanarsi.

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Buonasera, vi auguro un felice 2018, ieri non ho potuto aggiornare purtroppo.
Spero vi piaccia❤❤❤❤❤

Dependence~ Kim NamjoonWhere stories live. Discover now