Capitolo ventuno.

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 Capitolo ventuno.


Questa mattina ci siamo alzati alle sei e siamo partiti alle sette, con Caleb alla guida. Dopo quattro ore e mezza siamo arrivati in Pennsylvania, ma come avevamo predetto non c'era nessuno. Lo stesso quando siamo arrivati in Virginia, sei ore e mezza più tardi. Samantha e Victoria hanno pianto ed è toccato a me consolarle. Mi è venuta una stretta allo stomaco, non voglio vederle star male. Gregg e Caleb hanno cercato di trattenersi, ma anche sul loro volto si notava tanta sofferenza, così Jon ha cercato di rassicurarli, promettendogli che salveremo le nostre famiglie a tutti i costi. E sarà così.

Adesso ci stiamo dirigendo verso Indianapolis, ma durante il tragitto abbiamo sostato per fare benzina e rifornirci di altro cibo e bevande. Inoltre abbiamo deciso di prendere anche dei cellulari per ognuno di noi nel caso ci servissero, insieme ad altre armi, proiettili e dei giubbotti antiproiettile.

Mi volto verso Thomas che sta dormendo fra le braccia di Jonathan. Ha un'aria così serena e ho paura possa succedergli qualcosa di brutto, non potrei sopportarlo. Per questo i miei amici hanno pensato che una volta arrivati lì, dovremmo cercare un posto sicuro dove farlo nascondere fino al nostro ritorno. All'inizio gli ho risposto di no, che non se ne parlava, ma poi anche Thomas si è mostrato d'accordo con loro, affermando che, se venisse con noi, ci sarebbe solo d'intralcio.

Ha solamente sette anni, ma a volte mi sembra un adulto. Ha capito la pericolosità della situazione al volo; sa che se venisse con noi non potrei combattere e tenere lui al sicuro allo stesso tempo. Eppure ho paura di lasciarlo solo, come ho paura di portarlo con me, cosa si fa in questi casi?

Avremmo voluto anche contattare tutti gli altri ragazzi che erano con noi, ma non sapevamo come fare, così stiamo confidando nel fatto che, se anche le loro famiglie sono state "rapite" (come sono sicura sia successo), troveremo anche loro a Indianapolis, pronti a combattere con noi. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile, da soli non potremmo mai farcela.

Jonathan, che è al mio fianco, ha lo sguardo perso mentre guarda fuori dal finestrino. Mi domando a cosa stia pensando. Questa notte è stata strana, dopo averci confessato che io non sono innamorata di Travis e lui non lo è mai stato di Alexis, ci siamo disposti ognuno nel proprio lato del letto e ci siamo addormentati, senza darci nemmeno la buonanotte. Questa mattina, invece, mi ha salutata come sempre. Con il suo solito: "Buongiorno, Ariel. Dormito bene?" e un bacio sulla testa, che mi ha fatto venire i brividi su per la schiena.

Non ci sto capendo più nulla, ho una tale confusione in testa. So solo che quando mi sorride, mi sfiora o anche semplicemente mi guarda, mi sento un intero zoo nello stomaco ed è come se andassi in tilt; come se non riuscissi più a pensare lucidamente. E invece, se lo immagino insieme ad Alexis o a qualsiasi ragazza che non sono io, mi sale una tale rabbia che spaccherei volentieri qualcosa.

Mi terrorizza anche solo il fatto che io possa provare qualcosa per lui, perché non so se lui provi lo stesso, o se confessandoglielo, finirei solo per mandare a rotoli la nostra amicizia perché lui non ricambia. Non posso farlo, ho bisogno di lui, ne ho un bisogno disperato. So che tutto questo potrà sembrare ridicolo, anzi, io potrò sembrare ridicola. Sono consapevole del fatto che Jon significhi troppo, veramente tutto per me e se lo perdessi rischierei di perdermi anch'io, per sempre, e questa cosa non va bene per niente, ma ormai non posso farci nulla. Mi è entrato troppo dentro, fa parte del mio essere, della mia anima, del mio cuore. Se lui se ne andasse, temo che non potrebbe più battere, non sarei in grado di reggere tale dolore con le mie sole forze.

Siamo quasi arrivati a Indianapolis, quando notiamo un'auto enorme parcheggiata proprio nel bel mezzo della strada. Gregg frena di scatto e finisco per battere la testa contro il sedile anteriore, mentre Thomas fa un salto e si stropiccia gli occhi, con fare allarmato. Jon gli mormora che va tutto bene, così con aria serena Tommy torna a chiudere gli occhi.

Nightmare. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora