Ventuno: YAS Marina Circuit

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Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

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Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

Michael fu il primo a svegliarsi, quella mattina. Mettendosi a sedere sul letto osservò il cielo ancora scuro di Abu Dhabi che lentamente andava schiarendosi facendo posto ad un sole che avrebbe spaccato le pietre e riscaldato la pista fino al momento in cui i piloti ci avrebbero messo piede per il gran finale. Quella era stata una stagione emozionante, combattuta fino all'ultimo colpo, e quasi dispiaceva a Michael che stesse per finire nonostante il pensiero che fossero al capolinea lo lasciava anche un po' sollevato. Non aveva mai provato così tante emozioni mescolate tutte insieme in tutta la sua carriera; in un susseguirsi micidiale, l'emozione dell'essere nella massima serie e nella scuderia dei suoi sogni, l'ansia delle gare, la paura di non riuscire a portare a casa risultati, la felicità delle vittorie e dei podi e – soprattutto – l'odio che poi s'era tramutato in amore per il suo più grande rivale l'avevano accompagnato durante quei mesi fatti di viaggi, fusi orari, gare ed incertezze.

Ormai Michael era del tutto sicuro dei suoi sentimenti per Luke, tra loro due andava a gonfie vele, e nonostante Luke volesse tenere la cosa segreta ciò non aveva smorzato il loro rapporto, anzi, aveva contribuito a rendere tutto un po' più magico e speciale. Era una cosa soltanto per loro, lontana dai riflettori, nascosti dal Paddock e dalla Pit Lane. Per ora era meglio così, Michael ne era convinto; finché fossero stati felici, niente avrebbe potuto rovinare la loro relazione appena nata. Niente, neanche il gran finale del campionato che li aveva visti protagonisti chilometro dopo chilometro, tappa dopo tappa. Le premesse, ovviamente, davano Luke a favore, visto che partiva dalla Pole Position mentre Michael s'era dovuto accontentare della terza fila, ma se c'era una cosa che quella stagione gli aveva insegnato – e Luke gliel'aveva ripetuto fino allo sfinimento, l'ultima volta che s'erano visti – era che niente era già scritto. Poteva succedere di tutto, quella sera...

«Mike».

Michael sorrise, sentendo il suo cuore battere all'impazzata mentre si voltava. Luke aveva la testa poggiata sul cuscino, gli occhi impastati di sonno e un sorriso stanco a curvargli le labbra. «Luke, torna a dormire», borbottò Michael, sussurrando per non spezzare il silenzio. In quel momento, sotto l'alba di Abu Dhabi, insieme a Luke, quasi gli sembrava un sogno. Avrebbe voluto fermare il tempo per vivere quel momento per sempre, ma purtroppo, il tempo scorreva e quel momento così magico sarebbe finito presto.

Luke chiuse gli occhi e sospirò. «Ho freddo da solo. Torna a letto anche tu, dai», lo implorò, facendo raggelare il sangue nelle vene a Michael. Il tono sensuale e roco della voce di Luke aveva rivelato tutto ciò che c'era di implicito in quella richiesta – di certo, se Michael fosse tornato sotto le coperte con Luke, non avrebbe ricominciato a dormire.

E Michael avrebbe voluto soccombere molto volentieri, ma purtroppo aveva altro in mente in quella buia mattinata. «Non posso. Non riesco a stare fermo al momento», confessò, alzando le spalle mentre arrossiva, «Sono un po' nervoso».

Second Place || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora