Elena sorrise alzando un angolo solo della bocca. Maurizio sapeva parlare, aveva cominciato un monologo cercando di giustificarsi, cosa che fa chi si sente colpevole di qualcosa. La ragazza aveva capito come andavano le cose, il nuovo motore e le nuove PU erano state montate su entrambe le macchine, ma quella del Finlandese era oggettivamente arretrata rispetto a quella del tedesco, non avevano montato sulla numero sette i nuovi accessori. Come aveva detto Arrivabene: stava formalmente lavorando per entrambi, ma lì dentro tutti davano maggiore importanza a Sebastian.

-Lo avevo dedotto dalla macchina numero cinque sopra il tavolo del mio ufficio.

-Sei una ragazza molto perspicace.

-Grazie, comunque non ho preferenze, portami dove vuoi.

-Andiamo nel simulatore, così puoi seguire meglio l'andamento della guida.

Maurizio cominciò a camminare e la ragazza lo seguì all'interno dell'edificio fino ad una porta rossa enorme con affianco un pannello rosso con scritto "SIMULATORE". Entrarono nella stanza e la ragazza rimase sconvolta dall'ambiente in cui non era mai entrata: era grande e buio con la parete frontale completamente ricoperta di schermi che trasmettevano la corsa della macchina da diversi punti di vista; al centro della stanza c'era un grande cubo chiuso su se stesso e al suo interno era stato ricreato l'interno della monoposto rossa; a sinistra dell'automobile si trovava una stanza insonorizzata e posta dietro ad un vetro trasparente in cui si poteva osservare qualsiasi cosa accadesse in quel luogo e osservare anche i movimenti dei pioti all'interno della macchina. Elena rimase positivamente sorpresa, non si aspettava una cosa così in grande e così perfetta. Ad un certo punto gli schermi di fronte a lei cominciarono a muoversi e dedusse che il pilota all'interno del simulatore avesse cominciato la sua corsa. Maurizio lasciò la ragazza ad osservare il tutto incredula ancora per pochi secondi e poi le fece strada nella stanza da cui tenere sotto controllo tutto. Entrarono e si sedettero nelle postazioni.

-Elena, ora fai pure quello che vuoi. All'interno c'è Kimi come puoi vedere

Maurizio toccò una parte dello schermo e comparve sul televisore principale il viso del pilota concentrato a guidare

-Toccando le varie camere puoi decidere su quale parte della simulazione concentrarti, Kimi deve compiere ancora due giri e poi farà cambio con Sebastian; quindi presta attenzione e impara in fretta mi raccomando.

Elena cercò di concentrarsi e riportò sullo schermo principale l'immagine della pista che si vedeva da destra. In quei due minuti l'ingegnere capì che il finlandese aveva una guida prudente, cercava di tirare fuori il meglio dalla macchina, ma senza rischi.

-Non abbiamo montato l'ultimo motore e le ultime modifiche aerodinamiche al simulatore perché non è possibile per regolamento.

Maurizio informò Elena appena il pilota ebbe finito il suo secondo giro

-Comunque è una vettura molto simile a quella di Melbourne, puoi trovare i dati che ti servono nella cartella sul muro.

La ragazza prese la pratica e la lesse capendo che i dati ottenuti erano alquanto positivi.

-Tutto quello che ho letto e visto fin ad ora mi rende alquanto positiva, Maurizio.

Il direttore sorrise soddisfatto e speranzoso; nell'aria stavano tutti sentendo il brio del bramato mondiale, ci credevano tutti, ma nessuno voleva dirlo davvero perché avevano paura che fosse troppo presto per parlare già della fine. Elena ripose le carte al loro posto e mandò in ufficio i dati del simulatore per stamparli quando il pilota finlandese entrò nello stanzino per parlare con Maurizio.

-Maurizio, ho corso come meglio potevo. Ora devo dare il cambio a Sebastian e poi posso andare a casa vero? Sono distrutto.

Kimi aveva ragione, si potevano notare le sue evidentissime occhiaie nere.

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