Pagelle Fiorentina-ROMA

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Fiorentina - Roma 2-4, pagelle "le porti una quaterna a Firenze" di Warte, Milo Manara, Mila e Shiro, Pupo, la bigamia, Ponte Vecchio, il Vecchio e il Mare, Baccini, Puccini, Muccino, la tedesca, alto salva, spalletta azzera, er meteo, er ciclone, Pieraccioni, le bestemmie toscane, le fiorentine vegane, vojo solo star con te ma se c'hai n'amica bona dimmelo che viè pure mi' cugino.

Alì's son: tra na foto e l'altra su Instagram, impegnato a magnà pappette dalla dubbia commestibilità, se conferma esse quello de cui c'avevamo bisogno: un portiere coi controguanti. Successo indiscusso tra critica e pubblico, tanto da convince pure er palo a giocà pe na volta dalla parte nostra, rispondendo picche ar tentativo de Chiesa, disorientato dall'assenza del fido Jesus. Niente da fa manco pe Benny Benassi, murato vivo pe la satisfaction dei presenti. Buttafori.

Ale: messo da parte Brunello, rimandato ai box Karsdò, l'ormai ex lungodegente Ale è de novo terzinato. Pe premià impegno e scaramanzia, eccolo pure capitano terzinato. Na sorta de premio alla carriera anticipato, un Oscar alla terzinatura, senza accusa de molestie a suo carico. Stavorta però l'affare è grosso. Na Chiesa davanti a lui, che non je capitava de vedella dai tempi che stava ar centro der villaggio. Ma ztl permettendo, Ale sposta chiese, e chiosa 'r finale de sto western alla romana. I quattro dell'ave Maria.

Kostas: riprese le redini della difesa, decide de riprendese pure la testa dei viola. Na roba metaforica, sia chiaro, ma mentre rincorre mini choli simeoni nmezzo ar campo, co tanto de buffetto sanzionatorio, se ripropone in fase offensiva, come na peperonata alle undici de sera. Allontanato Spalletti, tira fori la spalletta e chiude lo sportiello. Leader della tedesca. Helmut Kohl.

Fazio: oramai è na faida tra famije, come annava de moda na vorta: a esse presa de mira è la casata Simeone, la quale tenta de vendicasse pe mano der fijo sbarazzino che riesce in quarche modo a sfuggì ar presidio permanente der Comandante. Quanno però se tratta de palle alte nun ce n'è pe nessuno, l'avversari rinunciano pure a sartà, pare na partitella a schiaccia 5 perché nun so abbastanza manco per arrivà a sette. In diversi stadi se sta a valutà de rimuove gli orologi e utilizzà la sua ombra pe contà er tempo. Meridiana.

Kolalove: co la fascia sinistra diventata vera tendenza delle serate romane, co tanto de auto parcheggiate in zona e parcheggiatori abusivi, l'ex gallagheriano conduce la sua solita fiera dell'erotismo applicato al calcio. Scorazzate nelle colline toscane, co placcaggi dei seppur difensori avversari, luci soffuse e musica de sottofondo. Convince i toscani che il viola in tv porta male, mentre apparecchia petali di rosa e tanto tanto love. Spritz.

Raggia: a sapello prima che serviva la convocazione in Nazionale pe faje tornà er sorriso ce saremmo attrezzati, avremmo valutato pure n'occupazione militare ner caso. Raggione se presenta raggiante, criniera ar vento e sguardo daa tigre, pronto a ciancicà quarsiasi arto umano che rientri ner suo raggio d'azione. Raggio d'azione che va all'incirca da Barberino der Mugello a Livorno nord (volendo puoi pure fa l'Aurelia, ma 'ntoo consiglio). Pare de sta ar luna park, cor ninja che spunta da tutti i pizzi e nessuno che riesce a daje na martellata. Mundial.

Gonalò: se pone nmezzo ar campo e inizia la regia de sto film francese. Na vorta se diceva fossero film lenti, diciamo pure un po' du palle, e infatti du palle so quelle che 'r protagonista brasiliano gira alle spalle der seppur automobilistico sportiello. Poi la ripresa riparte, lui se rimette nmezzo ar campo in versione "frangiflutes", co la stessa trama der primo tempo: du palle, perché a noi la qualità c'ha rotto 'r cazzo! (Cit.) Du palle qua, du palle là, quattro palle e stappiamo sto Gonalons der 73. Registico.

Pellegrini: con occhi e còre ancora pieni dello spettacolo contro er Cersi decide de puntà su pacatezza e diligenza, seguendo i dettami der prof pescarese pe strappà na sufficienza facile facile. Piano piano, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci. Marzullizzato.

Kevin: ar mio segnale riempiteli de sganassoni. Educatore.

Gèrso: questa è la maxistoria de come la sua vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita. Er giovane rapper d'origine verdeoro, da pacco cor destinatario sconosciuto, a signorotto de Firenze, che 'n confronto Lorenzo il Magnifico è un Povia quarsiasi. Cambia la tendenza dell'hip hop mondiale, perché se prima te presentavi come Tupac, mò te presenti come Tugol. E proprio in terra fiorentina, tra na bistecca e na rete gonfiata, realizza un testo che suonerà come hit mondiale: "Quant'è bella sta doppietta, che si fugge tuttavia! chi vuol esser Gèrso, sia: di doman non c'è certezza." Gérso il Magnifico.

ErSciaraui: sta ancora a smaltì la sbronza inglese, come daje torto dartronde. Nonostante questo però riesce comunque a tirà fori er beat giusto su cui fa rappà er nostro cucciolo de Tupac verdeoro. A posto così Stefanì, nun t'affaticà, magna regolare e se rivedemo tra du' settimane che ce sta na praticuccia da sbrigà, poi te spiegamo, tranquillo. Caruccio l'Arno ma voi mette er Nilo.

Perotti: bussa alla corte medicea co na valigia de arte da distribuì. Non riuscimo a spiegacce come un talento der genere, roba che Leonardo je può ar massimo sciacquà i pennelli, sia sbocciato solo all'alba dei trent'anni. ma 'nfondo da 1 a 10 quanto ce può fregà? Too dico io, -74. Diego dai vinci!

Edin: arriva carico pe 'n antro round de acchiapparella ma le aspettative so' presto deluse; potrebbe violà i viola in serenità ma invece no, in un modo o nell'altro riescono sempre a mettece na Pezzella. Deluso dar livello dell'avversario se accontenta de un ruolo da vice-sé stesso, na piccola defrellizzazione autoindotta, tanto pe rifiatà un momento. Che poi lo sappiamo tutti che è na pippa, quattro gare senza segnà, questo a gennaio moo cacci, pijamo un usato sicuro, uno Iaquinta qualunque. Falli chiacchierà.

Defrè: l'intento è nobile. Entra, co tanto de sorriso e merenda nello zainetto, mentre gli altri avevano già apparecchiato pe tutti. Prova a raccontà na barzelletta, magari pure na nota vocale simpatica. Niente. Così provano a daje un par de palloni, uno pure bono... Ecchelo, ecchelo... Niente. Interrotto sur più bello. Defrellus interruptus.

Eusebio: leader della panchina giallorossa, dopo na serie de mesi de discussioni pure su sta sua presunta cecità (pe molti un complotto contro i ben vedenti), ormai funge da collante e paciere de ogni faida romanista. Pacato, solidale e vincente, nse indispone mai, anzi, francescanamente (o mejo, di francescanamente), parla agli uccelli e guida le masse. La trasferta diventa casa, perché dove c'è Eusebio, c'è casa. Pranzo della domenica.

As Roma💛♥️Where stories live. Discover now