CAPITOLO 32

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Alle 8.30 in punto la mia relazione è sulla scrivania della Wally che, mentre gliela consegno, mi conferma con scarsissimo entusiasmo che d'ora in poi sarà lei la mia relatrice <Allevi, si premuri di portarmi quanto prima la bozza della sua tesi, ho paura che dovremo lavorarci sopra un bel po' per raggiungere quantomeno un livello minimo di decenza> L'arpia è come sempre simpaticissima con me, e non contenta continua <Spero avrà imparato che non conviene mischiare il lavoro con la vita privata, e che quando è all'interno di questo Istituto è preferibile si concentri sui suoi compiti, lo dico per il suo bene, sia chiaro> See, come no...
Io casco dal sonno, ho passato una notte agitata, chi dice che i sogni si dimenticano al mattino forse non ha mai sognato un dottore dagli occhi verde bosco e la voce suadente...
Almeno ritrovare Lara e Paolone mi mette di buon umore, li stringo in un grande abbraccio, soprattutto Paolone
<Che bello vederti! Credevo saresti rimasto in Sicilia fino a dopo la Befana, pensavo avremmo avuto solo il tempo di salutarci al volo prima della mia partenza. Ma come mai sei già di ritorno?>
<Alice, ovviamente mi fa molto piacere poterci salutare per bene, anche se in realtà sarei rimasto volentieri giù, però dovendo prendere ferie a febbraio ho dovuto rinunciare a queste, purtroppo>
<Vai a sciare anche tu?> non mi sembrava il tipo da sport invernali, ma magari sbagliavo
<Macché, si sposa mio fratello a febbraio> mi spiega lui
<E un semplice weekend non bastava?>
<10 giorni, Alice, 10 giorni! C'è tutta l'organizzazione, poi arrivano parenti fino al sesto grado, da tutt'Italia... pranzi e cene a non finire, gite turistiche, addio al celibato... se mai mi sposerò scapperò a Las Vegas, poco ma sicuro> afferma convinto
<Prima devi trovare la sposa, però> interviene Lara <Ma lo sapevi Alice che Paolone ha uno schianto di fratello che ci ha tenuto nascosto per tutto questo tempo? Falle vedere la foto, dai!>
lo esorta lei, e lui mi porge un'istantanea di un gran bel pezzo di ragazzo biondo, alto e snello
<Ma siete davvero fratelli? È un figo da paura! Assomiglia a quell'attore che fa le fiction e mi piace tanto> esclamo stupita
<Dario Aita! Hai ragione, Alice! Si può sapere perché non ce l'hai mai presentato, Paolone?> lo accusa Lara
<Forse perché sta in Sicilia ed è fidanzato in casa da quasi 8 anni, tu che dici? Comunque Alice abbiamo saputo che ora è la Wally la tua relatrice, come mai?>
<Come lo avete scoperto?> mi stupisco io
<Se ne stava lamentando prima con Erica alla macchinetta del caffè> ...beh certo, le mie fan numero uno... <e siccome evidentemente non ne è entusiasta, ed immagino men che meno tu, ci chiedevamo cosa fosse successo>
<È successo che CC non mi vuole più vedere nemmeno in fotografia e "mi ha affidato alle capaci mani della valente professoressa Boschi" bla, bla, bla... una chiara vendetta, dai>
Lara mi fissa comprensiva e mi prende in disparte per chiedermi notizie <Va così male con lui?>
<Va che non so se saremo più capaci di lavorare assieme> le rispondo rassegnata <ma dimmi di te, Lara, con Giorgio come procede?>
<Direi bene, dai> mi risponde in tono piatto
<Quanto entusiasmo!> faccio ironica <se fai così anche con lui, ci credo che il poveretto è bloccato>
<Chi ti dice che è bloccato?> si stupisce Lara
<Secondo Silvia lui non sa come la pensi su voi due e quindi non si sbilancia, se vuoi che prenda maggiori iniziative dovresti quanto meno dargli un piccolo incoraggiamento> le consiglio
<Eh, il problema è che per ora preferisco che rimaniamo così, come dire, easy... capisci?>
<Va benissimo, se è ciò che vuoi, però ti metto in guardia, così facendo potresti precluderti la possibilità di una storia seria, caso mai cambiassi idea>
<Preferisco concentrarmi sul lavoro, per ora> afferma sicura lei.
