Begin the end

426 39 33
                                    

Ve l'avevo detto che sarebbe tornata...

Su New York è scesa la sera. I lampioni si accendono uno per uno, illuminando le strade con il loro debole bagliore. Le finestre ora brillano di una luce rassicurante che sa di casa, i negozi chiudono. Da qualche parte, tra queste strade, in una graziosa pasticceria, due giovani stanno servendo dolci dalle forme più fantasiose e stravaganti a stanchi No-Mag di ritorno da una lunga e faticosa giornata di lavoro, come sempre. Si direbbero due ragazzi normalissimi, nessuno sospetta minimamente che dietro il bancone ci sia una strega. E per gli amici del MACUSA va più che bene così. Del resto, erano questi i patti, no?
Per tutta la giornata Jacob si è comportato in modo strano: ha pregato più volte Queenie di non leggergli la mente, come per nasconderle qualcosa, ma lei ha scelto di fidarsi di lui e stare alla larga dai suoi pensieri. Nonostante ciò, non ha potuto fare a meno di notare l'evidente agitazione di Jacob, insolitamente silenzioso e più volte intento ad asciugarsi le mani sudate e tremanti sul grembiule.
Ora la giornata lavorativa è finita e Queenie, come ogni giorno, sta riempiendo un sacchetto di dolci: da quando i Secondi (e i Terzi) Salemiani sono stati eliminati dal MACUSA, la chiesa in cui si riunivano è diventata un rifugio per i poveri e gli orfani, che si ritrovano lì e si aiutano a vicenda, come una società a parte. Ogni giorno, tornando a casa da lavoro, Queenie e Jacob passano per di là e offrono loro dei dolci. Ma oggi gli "esclusi" di New York non avranno le loro paste: quando Queenie fa per andare sul retro a prendere il suo cappotto, infatti, Jacob la chiama: "Queenie..." dice "potresti venire in cucina? Ho qualcosa da mostrarti..."

In cucina si percepisce un odore buonissimo, dolce e delicato. sul tavolo c'è un vassoio con sopra un coperchio.
"Ho trovato questa vecchia ricetta di mia nonna..." spiega Jacob "penso che potremmo usarla, ma vorrei prima conoscere il tuo parere."
Queenie annuisce, avvicinandosi al tavolo. solleva il coperchio e trattiene il fiato, portandosi le mani al volto: davanti ai suoi occhi c'è una torta stupenda, a forma di cuore e ricoperta di panna, punteggiata da delicati fiori di zucchero. Con una precisione certosina, Jacob ha scritto sul dolce "Ti amo Queenie". Il cuore della strega si scioglie. Si gira sorridente verso Jacob per ringraziarlo, ma il sorriso le muore sul volto quando lo vede in ginocchio. No, non è possibile... non sta per farlo davvero, non sta per chiederglielo sul serio... Queenie ascolta le parole che seguono pietrificata, senza trovare la forza di proferir parola:

"Queenie Goldstein, ti ho amata dal primo momento che ti ho vista. Per me sei stata tutto, e quando sono con te la mia vita è migliore. Io sono migliore." Dice Jacob."So bene che sarebbe complicato per entrambi, ma voglio passare il resto dei miei giorni con te. Davvero, non desidero altro. " a quel punto si fruga nelle tasche e tira fuori una semplice scatola nera. La apre. All'interno c'è un anello meraviglioso, di una delicata sfumatura di rosa, con un diamante incastonato. Vedendolo la strega non riesce a trattenere una lacrima: quell'anello è la rappresentazione di ciò che vorrebbe più di ogni altra cosa e che avrebbe potuto avere, in circostanze diverse. È il rimorso, l'impotenza, la consapevolezza che il suo sogno non diventerà mai realtà, nonostante sia così vicino (il che lo rende ancora più doloroso).

