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Chloesblog

- 16 to Christmas And in the end, we were all just humans

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- 16 to Christmas
And in the end, we were all just humans... drunk on the idea that love, only love, can heal our brokenness.

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- No, non così Jack! - mi corresse Chloe, sistemando il nastro rosso e completando il tutto con un grande fiocco in tinta. Sorrisi imbarazzato al cliente, augurandogli una buona serata e passando a quello successivo.
Ripetei lo stesso procedimento per un'infinità di volte, e quando anche l'ultimo cliente se ne andò, mi accasciai esausto sulla scomoda siede pieghevole. - Che scansafatiche... - ridacchiò la bionda riordinando il bancone. Mi alzai controvoglia per darle una mano.
- Ecco! Finalmente finito! - sospirò la ragazza passandosi una mano tra i capelli.
- H-hai da fare? Potremmo fermarci a prendere un caffè... -, - Mi dispiace Jack, vorrei tanto. -. - Oh, ehm tranquilla, sarà per un'altra volta... - cercai di non dare a vedere la mia delusione e tristezza. - Certamente! - si rallegrò lei. La guardai allontarsi, e una volta raggiunti i divanetti vicino all'albero di Natale, abbracciare un ragazzo alto e dalla corporatura massiccia che avrei avuto i brividi soltanto a guardarlo negli occhi. I due se ne andarono assieme, lasciandomi solo in balia delle mie illusioni.
Aspettai un paio di minuti, giusto per godermi il calduccio prima di uscire fuori al gelo. Mi incamminai, facendo attenzione a evitare carrelli e bambini.
- Stai lontano da lei. - balzai all' indietro per lo spavento. Mi voltai e, appoggiato alla parete del centro commerciale, trovai un ragazzo completamente vestito di nero. Non impiegai molto a riconoscerlo: era il ragazzo che avevo visto il giorno precedente all'ospedale. - Chi sei? Cosa vuoi? - domandai sulla difensiva. - Quante domande, a cui non potrò darti una risposta... - sussurrò vago avvicinandomisi pericolosamente. Indietreggiai, mentre il ragazzo azzerò la distanza che ci separava. - Lasciala in pace, hai capito? Sono stato sufficientemente chiaro? - mi intimò puntandomi un dito contro il petto. - Perchè? Cosa vuoi da lei? Che vuoi farle? -, - Solo due parole: stalle lontano. - ripetè stavolta mostrandomi il coltellino svizzero che teneva in tasca. - Tu sei pazzo! Aiuto! Un uomo è armato e vuole ferirmi! - urlai per attirare l'attenzione dei passanti, che guardarono la scena con noncuranza. Urlai più forte, senza ottenere il minimo aiuto da nessuno, ma anzi una piccola folla si radunò attorno a noi. Il ragazzo ghignò, estraendo la lama scintillante del coltellino.
Mi tirò un terribile pugno allo stomaco, ma resistetti contraccambiando con un forte gancio. Lui barcollò, ne approfittai per tirargli un calcio sui gioielli di famiglia e poi un altro sugli stinchi, seguito da un altro sinistro. Mi sedetti sopra al ragazzo disteso a terra e ignorando i suoi gemiti di dolore, afferrai i suoi capelli tirandoli.
Lui urlò e ciò mi provocò un'immensa soddisfazione, mi invitò a continuare a ferirlo; ogni pugno, ogni suo lamento mi facevano sentire vivo, ed era una sensazione bellissima che non avevo mai provato prima. Il ragazzo scoppiò a piangere e dimenandosi sotto di me, cercò di estrarre il coltellino dalla tasca dei jeans. Gli bloccai le mani dietro la schiena e lui scalciò imprecando, insultandomi, ma le sue parole mi scivolarono addosso senza che mi procurassero alcun fastidio. - Smettila ti prego! Figlio di puttana lasciami! - strillò singhiozzando. - No! La smetterò solo quando la lascerai stare! Perchè la segui!? Ti ho visto ieri in ospedale! - ribattei adirato.
- Jack! - urlò isterica una ragazza facendosi largo fra la folla. Mi girai e il ragazzo approfittò della mia distrazione per tirarmi un destro in pieno viso. Provai a reagire, ma il ragazzo assieme a Chloe intervenne, bloccando il mio aggressore. - Chloe! Ti prego... - biascicò tra le lacrime. - Vattene Trent! Non ti voglio più vedere. Luke, sai cosa fare... - disse con tono fermo e indiferente lei, e con un cenno del capo invitò Luke ad allontanare Trent. - Stai bene Jack? - si sedette accanto a me, dando un'occhiata alle mie ferite, - Beh che avete? Lo spettacolo è finito! - urlò minacciosa rivolgendosi alla folla, che se ne andò lamentandosi. Un liquido caldo e denso rigò le mie goti, e potei assaporarne il sapore ferreo.
- Chloe, chi era quello? Ti sta pedinando. - la avvertii lasciando che tamponasse le ferite con un fazzoletto. - Jack, ti prego, promettimi che non farai più a botte con lui se mai lo incontrerai ancora. - mi supplicò aiutando a rimettermi in piedi. - Chloe! Ascoltami! Ho paura che possa farti del male, fai attenzione. - replicai sedendomi in una delle panchine fuori dal centro commerciale. - No, non lo farà. Luke lo sta portando via. -. - Via dove? - domandai dubbioso. - Non sono affari che ti riguardano Jack. - se ne andò scontrosa senza lasciarmi il tempo di ribattere. Mi accasciai sulla panchina, e prima ancora di pensarlo, avevo già digitato il numero della polizia. - Salve, vorrei denunciare un ragazzo per aver scatenato una rissa e per aver stalkerato una ragazza. -

Christmas LoveWhere stories live. Discover now