La guardo sospirando <Forse sarebbe stato meglio se avessi fatto anch'io come te, mi sarei risparmiata un sacco di guai... Ma non è tardi per cambiare rotta, mettiamoci al lavoro, dai!>
E così faccio nei 3 giorni seguenti (per fortuna è una settimana corta, questa, in Istituto, dopo Natale e Santo Stefano), mi impegno anche a scrivere la famosa tesi, e apprendo che la famiglia del giovane del cui caso tratto ha fatto causa alla società sportiva per la mancanza del defibrillatore e di personale addestrato ad usarlo correttamente. Se da ciò ne venisse una maggiore diffusione di questo presidio sanitario salvavita, almeno la morte del ragazzo non sarebbe stata del tutto inutile, ed io lo spero vivamente. Questo mio impegnarmi nello studio mi è oltretutto molto utile per non pensare a Claudio che è a sciare a Cortina con un gruppo che comprende anche diverse ragazze libere. Se io fossi in loro, vista la sua avvenenza, proverei sicuramente a farmi notare, quindi non mi resta che sperare che non gli piaccia nessuna. Ho provato a controllare se per caso mi avesse sbloccata su wathsapp, ma niente, e dopo il secondo giorno mi è venuta addirittura l'idea malsana di chiamare Beatrice per sentire casualmente come andava la vacanza, ma fortunatamente non do seguito a questa trovata bislacca, certo che se sto così dopo due giorni che non lo vedo, non so proprio come farò quando sarò in Francia. "E per il resto della vita?" mi dice una vocina dentro di me, ma cerco di ignorarla.
Per quanto riguarda invece la mia vita privata, il mercoledì sera mi vedo con Arthur per recuperare il cinema sfumato il giorno prima, e anche giovedì a cena. Con la scusa che devo studiare e terminare i compiti che ho lasciato a mezzo prima della partenza, non lo invito a fermarsi per la notte, data anche la presenza di Yukino e Cordelia, lui invece questa volta ha accettato di dormire da suo padre. Venerdì sera io e Yuki andiamo a casa di Silvia, che il giorno dopo è in partenza per i suoi 3 "giorni di fuoco" con Luca, per una serata "restauro" rigorosamente sole donne. Il programma prevede cena depurativa a base di verdure cotte e tisane, maschera viso, ceretta e manicure (sfruttando la presenza di Yukino che è una vera artista della nail art).
Silvia ovviamente ne approfitta per farmi il terzo grado <L'altro giorno vista anche la presenza di Cordelia non mi sembrava opportuno farti domande troppo specifiche, ora però mi puoi dire esattamente com'è la situazione del tuo triangolo amoroso, stai di nuovo ufficialmente insieme ad Arthur, ora? E come la metti col fatto che sei palesemente ancora innamorata di Claudio?>
<Io ed Arthur siamo stati insieme la sera della vigilia di Natale, lì per lì mi è sembrata una cosa naturale e giusta, ma la mattina dopo ho avuto il dubbio che non fosse stato che una specie di revival, come se cercassi di far rivivere il passato, bellissimo ma sempre passato. Però non credo che Arthur la pensi così, lui non mi fa pressioni ma ci stiamo comportando come una coppia a tutti gli effetti. Poi ci sono state le rivelazioni scioccanti a casa dei genitori di Claudio, di cui vi ho già parlato, ma non sapete che a Santo Stefano sono rimasta chiusa con lui in obitorio...>
Le ragazze mi guardano a bocca spalancata <Non mi dire che l'avete fatto tra i morti, questa mi manca!> salta su Silvia
<Ma figurati! Però finalmente stavamo parlando a cuore aperto, ma sul più bello è arrivato Mezzasalma...>
<Mezzasalma? E chi sarebbe? Dai, è tutto uno scherzo, ammettilo!> protesta Silvia
<No, no, davvero> le assicuro io, e racconto nei particolari alle mie amiche l'avventura di quel pomeriggio in Istituto <Cosa ne pensate?> chiedo al termine del racconto
<Forse Claudio quando eravate nel suo studio è stato un po' duro con te, ma gli do ragione in pieno, Alice tu sei ancora troppo attratta da lui, non capisco cosa stai combinando con Arthur sinceramente> sentenzia Silvia, che è sempre stata pro-Claudio, fin dall'inizio.
Yukino invece dentro di sé ha sempre preferito Arthur <Alice molto serena quando sta con Arthur, lei sempre allegra e felice. Lui torna a Roma per lei, sai>
<Ma appunto! Forse sembra la soluzione più semplice, all'inizio, ma tutto parte da un sacrificio che lui fa per lei, non è una sua scelta di vita, e prima o poi ne sarà insoddisfatto e glielo rinfaccerà>
<No, Arthur non sarebbe mai così meschino> affermo sicura
<Forse no, ma in ogni caso non sarebbe felice> sentenzia Silvia
<Dai per scontato che io, la famiglia che potremmo formare e il lavoro comunque interessante che ha qui non gli basteremmo per essere felice> obietto offesa
<Io ve lo auguro, ma se così non fosse tu lo potresti sopportare? E poi non si tratta solo di lui, lo sai bene, ma anche e soprattutto di quello che provi per Claudio. Non puoi stare con Arthur se ami un altro, punto>
<Silvia, il problema è che li amo entrambi, hai capito o no? Forse il sentimento che ho verso Claudio è più violento e passionale, ma sento che io e Arthur siamo legati nel profondo, io per lui sono la pace che non trova da nessuna parte, e lui è parte di me. Se stessi con Claudio non permetterebbe che facesse più parte della mia vita, e io questa idea non la posso sopportare. Vorrà dire qualcosa, no?>
<Forse solo che vi volete un bene sincero, ma tu ami Claudio>
<Ma il suo amore è egoista, lo capisci? Conosce solo questo modo di amare! Vuole tutto da me, ma non capisce i miei bisogni, e non vuole concedere nulla. Inoltre mi ha sempre tormentato il dubbio che una volta insieme veramente, rimossi tutti gli ostacoli, il nostro amore non riesca a trasformarsi in qualcosa di solido e duraturo. Del resto abbiamo provato a stare insieme come una coppia normale e non siamo andati avanti che qualche settimana!>
<Già, tu porti sempre ad esempio questa cosa, ma in realtà se analizzi i fatti, cosa è successo veramente? Che si è messo in mezzo Arthur! Certo, avevate qualche problemino di assestamento, si trattava di smussare i caratteri e l'orgoglio, poi Claudio vi ha trovati insieme e da lì la fine. Se Arthur non fosse tornato alla carica saresti in montagna con CC a quest'ora, dammi retta. E sì, sicuramente non avresti nessun tipo di anello al dito, ma saresti felice>
<Non so, in ogni caso mi ha detto chiaramente che non può tollerare la mia indecisione fra lui ed Arthur e che pertanto è lui a non volere me, quindi questo chiude la questione. Lo devo dimenticare. Fosse facile!>
<Alice, tu devi imparare sacra arte della meditazione zen, entrare in contatto con tuo io più profondo, solo così puoi capire cosa vuoi veramente> interviene Yukino. Io e Silvia ci guardiamo, poi contemporaneamente le tiriamo un cuscino e iniziamo una battaglia che ci porta ad abbandonare i nostri discorsi.
Il giorno dopo vado con Arthur a trovare Nur, a bordo della Maserati del Supremo <Quando mi stabilirò a Roma dovrò prendermi un'auto, ma io rimpiango ancora la mia amata Maggiolino scassata!> sospira lui
Sorrido nostalgica al pensiero <Che belle scampagnate abbiamo fatto con la capotte abbassata! Ti ricordi l'estate di 3 anni fa, quando hai avuto una settimana da dedicarmi, tutti i giorni al mare o in gita nei dintorni, è stato bellissimo!>
Mi guarda con tristezza <Ci sono stato proprio poco per te, vero? In una intera estate solo una settimana, e poi qualche giorno qua e là, a spizzichi e bocconi>
<Già, ma il poco tempo che abbiamo passato assieme è sempre stato importantissimo per me, lo sai> cerco di consolarlo
<Rimedierò, Elis. E comunque è veramente un peccato che Maggie ci abbia abbandonato la primavera seguente>
Maggie è come chiamavamo il suo vecchio Maggiolino Wolkswagen, comprato coi primi guadagni da giornalista, rifiutando l'offerta del padre di acquistargli un'auto nuova fiammante.
