8.Frozen atmoshpere

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"Avrò modo di accorgermene, grazie per avermelo fatto notare", decretò freddamente.

Ci furono attimi di silenzio scomodo, poi Line entrò nella stanza con un vassoio traballante di tazze colme di cioccolata fusa fumante, che adagiò sul tavolino da caffè davanti al divano. I ragazzi borbottarono dei ringraziamenti.

"Bevete così si scioglie l'atmosfera congelata", commentò Cody scrutando i suoi amici attraverso la coltre di fumo profumato emanato dalla sua tazza.

Nessuno osò ribattere.


Ryan non aveva potuto declinare l'invito a cena a casa di Taylor, altrimenti i suoi amici avrebbero capito che qualcosa non andava. In compenso, non aveva mangiato per tutto il giorno, limitandosi ad allenarsi in camera sua. Era sceso di altri tre chili, ma non bastava. I pantaloni gli andavano larghi ma davanti allo specchio continuava a vedersi enorme, sbagliato. Sua madre e Graham non sospettavano di nulla, ma sentiva come se non stesse facendo abbastanza. Aveva letto su qualche blog online che per dimagrire in maniera più rapida bastava vomitare appena dopo aver mangiato, ma lui non l'avrebbe mai fatto. Non voleva diventare uno di quei casi clinici, lui voleva solo dimagrire. Non stava male mentalmente, aveva solo bisogno di tenere sotto controllo tutto quello che andava a finire nel suo stomaco.

Avevano ordinato del sushi da un ristorante giapponese poco distante da casa di Taylor e nel frattempo stavano apparecchiando in modo spartano la tavola, con bicchieri e posate di plastica. Non c'era bisogno dello sfarzo per stare in compagnia d'amici che si conoscevano da anni. Ryan ricordava ancora il piccolo Daniel dell'asilo, quello che durante la ricreazione passava le ore in cortile a correre dietro ad una palla. Non era cambiato nulla da allora, il suo migliore amico era rimasto lo stesso ed anche lui, che sin dalla tenera età era rimasto seduto sulla panchina ad osservarlo sgambettare agile assieme agli altri bambini. Aveva sempre ammirato molto Daniel, ma non l'aveva mai invidiato in modo malsano. Certo, avrebbe voluto condurre la vita dinamica che faceva lui, ma in alcune occasioni gli era sembrato che fosse troppo sicuro di sé, e non sempre questa era una cosa positiva. Da quando era arrivato a casa della loro amica non faceva che parlare di quel dannato ed etero Felipe e dei nuovi amici che si era fatto, e l'unica ad assecondarlo era Abigail, che perseverava nel fargli domande e dargli consigli. Lui e Taylor si limitavano ad ascoltare passivamente, annuendo di tanto in tanto ma senza davvero rimanere coinvolti nella discussione. Da qualche settimana il loro rapporto si era incrinato, ma Ryan non avrebbe saputo dire in che modo; rimanevano sempre migliori amici, ma non c'era molta connessione tra i quattro. Daniel era troppo impegnato con la squadra di calcio e con la sua nuova cotta per accorgersi dei turbamenti di Ryan che, d'altra parte, si stava allontanando dai suoi amici per evitare di dare troppo nell'occhio.

Il cibo che avevano ordinato arrivò poco dopo aver finito di apparecchiare, ed il gruppo si mise in tavola spartendosi il sushi. Ryan riuscì a mangiare solo tre pezzi di Hosomaki di riso e salmone prima di sentire il suo stomaco chiudersi in una morsa ferrea. Si era così tanto abituato al buco allo stomaco tipico della fame che ingerire il cibo gli risultava addirittura complicato.

"Ry tutto bene? Hai una faccia...", constatò Abigail mentre inzuppava il suo sashimi nella salsa di soia.

Il ragazzo si costrinse ad annuire flebilmente. "Non mi piace molto il pesce crudo", si giustificò trovando l'appoggio di Daniel, che gli fece eco "è meglio la pizza, ha ragione lui".

Abigail e Taylor scossero la testa contrariate.

"Il sushi è cibo da fashion blogger, ragazzi", cinguettò Taylor sventolando le bacchette in aria. Daniel ribatté con un verso stizzito ma continuò a mangiare.

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