Nove: Red Bull Ring

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Montecarlo, Principato di Monaco
Due settimane prima del Gran Premio d'Austria

Di tutte le cose che Chiara Valcelli pensava che avrebbe fatto, nella sua vita, sicuramente sedere al tavolo di una caffetteria con Daniel Ricciardo e la sua ragazza non rientrava in queste. Eppure stava succedendo sul serio, e si stava anche divertendo un mondo – Daniel riusciva a mettere a proprio agio chiunque, questo doveva concederglielo, anche se era Tori che faceva il grosso del lavoro con lei.

Nonostante fosse una giornalista, nella vita privata era abbastanza timida, le serviva quella spinta per aprirsi agli altri. E Tori era più che disponibile a trascinarla con lei nella mischia, motivo per cui l'aveva invitata, senza pensarci due volte, a passare il weekend prima del Gran Premio di Francia con lei e Daniel a Monaco. Si conoscevano da molto poco, certo, ma Chiara si sentiva già in grado di potersi fidare di Tori – cosa alquanto bizzarra, per lei, così abituata a non lasciare entrare mai nessuno. Dopo fin troppe delusioni nella sua vita – l'ultima, che ancora le bruciava nel petto nonostante fossero passati ormai anni, Charles – trovare una persona in grado di prenderla così come aveva fatto Tori era quasi una benedizione.

«Certo che siete davvero fortunati ad esservi trovati, siete fatti l'uno per l'altra e si vede», commentò Chiara, sorridendo alla coppia prima di prendere un sorso del suo caffè freddo.

In momenti come quello sentiva la mancanza di qualcuno accanto, qualcuno di indefinito che magari avrebbe potuto farla stare meglio, colmare quello strano vuoto che sentiva nel petto, ma continuava a ripetersi che in fondo non ne valeva la pena e che lei stava meglio da sola, nonostante più il tempo passava più si rendeva conto che quanto faceva per convincersi non funzionava. Oltretutto le attenzioni di Calum e la distanza attraente di Ashton andavano facendosi sempre più forti, lasciandola perplessa.

Cosa avrebbe dovuto fare? Continuare per la sua strada come aveva sempre fatto o correre il rischio e svoltare verso strade nuove e sconosciute, di cui non sapeva l'esatta collocazione? Quelle strade potevano essere un rettilineo senza scossoni particolari o un succedersi di curve, salite e discese, ed erano tutte da scoprire. Ciò che serviva era solo il coraggio necessario per affrontarle.

Tori sorrise mentre i suoi occhi si incastravano con quelli del suo ragazzo; normalmente, Chiara avrebbe trovato quel gesto un po' troppo melenso, ma condiviso da Daniel e Tori era quasi sopportabile. «Oh, senza di me lui sarebbe perso – già è rincretinito di suo, credo sia colpa di quando beve lo Champagne dalle sue scarpe», borbottò la mora, facendo una linguaccia a Daniel che alzò gli occhi al cielo.

«Suvvia, tu adori lo shoey», la rimbeccò lui, baciandole una guancia, «Mi dispiace che tu ancora non ne abbia visto uno in diretta, Chiara – dobbiamo assolutamente rimediare!».

Chiara scoppiò a ridere attirando le occhiate dei ragazzi del tavolo a fianco. «Per quanto mi farebbe piacere vederti strappare il primo posto a quel deficiente di Hemmings, credo che farei proprio a meno dello shoey. Suvvia, è disgustoso! Tori, come diamine fai a baciarlo dopo averlo visto fare quella schifezza?».

Second Place || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora