-Capitolo 22-

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Buon sabato
Si consiglia la lettura con il sottofondo musicale...
⚠️attenzione ci saranno cambi di pov che contrassegnerò

18 gennaio 2005

TOM

Percorro la struttura per arrivare nella camera dopo un incontro con la dottoressa Donovan, dopo l'ultimo atto di autolesionismo, non appena mi sono rimesso in sesto abbiamo iniziato la terapia farmacologica.

Mi somministrano ogni giorno antidepressivi e litio per stabilizzare il mio umore, quando li assumo non ricordo nulla sono morto in un corpo vivo.

Sono assorto nel ricordo di stanotte, ho sognato mia madre, ella era adagiata su un lettino posto al centro di una sala,legata mani e piedi e con un lembo di stoffa tra le fauci, si dimenava malamente, dagli occhi scorgava rugiada e i capelli erano una massa scomposta.

D'un tratto entrò un uomo, si pose dietro il suo capo,si apprestò ad accarezzarle la fronte sorridendole, lei a quel gesto sembrò rilassarsi così egli le pose due cilindri per tempia e azionò uno strumento posizionato alla sua destra.

Mia madre cominciò a irrigidirsi vistosamente, tremante colta dalla potenza della scarica elettrica, le urla ovattate mi arrivarono ai timpani perforandoli dunque in automatico portai le mani sui padiglioni auricolari per negare a quel riverbero di duolere il mio cuore.

L'uomo volse il capo tenedo sempre salda la presa su quei cilindri emananti energia elettrica e guardandomi grave scosse la testa in senso di diniego.

Mi sembrò familiare il suo volto, come se lo avessi già visto, la targhetta posta sul suo candido camice era troppo lontana per poter leggere, nel mio sogno era più giovane ma io ne sono più che certo, lo riconobbi, poi immediato come un lampo di reminiscenza collego quelle poche lettere sfocate: Griffith.

Non mi accorgo di essere arrivato in prossimità della mia camera, la porta è socchiusa, ricordo perfettamente di averla chiusa, avanzo e attraverso lo stretto spiraglio passo in revisione l'interno, quand'ecco fare apparizione: lei con in mano il diario.

Non mi accorgo di essere arrivato in prossimità della mia camera, la porta è socchiusa, ricordo perfettamente di averla chiusa, avanzo e attraverso lo stretto spiraglio passo in revisione l'interno, quand'ecco fare apparizione: lei con in mano il ...

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Sono entrata qui di soppiatto, so che lui a quest'ora ogni giorno fa terapia.

Ispeziono ogni anfratto di questa stanza alla ricerca di qualunque cosa mi possa aiutare a capire chi è e se io possa riuscire nel mio intento di manipolazione, affranta dalla vana speranza di trovare qualcosa mi adagio sul letto rendendomi conto che al lato destro, sotto il materasso, vi è un avvallamento.

Infilo la mano dentro e, il mio tatto mi rivela che si tratta di un libro, lo afferro e estranolo mi rendo conto che non è un libro bensì un diario.

Aprendo la copertina ai miei occhi si staglia una grafia ordinata di mano femminile, così seguo a leggerne le prime righe si tratta di un diario segreto.

Porto la vista a fondo pagina e trovo la firma di una certa Lily, proseguo nello sfogiare le pagine fin quando la mia attenzione non viene catturata da una dove la scrittura su alcuni punti è sbiadita da quelle, che data la forma dell'alone mi rivela, essere stata intrisa di lacrime.

L'essenza delle peonie  ~COMPLETA~Where stories live. Discover now