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                < 21 Febbraio 2004 >

Il lungo corridoio era ormai deserto e lei continuava a pensare a ciò che le aveva detto il professor Fisher pochi minuti prima, fermandola all'uscita dopo il suono della campana.
Si era complimentato per il suo andamento universitario e le aveva detto di continuare in quel modo.
Avery era così contenta che nemmeno si accorse di essere quasi arrivata al bar.
Sistemò meglio la sua sciarpa e si affrettò a raggiungere l'edificio.
Il tempo non era dei migliori e prospettava un'altro giorno di pioggia intensa.
Istintivamente la sua mente tornò indietro di due giorni e ricordò quella sera, quando il fitto temporale aveva sorpreso lei e Logan.
Sorrise e si morse il labbro.
Aveva addosso poche ore e dopo le lezioni tutto ciò che voleva era gettarsi a peso morto su un letto e dormire.
Era stanca.
Stanca come poche volte le era successo.

«Buongiorno.» enunciò il suo arrivo e si diresse prontamente allo stanzino, cambiandosi.

Quando tornò in sala, il primo sguardo che incrociò fu quello di Logan che le sorrise brevemente,tornando a servire.
Josh le passò accanto frettolosamente con un ordinazione da consegnare al tavolo infondo.

La ragazza si sistemò al bancone e un nuovo cliente diede inizio alla sua nuova giornata.
Ore dopo, l'arrivo dei suoi amici la distrasse per un attimo.
Dopo averla salutata, Jeremy si era seduto ad un tavolo e spesso si guardava intorno come a cercare qualcuno.
Incuriosita, Avery rivolse un'occhiatina ad Emy che scrollò le spalle essendone all'oscuro esattamente quanto lei.
Allison l'affiancò successivamente e dopo averle riferito alcune ordinazioni, si voltò indietro per un secondo prima di prestare attenzione alla ragazza, un piccolo tremolìo nelle mani.
Era strana e ad Avery non era passato inosservato il suo atteggiamento.
Aveva la testa altrove, immersa in chissà quali pensieri.
Qualcosa doveva agitarla e proprio non capiva cosa potesse essere, fino a minuti prima tutto sembrava procedere a meraviglia.
Quando la bionda si allontanò, Emy richiamò l'attenzione della ragazza con un cenno di mano e si affrettò ad avvicinarsi.

«Non puoi restare per un pò?» domando', il labbruccio di chi vuole corromperti.

«Non posso, lo sapete bene.» rise lei. «E comunque, tu non me la conti giusta.» si rivolse all'amico.

Jeremy corrugò la fronte e gesticolò confuso, probabilmente non capendo.
Ma con lei non funzionava, lo conosceva troppo bene e sapeva che stesse nascondendo qualcosa.

«Nascondi qualcosa e non negare.» avvertì. «Per tua sfortuna ti conosco da tempi memori.»

«Non capisco il perchè di questo tuo dubbio. >> scosse il capo, l'atteggiamento di chi fa finta di niente.

«Ti stai guardando attorno da quando sei arrivato e non credo affatto sia per cercare me.» Avery portò le mani sui fianchi, severa.

«Ma non ti era vietato restare a parlare ai tavoli?» gnignò divertito.

La ragazza assottigliò lo sguardo e poggiò entrambe le mani sul tavolo.
Se cercava di sviare il discorso si sbagliava di grosso.
Presto o tardi avrebbe dovuto darle delle spiegazioni.

«Brutto coglione.» iniziò. «Non credere di scampartela in questo modo, ti estorcerò tutto con la forza, giuro!» un sorriso minacciò di apparirle sul viso.

Jeremy scoppiò a ridere e le tirò un braccio, portandola più vicino a sè e permettendo di farla sedere sulle sue gambe.
Con un gesto rapido le circondò il collo con un braccio e la spinse verso il basso, all'altezza del tavolo.

«Jeremy!» alzò la voce lei, portando le mani intorno al braccio del ragazzo nel tentativo di liberarsi.

«Sicura di riuscirci?» la prese in giro.

«Ti odio.» borbottò la ragazza.

«Me ne farò una ragione.»

Un lamento uscì dalle labbra di Avery e tentò di schiaffeggiarlo, ottenendo solo altre risate.

«Lasciami andare, idiota!» protestò.

«Ma se sei così carina così.» le sfregò una mano tra i capelli,scompigliandoglieli.

«Jeremy!» rise,spintonandolo per quanto potesse.

Il ragazzo la lasciò andare poco dopo, un sorriso soddisfatto e la schiena rilassata lungo la sedia.

«Stronzo.» si impuntò e prese ad allontanarsi,imbronciata.

Quando tornò al bancone, Logan le si stava avvicinando e aveva uno sguardo fisso nel suo.
Non sorrideva e nemmeno sembrava pensieroso, l'espressione seria e le spalle larghe.
Per un momento si sentì a disagio e distolse gli occhi altrove.
Continuava a farlo da qualche ora e la ragazza proprio non riusciva a capirne il perchè.
Spesso l'aveva visto passare lo sguardo da lei a Jeremy prima di riprendere a fare il suo dovere.
Era così strano quel giorno.
In realtà tutti sembravano esserlo.
Che stesse accadendo qualcosa?
Al contempo, Logan provava una tale confusione da non riuscire nemmeno più a sopportare se stesso.
Fastidio.
Era l'unica cosa che riusciva a provare da quando Jeremy aveva messo piede al locale.
Tutti quei segni, quei sorrissetti e quei contatti così ravvicinati.
Lo infastidivano e nemmeno aveva motivo di farlo.
Tutto quello era insolito.
Il suo atteggiamento lo era.
Capirsi ormai era diventato estremamente difficile.

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⏰ Last updated: Mar 05, 2018 ⏰

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