CAPITOLO 41

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Mentre eravamo in macchina ho ripassato mentalmente il mio discorso, vorrei riuscire per una volta a dirgli in maniera definitiva tutto quello che provo, e vorrei che mi credesse, ma davvero, e l'unico modo è parlargli col cuore in mano. Il problema è che non penso che quello che abbia in mente lui sia esattamente parlare, e una parte di me è pienamente d'accordo perché dopo oltre due mesi senza CC mi sento come un drogato in crisi d'astinenza, quindi resistergli mi sembra un'impresa quantomeno ardua. Osservandolo penso che è bellissimo anche vestito da Fonzie <Sai che stai bene così? Potresti anche andarci a lavoro, non credo che la Wally avrebbe niente da ridire, ha gli occhi anche lei>
<Tu invece sei una perfetta Audrey Hepburn, però ti preferisco coi capelli sciolti> e così dicendo mi slega lo chignon lasciandomi ricadere i capelli sul collo e provocandomi una serie di deliziosi brividi, accentuati dal suo indugiare in una delicata carezza sulla mia pelle. Andiamo bene! Mi scosto imbarazzata e capisco che se non intavolo subito la discussione, dopo potrebbe essere troppo tardi, non mi fido di me stessa quando c'è di mezzo un CC in modalità seduttiva, e decido di mettere subito le cose in chiaro <Dobbiamo parlare di quello che è successo a Firenze, sai? Ti ricordo che ti ho trovato con un'altra>
<E io ti ricordo che a Parigi non ti ho proprio trovata, perché eri via con un altro. Ci ho riflettuto, e ho pensato che siamo pari. Palla al centro e possiamo ricominciare da capo> ribatte mentre mi prende per mano e mi fa sedere sul divano, poi si avvicina a un tavolino dove è poggiato un secchiello con dentro dello champagne ghiacciato e me ne porge un bicchiere <Dobbiamo brindare alla tua specializzazione. Se ancora non te l'avessi detto, sono orgoglioso di te>
<Grazie, Claudio> sorseggio lo champagne mentre ci guardiamo negli occhi, poi mi toglie il bicchiere dalle mani e si avvicina per baciarmi dolcemente.
Ecco. Bisogna dire una cosa di Claudio, lui ha veramente capito qual'è il preliminare per eccellenza, che tanti uomini trascurano: il bacio. Non voglio nemmeno pensare con quante ragazze si sia esercitato per affinare la tecnica, fatto sta che ha raggiunto la perfezione, almeno per quanto mi riguarda. Riesce a darti quel tipo di bacio che ti lascia senza fiato e che ti fa desiderare qualcosa di più, ma senza dare l'impressione di considerarlo solo uno passo necessario verso un altro traguardo, lo fa in maniera sicura, appassionata, senza fretta, come se avesse tutto il tempo del mondo e non desiderasse altro. E ci credo che poi la malcapitata non ha scampo! Mi adagia gentilmente sulla schiena e d'improvviso mi è chiaro che se non voglio che superiamo il punto di non ritorno è questo il momento di fermarsi, ma quant'è difficile! <Claudio, ti devo dire delle cose, lo sai>
<Alice, se non sai riconoscere un momento speciale, allora fidati di quello che ti dico: questo lo è. Mi sei mancata così tanto in tutto questo tempo, lascia che te lo dimostri... non capisci che tra noi non c'è bisogno di grandi discorsi, che quando parliamo incasiniamo tutto? Ti propongo un patto: lasciati andare per stasera, poi se sentirai ancora l'esigenza di parlare ti ascolterò. Lascia però che prima ti faccia capire quello che sento per te, nel modo che mi riesce meglio>
Mi aveva già convinto ad "Alice..." ovviamente, e così annuisco. Lui mi guarda, mi sorride emozionato e mi fa alzare dal divano. Ora siamo uno davanti all'altra, Claudio mi sfila lentamente il vestito, rivelando il mio completo di Victoria's Secrets, ed io gli tolgo il giubbotto e la maglietta, gli sfioro il petto nudo mentre lui mi avvicina a sé e a quel punto iniziamo a baciarci in maniera sempre più intensa, ed io comincio a perdere la lucidità. Il suo profumo, le sue mani su di me, le parole che mi sussurra, tutto mi fa perdere la testa. Inizio ad essere impaziente, lo prendo per mano e lo porto in camera da letto, ma una volta lì lui torna a prendere l'iniziativa <Non avere fretta, Alice, ho aspettato tanto il momento di poterti fare di nuovo mia. Ho temuto di averti persa, sai? Ma ora che sei qui non ti lascerò fuggire più via. Vieni qui da me, amore mio> Detto ciò potrebbe fare di me ciò che vuole, mi porta con sé sul letto e finalmente lascio che mi ami.
