TWELVE

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Capitolo 12

* LIAM *

- Signora Payne, mi dispiace...Ma questa sembra l'unica soluzione, la migliore direi: Sia per Liam, che per tutti noi.- Disse il preside sistemandosi gli occhiali sul naso, io rimasi impassibile e scrollai solamente le spalle mentre fissavo un punto indefinito fuori dalla finestra, era buio, notte inoltrata ormai. Niente di quello che stava dicendo l'uomo poteva interessarmi, ormai era fatta...Avevo fatto una delle cose peggiori del mondo, ma l'avevo fatto per lei, solo per lei. Mia madre si mosse leggermente sulla poltrona voltandosi verso di me, con la coda dell'occhio notai delle lacrime da parte della donna che stava guardando le mie braccia con orrore...Ma come biasimarla, tutti quei buchi non erano di certo un bello spettacolo, nemmeno per lei. - Perché Liam? Perché l'hai fatto?- Chiese con voce flebile...Sorrisi amaramente nel sentire un minimo di preoccupazione nella sua voce...

Tu non ti sei mai preoccupata per me, non ti è mai importato di tuo figlio...Tu non sei mai stata una vera madre per me, mai.

- Perché sono stanco di questa vita.- Dissi alzando il volto verso il suo...Sussultò a quella risposta e si voltò dalla parte opposta, dove si trovava una terza poltrona...Vuota. - Lui mi odia...Non ci vuole più nella sua vita, John.- Disse tra le lacrime iniziando ad accarezzare il bracciolo della sedia...Rabbrividii nel vedere quella scena e distolsi lo sguardo - Smettila, smettila di parlare con lui...Lui non c'è, se ne è andato...Potrebbe essere anche morto, mamma.- Dissi alzando leggermente il tono di voce, il preside mi fulminò con lo sguardo per poi guardare mia madre che nel frattempo si era alzata dalla poltrona guardandomi con...Odio.

E allora odiami, ma ricorda che io ti odio di più.

- Lui è ancora qui, Liam...E non vuole che tu te ne vada, vuole che resti...Con me.- Disse tremante indicando la poltrona vuota...Sospirai rassegnato e abbassai lo sguardo verso il pavimento - Ma io non voglio restare.- Dissi a denti stretti, il preside si schiarì la voce raggruppando una serie di fogli e porgendo una penna a mia madre - Signora, mi ascolti: Suo figlio ha provato il suicidio attraverso della droga...Tutto questo non lo aiuterà, la riabilitazione è la scelta migliore.- Disse serio l'uomo, la donna accanto a me si sedette nuovamente e mi guardò mentre altre lacrime le solcavano il volto...

Sono stanco di vederti piangere, piangi tutte le notti...Piangi senza un motivo, piangi per lui...Ma lui non tornerà.

Sentii una mano tremante poggiarsi sul mio avambraccio, rabbrividii a quel contatto ma non mi spostai, quella sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbe potuto toccare...- È quello che vuoi, Liam?- Chiese tristemente iniziando ad accarezzarmi il braccio...

Non mi hai mai toccato, nemmeno alla nascita, non mi hai mai preso in braccio, non mi hai mai abbracciato...Avrei voluto solo quello, mamma: Un abbraccio.

- Firma.- Dissi con voce dura spostando la sua mano verso la scrivania, la sentii singhiozzare più volte, ma non alzai il volto...Non volevo, non ne avevo il coraggio.

Devo andare da lei, devo salvarla.

Così sentii il rumore dell'inchiostro contro il foglio, e poi il tonfo della penna sulla scrivania...Il preside prese i fogli tra le mani e compose un numero sul telefono - Procedete.- E chiuse subito la chiamata...Mia madre mi richiamò più volte, senza ottenere risposta però...Non mi sarei voltato, non questa volta.

La porta del grande ufficio si spalancò e due uomini incappucciati entrarono facendomi successivamente alzare, alzai lo sguardo per vedere mia madre venirmi incontro e abbracciarmi...Non mi aveva mai abbracciato, mai. - Ricordati che noi ti vogliamo bene...- Mi sussurrò ad un orecchio per poi sciogliere l'abbraccio, rabbrividii per quella frase e non risposi mentre un'uomo mi strattonava fuori dall'ufficio...

Boot Camp.(A Harry Styles FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora