CAPITOLO

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POV AIDAN

Correvo velocemente, lasciando che la porta si chiudesse alle spalle e andando di fronte la mia camera.
Avevo sfiorato il pomello della porta, indeciso se entrare o meno.

Avevo la necessità di capire perché avevo avuto quella sorta di visione e se quello che pensavo  c'entrava qualcosa.

Ma avevo anche bisogno di parlare con Helena.
Entrambe le cose erano fondamentali, ma di certo Helena lo era più di tutto.

Mi volto e mi avvicino alla porta della sua camera. Busso e attendo che mi apra.
Quando mi vede sembra sorpresa, ma do poco conto a questa cosa e le dico che dobbiamo parlare.
Mi lascia entrare nella sua camera dove mi siedo nel suo letto seguito da lei.

"Allora, che devi dirmi?" mi domanda lei.

"Helena, ho bisogno di sapere cosa hai sognato" lei si incupisce di botto.

"Perché vuoi saperlo, perché è così importante per te? D'altronde mi è sembrato che sin dal primo giorno non ti è importato nulla di me, piuttosto hai sempre usato un tono scontroso e spesso autoritario nei mie confronti. Non credere che solamente perché mi hai aiutata un paio di volte allora io debba aprirmi a te. Non dimentico il tuo approccio prima d'ora, così facilmente" mi dice tutto d'un fiato.

"Senti.. OK ho sbagliato lo ammetto. Ma non è vero che non mi importa nulla. Pensi che ti avrei aiutata se così fosse o che starei ancora qui ad insistere di parlare?" le dico.

Lei non risponde.

"Ho avuto un passato difficile, un passato che non conosci. E ogni mio atteggiamento ha una motivazione, ma diamine.. Per una volta qualcuno è riuscito a farmi preoccupare, a farmi essere protettivo a farmi sbloccare e quel qualcuno sei tu. Ora per favore, vuoi parlare?" le dico.

Lei continua a non rispondere.
Mi alzo e serro i pugni cercando di contenere la rabbia che in me sta accrescendo.
Rabbia perché lei è riuscita a distruggere quel blocco di ghiaccio che da anni ormai mi proteggeva e ciò non doveva accadere, rabbia perché ho tentato di abbandonare quella parte rigida di me tentando di tornare quello che ero in passato ma fallendo miseramente.
Sapevo che non dovevo lasciarmi andare ai sentimenti.
Ho sbagliato tutto.

Mi muovo per dirigermi alla porta ma la sua mano mi blocca.

POV HELENA

Non pensavo che il comportamento di Aidan fosse legato al suo passato.
Mi sento in colpa per averlo trattato in questo modo, lui ha cercato di aiutarmi e io che faccio? La stupida ecco cosa.
E tutto questo solo perché non riesco ad accettare di essere attratta da lui, che mi piace il fatto che si preoccupi per me e soprattutto quella sensazione provata quando ballando mi teneva stretta a se.

È vero. Lui si è presentato da subito in modo moltl scorbutico, ma non posso negare che il suo modo di fare mi ha sempre spinta a tentare di avere un'approccio con lui, nonostante in certi momenti mi rendesse piuttosto nervosa. Ed ora che forse finalmente posso conoscere meglio la persona che mi trovo davanti che faccio? Mi comporto come una stupida, una stupida bambina viziata che per capriccio e dispetto nei confronti della persona che l'ha trattata poco bene, decide di fare il suo stesso gioco.

No, io non ho intenzione di lasciarmi sfuggire questa occasione e tornare come prima, come due sconosciuti che non fanno altro che farsi dispetti e odiarsi per motivi sconosciuti, non lascerò che esca da questa stanza avendo la consapevolezza che da domani sarà come se questi piccoli gesti e breve dialogo non siano mai esistiti.

Mi alzo e lo afferro per il polso.
Dei brividi percorrono il mio braccio. La mano mi trema e il mio cuore inizia a battere sempre più forte.
Non capisco cosa mi sta succedendo, e cos'è questa sensazione che sto provando.

L'indomabile (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora