Capitolo quattordici.

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Capitolo quattordici.

«Perché stai piangendo?»

Jonathan è in piedi a pochi metri da me e il mio cuore ha preso a battere più forte non appena l'ho visto. Non poteva trattarsi di Travis? Gli avrei semplicemente detto che stavo piangendo per la mia famiglia, ma con Jonathan è difficile mentire. Mi conosce meglio di chiunque altro, sempre che se lo ricordi. Ormai sembro una sconosciuta per lui e lo ammetto, questo mi distrugge totalmente.

Per quanto sia arrabbiata con lui, in questo momento vorrei solo che mi prendesse e mi stringesse forte fra le sue braccia, le quali ho sempre trovato rassicuranti.

«Sei passato dal non parlarmi proprio nell'ultimo mese al parlarmi due volte in un giorno, wow.» Mi asciugo le lacrime.

«Ripeto: perché stai piangendo?» Non mi toglie gli occhi di dosso e questo mi fa sentire a disagio.

«Non credo siano affari tuoi.»
«È per Travis?»

Ma è stupido o cosa? Vorrei prenderlo a schiaffi in faccia e dirgli: "Svegliati, coglione! Non lo capisci che è per colpa tua che sto piangendo?"

«No e anche se lo fosse cosa t'importa? Nell'ultimo mese ti sei comportato come se io non esistessi più per te e adesso tutto a un tratto ti preoccupi di come sto?»

«Anche tu ti sei comportata come se non esistessi.» Ribatte.

«Mi sono comportata di conseguenza.»

«Jonny!» Sentiamo Alexis che lo chiama. Quanto la odio, perché sta sempre in mezzo?

«Dio!» Sbuffa Jon.
«Non far aspettare la tua ragazza, va da lei.» Non andare, dice invece la mia testa.
«Non è la mia ragazza.»

«Ah no? Credo che lei questo non lo sappia.» "Non mi è sembrato così quando ho visto la tua lingua nella sua bocca, poco fa", vorrei aver detto.

«Siamo solo buoni amici.» Amici che si infilano la lingua in bocca.
«Vi siete baciati?» Non faccio caso a quello che dico finché non lo dico. Perché l'ho detto? Perché non sto mai zitta? Avrei dovuto solo pensarlo!

Jon mi guarda con circospezione «Anche se ci fossimo baciati cosa t'importa?»

«Rispondi.»
«Sì, ci siamo baciati. E allora?»

«E allora non lamentarti se adesso la cagna ha un'idea sbagliata di voi due.» Sputo acidamente «L'hai voluto tu, ora prenditi le conseguenze.»

Sentiamo rumori di passi che si avvicinano sempre di più. Chi sono? Se è Alexis, non è sola. C'è anche Travis? L'avrà incontrato mentre cercava Jon. Anche se prima volevo vederlo, adesso non voglio affatto che mi veda in questo stato, non ho voglia di inventarmi una scusa e sperare che ci creda.

Mi alzo e mi pulisco la "divisa", dopodiché guardo Jon, che ha uno sguardo interrogativo dipinto in viso. Mi volto e inizio a camminare, sta a lui se seguirmi o meno, qualunque cosa faccia non m'importa. O forse sì? Perché quando lo odo dietro di me mi sento sollevata.

Arriviamo nel posto in cui ho avuto il mio primo "appuntamento-non-appuntamento" con Travis e mi siedo sul muretto fresco. Due secondi dopo Jon mi imita, mettendosi accanto a me.

Le nostre mani si toccano quasi e il mio cuore non vuole saperne di smetterla di battere così forte. Non sono più abituata ad averlo così vicino, mi fa uno strano effetto.

Con la coda dell'occhio vedo che si è voltato verso di me e mi sta guardando insistentemente con i suoi occhioni scuri. Aspetta che dica qualcosa? Non lo farò. Se lui ha qualcosa da dire lo faccia, io non ho intenzione di aprir bocca finché non lo farà lui.

Nightmare. [COMPLETA]Where stories live. Discover now