"Incontri"

192 19 7
                                    


Ma Buon giorno...

Da quanto tempo.
(Dopo tutto questo tempo?
Sempre)

Un po' di tempo addietro mi sono accorta che non vi ho mai parlato di una cosa fondamentale: i miei "incontri".

Non che siano stati proprio incontri, dato che erano allenamenti, non combattimenti ufficiali.

Però Pigna.

Se dovessi descrivere i miei incontri con una parola?

TRAUMA

Dico sul serio.
Per una volta nella vita in cui non sono melodrammatica.

Anche perché le prime volte in cui sono salita sul ring della mia palestra è stato per fare esercizi di tecnica. La prima volta in assoluto mi sono quasi ammazzata per passare in mezzo alle corde inciampandomi in quella più bassa.
Esattamente.
Oppure un giorno in cui l'allenatore ci fece fare un bellissimo esercizio a coppie che io chiamo "cerca di non farti tirare un pugno sulle tette", che consiste nel stare uno davanti all'altro, come in un combattimento, solo non in gurdia, e tantare di colpire le spalle dell'altro con una mano e cercare di non farti colpire.
Peccato che spostandomi a volte il tizio non mi becca una spalla, ma magari mi colpisce i così detti tettorali. E non è piacevole.
E quel giorno chiamò me ed un altro tizio. Ridendo perché l'abbreviazione del mio nome è uguale a quella del suo e io ero tipo: "A me non fa ridere per una cacchien". E fece una specie di torneo.
Io ho perso, ovviamente.

Tutto il trauma invece iniziò nel lontano anno scorso, nel gennaio (credo) del 2017. Quando un raro esemplare di Giangiovanni selvatico mi disse a inizio lezione: "Ehi *mio bellissimo nome abbreviato*, oggi ti faccio compattere col Toro del West" (che era il soprannome di un mio compagno...già).
In quel momento il mio cervello ha fatto le valigie ed è partito per qualche isola esotica a suonare il banjo con delle ballerine in gonnellino hawaiano.
E quindi la mia testa era tipo.

No signal

Please reset

Ho passato l'intero riscaldamento a mettere in dubbio tutta la mia vita e le scelte che mi avevano portato ad essere lì. Davvero. Fino a che non sono salita sul ring.
Giangiovanni mi ha messo il caschetto (non mio quindi pieno di sudore di persone che lo avevano usato dal 1835 in poi) e ha azionato quel malefico apparecchio che segna il tempo di una ripresa.

Mi sono presa tanti di quei pugni in faccia che, porca vacca, appena sono uscita dal ring il mio cervello, tornato da poco dal suo viaggio, sembrava una pappetta tipo omogeneizzato per bambini.
E oltretutto il buon vecchio Giangiovanni dovette fermare la ripresa tipo sedici volte. E alla fine mi sono addirittura messa a piangere.
*faccia "convintamente" felice*
A PIANGERE CAZZEN

Già sembravo una rincoglionita perché ero l'unica femmina, timida e con la forza di un'ameba con problemi d'intestino.
Mi metto pure a piangere.

Grazie Me.

Grazie cervello, rimanere ancora due tre ore a suonare il banjo, no eh?

Nulla ho fatto una figura di sploff.

La seconda volta é andata meglio. Ero più tranquilla perché il mio avversario non mi spaventava più di tanto ed ero più preparata sia mentalmente che fisicamente.
Ed ero UDITE UDITE contro...

Una femmina!
Ebbene SÌ miei ascoltatori.
Ma non esultate non era della mia palestra, era una tizia che aveva fatto boxe in precedenza, nonché la fidanzata del mio compagno, Giangilberto, fratello di Giampoldo, quello con il bel culo di qualche capitolo fa.

Anche qui ce le siamo date, ma ne ho prese meno.

Il terzo é stato forse il meno bello dei tre. Non tanto perché mi sia fatta male, anzi. L'allenatore non ha permesso al mio avversario di colpirmi (facevamo praticamente light, che non è quello di Death Note, combattimenti dove conta la tecnica e non si ci sfiora nemmeno).
E ci sono rimasta male.
Tanto male.

E va beh.

Ho fatto altri esercizi, fuori dal ring, che si potrebbero definire combattimenti di allenamento, ma nulla di eclatante.
A parte quando mi sono presa un bel diretto in un posto dove non sarebbe dovuto finire, e sono andata in giro per qualche minuto massaggiandomi la tetta (il correttore continuava a scrivere "terra" per un motivo a me sconosciuto, correttore bigotto) sinistra. Con questo tizio altamente in imbarazzo che continuava a chiedermi scusa.

Già.

Credo per oggi di aver finito.

In un prossimo episodio:
(Immaginate il tutto come nelle soap opera spagnole)

*appare un Arnolfo selvatico*
- Angel...- *Angel si gira a rallentatore facendo uno swish che Lucius Malfoy spostati*
- Cosa c'è Arnolfo? -
-...









Cosa hai fatto a Capodanno? -

Tan tan taaaaan

OK, OK, la finisco di dire cazzate.
Ciaoooo

Angel

Il disagio della BoxeWhere stories live. Discover now