Otto: Circuit Paul Ricard

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Le Castellet, Francia

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Le Castellet, Francia

Luke ormai non ne aveva più dubbi: i francesi - o i francofoni, visto che ce l'aveva anche con Charles - erano i suoi più grandi nemici. Romain Grosjean non gli rivolgeva la parola per chissà quale oscuro motivo, Pierre Gasly era simpatico - per quanto potesse esserlo; effettivamente, non era proprio il preferito di Luke - solo se lontano da Esteban Ocon e si poteva dire lo stesso anche di quest'ultimo. Per non parlare del sopracitato Leclerc, una vera spina nel fianco con le sue argute e veritiere constatazioni; soltanto pensare a lui, per Luke, era una vera e propria tortura.

Com'era una tortura per lui essere lì in quel momento, tra Esteban e Pierre, intento a guardarli discutere per qualcosa di stupido e insensato - a quanto pare, ora i due stavano litigando proprio per Charles che era amico di entrambi. Ancora cercava di capire cosa gli fosse passato per la testa il giorno in cui aveva deciso di avvicinare i due francesi, erano così irritanti insieme che quasi rimpiangeva il monegasco e le sue speculazioni - diamine, quasi rimpiangeva Michael!

Forse avrebbe dovuto soltanto aggiornarsi sui drammi del Paddock prima di cercare l'amicizia nei due ragazzi, che tra l'altro presi separatamente erano anche molto simili a lui, avevano la stessa passione e lo stesso spirito competitivo che contraddistingueva Luke - motivo per cui, forse, si scontravano così spesso. Luke non era esattamente al corrente della rivalità tra i due, non essendo così incline al gossip nonostante la maggior parte dei rumors fossero creati da lui stesso. E se non gliel'aveva confermato il non sapere dell'inimicizia tra i due piloti francesi, forse l'aveva fatto scoprire che Michael fosse gay.

Era stata una notizia arrivata alle sue orecchie così per caso, aveva sentito due dei suoi meccanici parlarne, ma all'inizio non ci voleva credere - non perché gli sembrasse assurdo che una persona potesse essere attratta da persone del suo stesso sesso, dato che i ragazzi piacevano anche a lui - perché di voci così se ne sentivano spesso in giro, e voleva sentirlo dire dalla persona oggetto di quelle voci. Sentirlo dire da Michael era comunque meglio, per certi versi, di sentirlo dalla bocca di un giornalista o di un meccanico estraneo alla cosa; sapere che Michael fosse gay, poi, l'aveva aiutato a confidarsi - nonostante il pensiero di confidarsi con il proprio nemico non era il massimo. Ma Luke aveva bisogno di togliersi certi pesi dallo stomaco, e infatti da quando aveva rivelato a Michael di essere bisessuale quasi si sentiva più leggero.

Ma oltre a sentirsi più leggero, c'era qualcosa che Luke non voleva ammettere neanche a sé stesso: dopo aver detto quella cosa a Michael sentiva come se ci fosse una certa connessione tra loro due. Perché in fondo, alla fine, certe cose le dici solo alle persone di cui ti fidi, quindi, di conseguenza, Luke indirettamente s'era fidato di Michael e aveva inavvertitamente creato questa connessione reciproca, nata da un odio che progressivamente andava spegnendosi, cosa che stava sul serio mandando Luke in confusione. Aveva passato così tanto tempo ad odiare Michael, a vederlo come nient'altro che il nemico e il rivale da battere, che la mera possibilità di vederlo come qualcos'altro, come un amico, lo spaventava e lo faceva sentire privato di qualcosa che per lui era come una certezza.

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