CAPITOLO

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POV AIDAN

Helena si era comportata in modo molto strano dopo l'incubo.
Le avevo chiesto di raccontarmelo, ma non aveva voluto proferire parola.

Inoltre era uscita sola e quando era rientrata non aveva voluto neanche cenare.
Piuttosto si era chiusa in camera e non ne era più uscita.

Avevo deciso di lasciarla un po in pace, per quanto l'altro mio lato sarebbe corso da lei a chiederle spiegazioni del suo atteggiamento, a tentar di farla parlare.

Dopo aver cenato mi ero recato in fretta in camera mia, e dopo aver terminato in parte la ricerca, non avendo nulla da fare e non avendo voglia di studiare, mi ero acceso la mia solita sigaretta e uscendo dalla stanza tenendola in mano, mi ero diretto presso la porta misteriosa che tanto mi aveva attirato sin dal primo giorno.

Ero entrato e avevo lasciato che la porta si chiudeva alle mie spalle. Di fronte a me si trovava un breve corridoio che portava a una scalinata a chiocciola che scendeva sempre più giù.

Avevo iniziato a seguire questo per corso e lentamente scendovo le scale, poco illuminate e piuttosto lunghe.

Quando ero alla fine di esse, mi ero trovato davanti una porta dall'aria piuttosto antica. Mi ero avvicinato ad essa tentando di aprirla, ma mi ero accorto che era chiusa. Mi ero guardato un po intorno per vedere se appesa al muro trovavo la chiave, ma non c'era nulla da fare.

Avevo osservato attentamente la porta fino a soffermarmi alla serratura. Essa non era la tipica serratura di una normale chiave, era piuttosto strana.

Aveva come la forma di una goccia che liberava attorno a se dei fasci. Una chiave inusuale.
Sfioro la serratura e dei brividi percorrono la mia schiena. Distolgo la mano confuso e provando una sensazione sconosciuta ma al contempo quasi familiare.

Sento dei fruscii. Guardo in direzione delle scale e mi concentro cercando di localizzare l'aura di qualcuno che probabilmente si sta avvicinando, ma mi accorgo di non percepire nulla. Esattamente come se i fruscii non provenissero da sopra, ma dalla porta posta di fronte a me.
Mi volto osservandola di nuovo. Eppure potrei liberare per qualche istante la mia anima dal mio corpo, anche se sarà complicato. Non ho mai fatto questo tipo di incantesimi.

Poggio la mano sulla porta, chiudo gli occhi e mi concentro sul silenzio e sul mio corpo.
Una scossa mi attraversa il braccio e delle immagini iniziano a passarmi davanti agli occhi come fossero ricordi celati in un passato oscuro e nascosto.

Vedo tante fiamme avvolgere un corpo con addosso un mantello. Delle urla di terrore si innalzano sempre più, e quello che prima era fuoco diviene una nube nera.
Poco lontano una luce splende, e poi di nuovo quella figura incappucciata che l'afferra e la porta al petto di un bambino.
Il simbolo di una fiamma mi appare davanti e tutto si fa buio.

Apro gli occhi di scatto allontanandomi dalla porta più confuso di prima.
Non so cosa sia successo, è stato tutto come avere una visione, e quella luce strana era così familiare.
E poi quel ciondolo.. Quel ciondolo... Oh no.. Non può essere.

Mo volto e inizio a salire le scale il più velocemente possibile.

L'indomabile (In Revisione)Where stories live. Discover now