Poi la domanda fatale: "Queenie, vuoi sposarmi?"                                                                     Queste parole risuonano nella testa di Queenie , sovrapponendosi tra loro e provocandole una dolorosa sensazione

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Poi la domanda fatale: "Queenie, vuoi sposarmi?"
Queste parole risuonano nella testa di Queenie , sovrapponendosi tra loro e provocandole una dolorosa sensazione. Chiude gli occhi, mentre lacrime amare le scorrono lungo le guance. È da tempo che teme questo momento, ma fino ad ora ha provato a non pensarci. Cosa fare? In un momento di pura follia considera seriamente di rispondere che sì, sposerà l'uomo che ama, e nessuna legge glielo impedirà. Ma, proprio sul punto di rispondere, la sua parte razionale ha la meglio: Jacob verrebbe obliviato di nuovo, e lei probabilmente verrebbe condannata a morte per aver infranto una delle più sacre leggi della Comunità Magica. Non può permettere che accada. Col cuore spezzato e la voce poco più alta di un sussurro, si rivolge a Jacob: "Caro, non desidero altro, ma non posso. Non possiamo. Questa cosa è profondamente sbagliata, non può funzionare. Il MACUSA ci tiene sotto controllo, e..." non riesce a completare la frase, ed eccola scoppiare in un pianto disperato. Le torna in mente quella canzone che ha ascoltato ieri alla radio, alla quale in un primo momento non ha prestato troppa attenzione, ma che adesso suona quasi come una profezia:

It's wrong to like you, It's wrong to want you, It's wrong to dream about you...

Jacob si alza e stringe Queenie in un abbraccio caldo e rassicurante. "Affronteremo anche quest'altro ostacolo. Insieme" dice. Non è arrabbiato, diversamente da quanto Queenie si aspettava. Lei scuote leggermente la testa.
"Se ci sposassimo sarebbe la fine per noi... per il nostro rapporto... davvero, non possiamo farlo." Mormora, più a sé stessa che a Jacob.

Don't you see, to begin would mean the end of you and me...

"Devo andare, adesso..."

To begin would mean the end...

-L'ho lasciato lì... me ne sono andata e l'ho lasciato lì... oh, Teen, ho fatto una cosa orribile, ora non vorrà nemmeno più vedermi...- Queenie era seduta sul divano nell'appartamento e stringeva la tazza di cioccolata che, in qualche modo, Tina era riuscita a prepararle senza incendiare la cucina. Stava raccontando, con voce affranta, l'accaduto alla sorella. Tina le strinse la mano in segno di conforto, e le passò un fazzoletto di stoffa per asciugarsi le lacrime.
-Queenie...- disse, dopo aver ascoltato accigliata l'intero racconto senza dire una parola. - torna da lui. Va' e digli che lo sposerai.-
-Tina, ma... il MACUSA...-
-Farò in modo che non lo scopra nessuno. Tu devi sposare Jacob. Non ti permetterò di rinunciare al tuo sogno più grande per una stupida legge.-
Queenie tirò su col naso e sorrise amaramente. Le due sorelle si abbracciarono, entrambe con le lacrime agli occhi.
-Grazie, Teen...- disse Queenie. Sorrise un'ultima volta alla sorella e uscì, lasciando Tina sola con i suoi pensieri. Il MACUSA non lo scoprirà mai... si ripeté più volte, per tranquillizzarsi.

Per qualche motivo, seguendo il flusso di pensiero, dopo un po' si ritrovò a pensare a Newt. Pensò all'ultima volta che l'aveva visto. Ripercose mentalmente i ricordi di quel giorno , vividamente incisi nella sua mente. Ricordava perfettamente ogni particolare, ogni parola, e infine il bacio che si erano scambiati... arrossì al solo pensiero. Ricordava bene che Newt le aveva promesso che quello non sarebbe stato un addio, ma Tina iniziava a crederci sempre meno: non aveva più avuto notizie da parte sua, nemmeno una lettera. Lei gliene aveva inviate un paio, ma non avevano mai ricevuto risposta. L'orgoglio le impediva di insistere oltre: non voleva apparire assillante, o peggio, disperata. Tuttavia non riusciva a fare a meno, riflettendoci, di sentirsi delusa e offesa. Newt si era dimenticato di lei.

Tu cerca di non farti investigare (completa)Where stories live. Discover now