<Dio, Alice, ho sognato tanto tutto questo. Mi sentivo un leone in gabbia senza di te, tu sei mia, lo capisci?>
<Sì, Claudio, sono solo tua> ansimo in preda alle sensazioni che solo lui mi fa provare. Fare l'amore con lui è un'esperienza che coinvolge tutti i cinque sensi, ci tocchiamo, ci guardiamo, ci assaggiamo, vengo avvolta dal suo profumo unico e dalle sue parole suadenti, che lasciano presto il posto ai nostri gemiti finché non resistiamo più e concludiamo in un grido liberatorio la nostra unione. Mentre cerco di tornare in me stessa e riprendere le forze abbracciata a Claudio, mi chiedo come io abbia fatto a stare più di due mesi senza di lui, senza tutto questo che mi fa sentire viva come mai mi era successo, quando un pensiero mi raggela. Francia. Due mesi. Non è possibile. Non mi crederà mai. Tutto questo mi passa per la mente mentre cerco le parole per dirglielo
<Claudio, ho combinato un casino!>
<Solo uno?> mi prende scherzosamente in giro lui, ma purtroppo non c'è davvero niente da scherzare
<Ascoltami... è già da un annetto che il mio ginecologo mi invita a fare una pausa nell'assunzione della pillola, sai, per vedere se il ciclo ricomincia naturalmente e se va tutto bene, ed io ho pensato di approfittare del periodo del corso a questo scopo... insomma, per farla breve, non sto prendendo la pillola, attualmente>
<Cazzo, Alice! Vuoi dire che lo abbiamo fatto senza essere protetti? Ma sei in un periodo a rischio?>
<Non ne sono sicura, lo sai anche tu che l'ovulazione risulta tutta sballata quando si smettono gli ormoni>
<Ma come diavolo hai fatto a non pensarci?>
<Che tu ci creda o no, hai sempre la capacità di annebbiarmi il cervello>
Lo guardo brevemente e mi accorgo dalla sua espressione che è scettico
<Non penserai che l'abbia fatto apposta, spero!> sbotto iniziando ad inalberarmi
<Ti ricordo che questa cosa mi è già capitata con Ambra, e lei l'aveva sicuramente fatto di proposito, quando si è accorta che la nostra relazione si stava esaurendo, per tenermi legato a sé>
<E cioè starei tentando di incastrarti anch'io? A parte il fatto che se così fosse non ti avrei dovuto confessare di aver smesso la pillola prima di avere la certezza di essere riuscita nel mio intento, non riesco a credere che mi giudichi capace di una cosa del genere!!> inizio a gridare alzandomi dal letto alla ricerca dei vestiti
<Frena, Alice, non ho detto questo> fa retromarcia lui <è solo che non ci voleva una complicazione del genere ora che stiamo tentando di risolvere la nostra situazione, non sei d'accordo? Non credo davvero tu l'abbia fatto apposta, sono solo esasperato per la tua distrazione, come sempre agisci senza riflettere>
<Io non volevo "agire" infatti, volevo solo parlare! Ma tu pensi a una cosa sola, come al solito! E non darti tante arie da uomo bello e impossibile che tutte cercano di incastrare, non sei poi questo gran partito, visto come ti comporti!>
<Beh, immagino che il partito perfetto fosse Malcomess jr, e ora ti rode essertelo fatto scappare. Ma forse sei ancora in tempo, visto la dedica romantica che ti ha fatto stasera>
All'ennesimo accenno ad Arthur non ci vedo più dalla rabbia, afferro un cuscino ed inizio a colpirlo con tutta la forza che ho, finché dal guanciale non escono le piume <LA. SMETTI. DI. TIRARE. FUORI. SEMPRE. ARTHUR!!> gli grido picchiandolo finché non mi ferma afferrandomi i polsi
<Sei impazzita, Alice?>
<No, sono solo esasperata! Perché non capisci niente, niente, e invece ti vanti di sapere tutto!! Ma in realtà non sai un accidenti! Non sai che io vorrei, vorrei davvero essere innamorata di Arthur e non di te, e invece ti amo tanto da star male! Ti amo talmente che ero venuta qui per dirti che in questi mesi ho riflettuto, e ho capito che sarei anche disposta a rinunciare alle mie pretese di un impegno maggiore da parte tua e ad accontentarmi di fare i fidanzatini ognuno a casa propria, in cambio della tua fiducia, però. Ma ora capisco che sono un'illusa, non ti fiderai mai di me né di nessuno, probabilmente. Ogni volta ritiri fuori la questione di Arthur, e ora arrivi a pensare che io voglia rimanere incinta apposta!>
<Guarda Alice, non so più come dirtelo, io ci credo che tu qui, adesso, mentre mi stai dicendo queste cose, sia sincera, ma il punto è che sei un'incostante, e me l'hai dimostrato più volte, con il tuo eterno tira e molla fra me e Arthur. È indicativa del tuo carattere volubile anche l'improvvisa decisione di lasciare la medicina legale ed imbarcarti in una nuova specializzazione, solo a te poteva venire una simile idea balzana! Sei andata in Francia, ti è piaciuto il corso e ora molli tutto per seguire l'ispirazione del momento, dimmi tu cosa dovrei pensare!>
<Forse potresti cercare di capirmi, come hanno fatto le persone che mi vogliono bene!> ribatto
<Se ti riferisci ad un certo reporter, ti ho già fatto notare che è sicuramente di parte, visto che tutto ciò comporta un nostro allontanamento>
<Non mi riferivo a lui in particolare, il quale però mi ha dato tutto il suo appoggio, se lo vuoi sapere, e comunque ti ripeto che non ti capisco proprio, visto quello che hai sempre pensato professionalmente di me>
<Quello che tu hai sempre creduto che io pensassi, piuttosto!> mi corregge lui, e poi continua <La verità sai qual'è? Che ci sono rimasto molto male, ecco! Mi mancherai dannatamente in Istituto, volevo aiutarti in tutti i modi a prepararti per il dottorato perché a dispetto di quello che ti ho detto in alcuni momenti di rabbia, in fondo ci credevo che potessi farcela, e che potessimo continuare a lavorare insieme. E poi non sopporto che tu abbia preso questa decisione senza minimamente parlarmene, senza consultarti con me né chiedere il mio parere. Se sono davvero così importante per te meritavo che almeno me ne facessi cenno, no?>
<Per sentirmi dare della pazza? Anche no, grazie! Lo vedi come ti comporti? Con te va tutto bene se si fa a modo tuo, se invece io prendo delle decisioni che a te non piacciono ti irrigidisci, ti allontani o peggio esci con le altre per ripicca. Ti limitassi ad uscirci, poi! Hai un'idea di come io mi sia sentita quando a Firenze ti ho trovato con quella Sabrina? Eppure sono ancora qui con te, come una scema!>
<Lo sai bene cosa pensavo quando mi hai visto con lei, che tu fossi tornata tra le braccia di Malcomess> si giustifica lui
<Se tu ti fossi fidato di me, mi avresti chiesto spiegazioni invece di saltare subito alle conclusioni, e tutto questo non sarebbe successo. Cosa devo fare perché tu abbia fiducia in me?> gli chiedo esasperata
<Io non credo di poter tollerare la tua frequentazione con Malcomess, se sei la mia donna non puoi tenere il piede in due scarpe, Alice> asserisce perentorio
<Mentre io dovrei sopportare le varie Sabrina e Beatrice, immagino...>
<Intanto Sabrina da quella sera a Firenze non l'ho più sentita, del resto ha capito che non sono interessato a lei, e con Beatrice è un discorso del tutto diverso, ci conosciamo da una vita ed ora non c'è più niente di romantico tra di noi, mentre è palese che Malcomess è innamorato di te>
<Arthur però sa benissimo che io amo te, e se io e te stessimo ufficialmente insieme non farebbe mai nulla per danneggiarmi e farmi stare male, come ti ho detto è una persona molto importante nella mia vita e non me la sento di estrometterla per le tue insicurezze. D'altro canto ti posso assicurare che invece cercherei di evitare certi atteggiamenti e situazioni equivoche. Ma il punto è che tu vuoi fare tutto quello che credi mentre sono solo io a doverti venire incontro, inoltre come ti ho ripetuto si ritorna sempre lì: non hai fiducia in me. Non so come potremmo costruire qualcosa, con queste premesse> concludo sconsolata