Mi metto a ridere <Le abbiamo anche fatto il funerale, ricordi?>
<Già! A Nur sarebbe piaciuta tantissimo, altro che questo carrozzone di mio padre...>
Nur ovviamente è entusiasta di vederci, abbiamo detto al padre di non avvertirla del nostro arrivo, in modo che fosse una sorpresa, e infatti lei non si tiene dalla gioia. Ci porta a vedere la sua cameretta coi giochi nuovi, e sembra proprio una bambina felice, anche se la foto sul suo comodino, che ritrae sua madre e il suo fratellino neonato purtroppo scomparsi, testimonia il suo tragico vissuto. Lei si accorge che la sto osservando, e si avvicina per spiegarmi <Lei è la mia mamma>
<Lo so tesoro> le dico dolcemente
<Io non me la ricordo più> mi confessa smarrita <ma mio papà sì, e spesso piange. È triste un papà senza una mamma, vero?>
<Immagino di sì, amore> le rispondo col cuore stretto
<Spero che papà trova un'altra mamma e è felice, io con lui e la zia sto bene, poi mi piacciono i compagni di asilo e quando sto con te e il dado> afferma di nuovo allegra
<Sono contenta, tesoro. Dai, giochiamo un po' adesso>
Fa troppo freddo per andare in giro con una bimba di 4 anni, così passiamo la giornata in casa con lei, poi dopo cena raggiungiamo l'hotel dove abbiamo prenotato una stanza per non dover viaggiare di notte
<Nur ha ragione quando dice che è triste un papà senza una mamma, e viceversa> dice Arthur guardandomi negli occhi <voglio che tu sappia che quando avrò una famiglia mia io ci sarò, non sarò mai un padre assente come lo è stato il mio, è una promessa>
<Mi fido di te, Arthur> e lo faccio davvero. Senza dire altro mi bacia, poi si stacca per guardarmi <Non ti sto chiedendo adesso una risposta per il nostro futuro, lo sai, ne parleremo più avanti, ma ti desidero moltissimo, Alice...>
Io per tutta risposta gli restituisco il bacio, e poi non parliamo più.
La mattina dopo al ritorno sono taciturna, e attribuisco la cosa alla stanchezza, in realtà sono come al solito presa dalle mie incertezze, invece di semplificare le cose mi sembra di ingarbugliarle sempre di più. Potrei provare la meditazione zen come diceva Yukino...
Comunque è l'ultimo giorno dell'anno, e per una volta abbiamo deciso di abbandonare la capitale per una meta molto più chic e alla moda... Sacrofano!
Ebbene sì, i miei sono via, e non volendo lasciare la nonna sola abbiamo deciso di trasferire in casa nostra i festeggiamenti, ci saremo io, Arthur, Yukino, Marco, Lara, Giorgio, Paolone, Cordelia e la sua dolce metà, e gli amici d'infanzia miei e di Marco che hanno deciso come noi di snobbare le feste patinate di Roma. Siamo una bella combriccola e ci sarà da divertirsi. Io indosso un abito di velluto rosso cupo che mi fa guadagnare un'occhiata di apprezzamento da parte di Arthur, e sono molto contenta che la nonna si stia divertendo in mezzo alla "beata gioventù" come ci chiama lei <Ma se ormai siamo di mezza età, nonna!>
<Bambina mia, averceli io una trentina d'anni! Il dottorino dov'è?> mi chiede a bassa voce
<A divertirsi in montagna in compagnia di altre donne, ma del resto io sono qui con Arthur, quindi credo che sia giusto così, in fondo>
<Se sta bene a voi, io non ci metto becco. Però da quando ho conosciuto il nonno non abbiamo mai passato un Capodanno separati, per noi iniziare l'anno insieme era importante, era la promessa di stare insieme anche tutti gli altri giorni>
<Tu e il nonno eravate davvero una coppia affiatatissima, posso solo sperare di avere la vostra fortuna>
<Non si tratta solo di fortuna, passerotto, si tratta anche di fare le scelte giuste> e strizzandomi un occhio si allontana.
La festa procede bene, si stanno divertendo tutti, e mi stupisco una volta di più di come Arthur si integri bene coi miei amici e in tutte le situazioni, forse ciò deriva anche dal suo lavoro che, portandolo in giro per il mondo e a conoscere gente sempre diversa, ha affinato il suo spirito d'adattamento. Fatto sta che sembra sempre a suo agio e si fa benvolere da tutti, la nonna e i miei amici d'infanzia stanno ascoltando affascinati i suoi aneddoti di viaggio, io invece mano a mano che scorre il tempo mi sento sempre più nervosa, e ammetto che c'è una domanda che mi tormenta da un po': "Chi bacerà Claudio a mezzanotte?"
Infilo il cappotto e vado a prendere una boccata d'aria, estraggo il cellulare e guardo per l'ennesima volta se risulto ancora bloccata da lui. No! Mi ha sbloccata! Beh, non vuol dire niente, forse mi vuole mandare uno squallido "Buon 2018, Allevi". Preferisco anticiparlo e, senza pensarci troppo, gliene mando uno io: "Prima che si intasino le linee volevo farti i miei migliori auguri, nonostante tutti i problemi vorrei che tu facessi parte del mio 2018, come hai sempre fatto parte della mia vita dal primo giorno che ti ho conosciuto" Premo invio e sto per mettere via il cellulare e rientrare, tanto con ogni probabilità lo vedrà solo domattina, quando lo sento squillare, ed è proprio lui.
