Calciomercato 3

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In parte è vero: giocare a Roma è difficile, soprattutto appena cominci a sbagliare due partite. E Rüdiger, nelle prime due uscite, aveva destato parecchie preocuppazioni agli occhi dei romanisti. Lisci, coperture sbagliate, passaggi a vuoto e giù i fischi. Sarebbe stato facile per lui accampare le solite scuse, nascondersi dietro ai luoghi comuni; dire di non essere riuscito ad imporsi perché la piazza era troppo esigente e lui era ancora troppo giovane. Invece Toni ha fatto mea culpa, ha cominciato a lavorare duramente, fino a strappare i primi applausi; poi il gol con il Milan e la consacrazione con Spalletti. Poi il ginocchio ha fatto crack. Perché si sa, per diventare definitivamente uno di noi, non puoi chiudere le porte alla sfortuna. E allora il fato ha deciso di farti guardare l'Europeo da casa.

Sei tornato in un mercoledì d'autunno, a Reggio Emilia, proprio quando, ironia della sorte, è toccato a Florenzi subire il tuo stesso infortunio. Più che ironia della sorte, ironia romanista. E poi la diatriba con Lulic, il balletto sotto la curva interista, le urla ai compagni, la traversa contro il Lione e per finire la corsa sotto la Sud dopo il gol di Perotti.

Hai fatto ricredere chi aveva dubitato di te, perché prima di tutto hai creduto in te stesso. Ci mancheranno i tuoi sorrisi e quel pizzico di sana ignoranza che ti hanno sempre accompagnato in quest'avventura a tinte giallorosse. Perché i romanisti sono gente di cuore, e prima del grande calciatore hanno bisogno di identificarsi nel grande uomo. E tu lo sei stato fino all'ultimo.

Good luck Tonino, che tu possa continuare a realizzare i tuoi sogni.
Senza rancore.

♥️💛

As Roma💛♥️Where stories live. Discover now