<E come la mettiamo con la questione del rapporto non protetto?>
<Dai Claudio, sei un medico anche tu. Lo sai che posso prescrivermi la Pgd e scongiurare quest'eventualità, anche se le possibilità che sia rimasta incinta quest'unica volta sono molto scarse. Penso che è quello che farò, benché non mi sorrida l'idea di prendere quella bomba di ormoni>
<E allora non farlo> mi sorprende lui
Lo fisso attonita <Io proprio non ci arrivo, Claudio. Siamo qui a sbatterci la testa perché non troviamo il modo per stare insieme, con te che prima mi accusi di tentare di incastrarti e poi di essere un'incostante, litighiamo perché fra noi ci sono altre donne e uomini, e poi te ne esci così, tu che hai sempre proclamato di non voler mettere in mezzo bambini innocenti nelle storie imperfette dei genitori, non ti capisco proprio!>
<Non mi capisco neanche io, Alice! Mi fai agire come un pazzo, e questo mi fa paura. Sai cosa ero venuto a dirti a Parigi? Che non avevo bisogno di due mesi per capire che mi mancavi da impazzire e che volevo stare con te, starci per davvero! Puoi immaginare come mi sia sentito, e anche ora che mi hai ribadito che non vuoi rinunciare del tutto a lui! Questa situazione è così assurda che mi fai passare per la testa anche l'idea che se tu avessi un figlio mio saresti costretta a lasciare perdere Malcomess una volta per tutte, renditi conto di come mi riduci!>
Io sono sconvolta a sentire queste parole, per oggi ho veramente fatto il pieno di emozioni e sento distintamente che non ce la faccio più, ho bisogno di allontanarmi da lui, devo riflettere e anche prendere una decisione
<Claudio, ora vado via, ti prego davvero di non seguirmi, ho bisogno di stare un po' da sola>
<Va bene, ti capisco, però ti accompagno io. Non abbiamo finito di parlare, Alice. Le decisioni prendiamole insieme, promettimi che non farai niente finché non ne discuteremo io e te>
<Ora come ora non sono in grado di prometterti niente, Claudio. Vediamoci domani>
Facciamo il breve viaggio in silenzio, io sono davvero giunta alla saturazione di questa lunga giornata, quest'altalena di emozioni in cui mi fa costantemente vivere minaccia di travolgermi, mi sembra di non avere il controllo della mia vita e del mio equilibrio, e non è una bella sensazione
<Ti passo a prendere domattina?>
<No, vengo io da te> senza un'altra parola me ne vado, entro in casa felicissima di notare che Cordelia non c'è, e mi rivolgo all'unico essere vivente che sono in grado di tollerare in questo momento <Cagnino, cosa devo fare?>
Lui mi guarda comprensivo coi suoi occhi liquidi, poi torna a sonnecchiare come nulla fosse <Già, me la devo cavare da sola, immagino>
Ed io che pensavo di risolvere tutto questa sera! Invece come mio solito sono stata capace di incasinare ulteriormente la situazione, e spero proprio che la notte mi porti consiglio visto che ora come ora non riesco a ragionare. Ho solo due certezze in tutta questa confusione: io amo Claudio e lui ama me. Basterà per superare tutte le nostre diffidenze, paure, indecisioni? Me lo auguro, e mentre sto per scivolare nel sonno penso che il Foscolo sapeva quello di cui parlava quando scriveva "gioia promette e manda pianto Amore"... ora però mi sono stancata di piangere per questo nostro amore tormentato, e ho paura che se non riuscissimo una volta per tutte a trovare il modo per godercelo, potremmo essere costretti a rinunciarvi.

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