<Allevi> Sento i rumori di una festa animata nel sottofondo, poi più niente, forse si è spostato
<Ciao, Claudio>
<Mi pensavi?>
<Sono uscita a prendere una boccata d'aria e ho pensato di mandare un po' di auguri, sì> faccio la mezza indifferente
<Dove sei?>
<A Sacrofano>
<Festa in famiglia con fidanzato al seguito?> chiede acidamente
Sbuffo <No, la nonna era sola, così abbiamo invitato un po' d'amici dai miei>
<Falle i miei auguri. Il reporter?>
Non gli voglio certo mentire <Sta intrattenendo gli ospiti coi suoi racconti di viaggio>
<E tu sei venuta di nascosto a parlare con me... Alice, Alice, non cambierai mai> fa col tono di chi sa sempre tutto
<Mi hai chiamato tu!> insorgo <io ti ho solo mandato gli auguri per gentilezza>
<Davvero, sei sicura? E perché stavi pensando a me, proprio ora, quasi a mezzanotte?>
Gli rispondo d'impulso, senza riflettere
<Mi stavo chiedendo se tu avessi trovato qualcuno da baciare allo scoccare del nuovo anno...>
<Sì> Speravo che non facesse così male, ma mi illudevo <Vorrei baciare te, però. E non solo quello> continua lui
<Claudio... >
<Alice. Te ne accorgi che non riusciamo a stare lontani? Non ho fatto altro che pensare a te in questi giorni, maledizione! Sai benissimo cosa dovresti fare, se tu volessi iniziare il nuovo anno all'insegna della coerenza e dell'onestà. Dovresti dire addio una volta per tutte al giovane Malcomess e all'idea di voi due insieme, perché è a quella che ti aggrappi, piuttosto che alla realtà. E dovresti provare a riconquistarmi, perché sei pazza di me, e lo sai>
Sono allibita <Ma ti senti quando parli Come fai ad essere così arrogante?>
<Sono solo sincero. Del resto solo pochi giorni fa sei stata proprio tu a dirmi di essere follemente innamorata di me. A proposito, questo il tuo reporter lo sa?>
<Arthur sa benissimo che provo dei sentimenti per entrambi, ma ha deciso di restare, non di sbattermi la porta in faccia come te. Ha dimostrato in questo modo di tenere veramente a me, anche con la sua disponibilità a trasferirsi a Roma>
<Se ci tenesse davvero non potrebbe sopportare che io e te stessimo insieme, anche solo a lavorare, come io non sopporto il pensiero che ora lui sia con te e che stanotte ti potrà toccare come vorrei fare io. Accidenti a te!!> mi sbatte il telefono in faccia, ed io dopo un attimo di sbalordimento lo richiamo subito
Mi risponde dopo qualche squillo, assalendomi e gridando come una furia <Cosa vuoi ancora da me? Cosa c'è da dire? Non vedi che sto male per te, sei contenta adesso!!!>
<Sto male anch'io Claudio> inizio con la voce da pianto
Lui sospira e cerca di tornare calmo <Senti, Alice, ti devi rendere conto che così non va. Domani sera sono di ritorno, dobbiamo trovare una soluzione>
<Elis! Dove sei finita? Vieni dentro, è quasi mezzanotte> mi sento chiamare da Arthur che un attimo dopo mi raggiunge <che fai qui fuori al freddo?>
<Ah, niente, facevo gli auguri a Silvia prima che fosse impossibile prendere la linea...>
<Ok ma sbrigati! Ti aspettiamo per brindare, ed io per baciarti. BUON ANNO SILVIA!> urla per farsi sentire anche al telefono e rientra in casa
<Silvia, eh? Alice, non so veramente se compatire di più te, lui o me, che sto ancora qui a parlarti. Ti consiglio di raggiungerlo, ti aspetta per baciarti. Io non mi limiterò a fare quello con la mia compagna di stasera, ma non sono un gentleman come lui, evidentemente. Buon anno, Allevi>
Ed è così che termina il 2017 per me, fingendo coi miei amici e con Arthur di provare un'allegria che purtroppo sono ben lontana dal sentire, e pensando a una persona lontana che probabilmente in questo momento invece sta facendo tutto il possibile per dimenticarmi.

L'AllievaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora