Figura di merda

658 32 22
                                    

Il mio secondo giorno fu, forse, quello più imbarazzante.

Tralasciamo la quasi morte dopo il "riscaldamento", cosa a cui non mi sono ancora abituata, e il fatto che più che esercizi sembrava stessimo facendo uno di quegli stupidissimi balli di gruppo.

Gangiovanni ci mise tutti in coppia al sacco. Io finii con un tizio, che chiamerò Arnolfo (quanto amo cambiare i nomi senza motivo). Questo bel fanciullo è uno di quei manzi che solo guardandolo per due secondi e mezzo ti fanno disidratare, nemmeno fossi frutta secca, a causa di tutta la bava che ti esce dalla bocca. Questo ovviamente se sei attratto dai ragazzi.

In cosa consiste la mia prima figura di merda?
Indizio uno: sono una ragazza;
Indizio due: ho le tette, non molte certo, ma ne sono munita;
Indizio tre: sono assai imbranata;

Vi lascio qualche secondo per pensarci sopra...

1
2
3
4
5

Non ci siete arrivati o avete pensato qualcosa di stupido.
E no, non è una domanda, se no ci sarebbe stato un punto interrogativo, ma un'affermazione.
Se avete pensato ad una fuoriuscita indesiderata di tette vi sbagliate.
La cosa è meno epica, ma ugualmente imbarazzante.

Mentre tiravamo pugni al sacco, le (porco caspio) di spalline del mio reggiseno, che non erano strette bene, continuavano a cadere.
OH MIO DIO, MI E' CADUTA LA SPALLINA!
Mi intralciavano, quindi, i movimenti, che già di loro erano abbastanza scoordinati, tanto da farmi sembrare una foca arrabbiata che cerca di prendere a pinnate un pinguino (mi chiedo come mi vengano in mente certi scenari).
Arnolfo che, oltre ad essere un gran figo, è anche una persona carina, tentava di tirarmi su le spalline, solo che portando i guantoni non era facile, perciò invece che tirare pugni al sacco, io e Arnolfo sembravamo piuttosto interpretare due foce incazzate che si azzuffano.
Già...Figura di merda.

Ad un certo punto, non ho nulla contro le foche sia chiaro, ma mi aveva stancata la situazione perciò decisi di lasciare che la spallina cadesse.

Come se non bastasse, poco dopo successe un'altra cosa bellah.
Nel sacco in coppia, almeno nella nostra palestra, ci alterniamo, ovvero: mentre uno tira pugni, l'altro tiene il sacco, di modo che questo non voli da una parte all'altra e rischi di atterrarti in faccia e, non so se avete mai toccato un sacco, ma vi assicuro che non è una cosa divertente. Fu così facendo che, distratti da non so bene cosa (probabilmente il miraggio di un pacchetto di patatine), entrambi tenevamo il sacco e nessuno dei due lo colpiva.
Il bello è che rimanemmo così per qualche minuto.

Giangiovanni, notando la cosa, chiese:
- Ma cosa state facendo? -

Arnolfo rispose ironico - Eh, niente, ci stavamo abbracciando -

Il caro allenatore, che non ama certo mettere in imbarazzo la gente, soprattutto non adora per nulla mettere in imbarazzo me, esclamò:

- Le volevi chiedere il numero, vero? - con una faccia che emoji pervy spostati.

E fu così che diventammo due foche bordeaux. Lui tentò invano di spiegare cosa era successo, ma Giangiovanni continuava a guardarci come una fangirl guarda la sua OTP.

Io, dopo ciò, iniziai a farmi film mentali su me e Arnolfo. La sera scorsa l'ho anche sognato.

Poi niente qualche lezione dopo scoprii che è fidanzato.

Sad Angel
*parte "The sound of silence"*
 

Il disagio della BoxeWhere stories live. Discover now