-Capitolo 24-

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Si consiglia la lettura con il sottofondo musicale

Buona domenica ...

~Nessun fiore fiorisce quanto la peonia.
Confronto a lei, gli altri fiori sembrano imprecare a denti stretti~ (Amélie Nothomb)

Dodici anni prima...
PHIL

"Mio figlio è matto" penso ripetutamente.
Lil, la mia povera e malata moglie, ha trasmesso in lui i suoi geni malati.

Suonerebbe strano il mio pensiero dolce verso colei che ho abbandonato, senza se e senza ma, però è così che la chiamavo nel cuore delle notti gelide -quando- a scaldare il mio giaciglio non vi era la sua presenza.

Ho fatto del male alla mia Lil, mi sono fatto male, ma non trovando modo per salvarci ho preferito mettermi da parte come uomo e come padre.

Ma li ho osservati da lontano, vedevo Tom crescere dal vetro della mia auto, ho preferito guardare anziché esserci. Avendo paura di duolere loro, ho preferito mi odiassero.

Ho fatto male alla mia Lil, sapendo che la sua mente, la sua anima e poi il suo corpo soffrivano di malattia.

L'ho anche salvata la mia Lil, tutte le volte che ha tentato di andare via per sempre, tutte le volte che si assentava inghiottita dal suo disagio.

Ho anche abusato di lei, quando, nel pieno della mia instabilità emotiva e carico nelle viscere di alcol, sono stato debole, un vigliacco e merito il disprezzo di mio figlio.

"Dottor Phil Carter, lei ha un cancro ai polmoni" una sentenza che mi ha portato, 5 mesi fa a fare un bilancio della mia vita, una condanna per me che ho seminato solo paura e indifferenza.

Quando seppi della morte di Lil, pensai che forse un volta raggiunta, avremmo potuto ricongiungerci lì.

Mi merito lo sguardo di odio di Tom, merito la sua indolenza, seppur mi faccia male, me la sono volutamente guadagnata.

Nessun sa della mia malattia, solo Pat che, in tutti questi anni mi ha reso indirettamente partecipe, riferendomi ciò che avveniva in quella casa, nelle loro vite.

Sono debitore al dottor Griffith che ha accelerato il ricovero di Tom, così come fece a suo tempo per Lil, assicurandogli le migliori cure e rassicurarmi che nessuno, al di fuori avrebbe mai saputo che lui è mio figlio.

Perché il dottor Griffith sa, sa il mio segreto.

Nessuno deve sapere nemmeno l'altro figlio che anch'esso è ricoverato lì a causa delle turbe psichiche che la madre gli ha procurato.

Solo, in una stanza anonima, rimurgino sulla mia condotta di uomo, marito e padre e, benché io non abbia mai fatto nulla di buono, decido di intraprendere la via della redenzione.

Sarà arduo il percorso di apertura di Tom nei miei riguardi, un po' più semplice per l'altro figlio che fu ai tempi -per  un breve periodo di tempo- la mia possibilità di riscatto anch'essa andata in malora.

Lì la situazione era ben diversa, se da una parte io ero disposto a riscattarmi diametralmente opposto era il proposito della mia compagna. Ella difatti, di contro e contro ogni previsione, era anaffettiva nei confronti miei e di nostro figlio.

Tutto addebitato al suo stile di vita, abituata al lusso, allo sfarzo e alle varie feste di gala, non era sufficientemente interessata al bambino che, si dimostrò, stranamente legato visceralmente a lei.

Fortuna che il padre di lei, una volta constatato che ella non ne era del tutto incapace, si prese carico e responsabilità nella crescita del fanciullo.

Sono debitore anche di questo al dottor Griffith che, nonno di mio figlio, continua a rammendare i danni di una madre assente, aiutandolo nel percorso di guarigione.

E così che è andata, tutto torna, sbagli e, nel mentre sei concentrato a recuperare le scorrettezze commesse, la vita batte cassa presentandoti il conto.

Nulla è dimenticato alla vita.

Un rumore sordo, mi riscuote dal corso dei miei pensieri e propositi, mi pare sia qui -è Lil-, talmemte tangibile e vera avanza verso me con uno sguardo grave, la mano  destra nascosta dietro la schiena.

Vestita di bianco si accosta alla mia figura e mi accarezza il volto, rivelando poi in quell'organo tattile celato una peonia rossa.

L'odore si diffonde nell'aria rendendola pregna e pesante, mandandomi in un estasi olfattiva ed emozionale.

D'un tratto porta la mano sinistra sul mio polmone, quello cancerogeno, sorride soave e accarezza quella parte amabilmente, mentre una lacrima fugge al mio controllo.
"Perdonami Lil" sentenzio in un anelito singulto.

"Shhh Phil, mio caro, dove sono adesso nulla può duolere", non un movimento delle labbra ma è arrivato come un pensiero, una confessione arrivata in religioso silenzio.

"Non volevo farti soffrire" dico preso dagli spasmi del pianto e della mia coscienza sporca, ella porta un indice in prossimità delle mie labbra come a zittire quelle mie confessioni sofferte.

Poi un bacio a fior di labbra, dolce e amorevole lascia, imprime, marchia un tasto di peonie e le lacrime copiose lavano e emanano ancor di più quella rugiadosa essenza.

Poi svanisce e io rivivo il ricordo di quando quell'amore io lo scalpestai, di quelle peonie che le portavo ogni giorno...





Breve capitolo di passaggio, era doveroso darvi il pov di Phil, come avrete potuto capire io ho la tendenza a non farvi schierare nettamente con nessuno

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Breve capitolo di passaggio, era doveroso darvi il pov di Phil, come avrete potuto capire io ho la tendenza a non farvi schierare nettamente con nessuno...

Voglio mettervi nella posizione scomoda di non decidere... fino alla fine...

Bene tornando a noi! Chi è l'altro figlio e quindi il fratello di Tom???

Aperto il toto scommesse...

Vi ringrazio come sempre di leggermi...

Vi auguro una splendida serata.

STAY TUNED
SEPMGG

L'essenza delle peonie  ~COMPLETA~Where stories live. Discover now