Diciannove: Autódromo Hermanos Rodríguez

1.7K 144 40
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Città del Messico, Messico


Chiara osservava il sole sorgere e riflettere la sua luce sullo skyline di Città del Messico che riusciva a scorgere dalla finestra del suo albergo. Aveva passato la notte sveglia, senza chiudere occhio, assalita dai dubbi e dalle paure che la stavano accompagnando dal post-gara di Austin, quando Calum l'aveva avvicinata. Le sue parole si rincorrevano nella sua testa tormentandola e facendola sentire in colpa; non avrebbe dovuto lasciarsi coinvolgere così da Ashton e Calum, avrebbe dovuto separare i due mondi e vivere il suo lavoro con professionalità, invece di finire a letto con uno dei suoi colleghi!

Ovviamente, però, non poteva negare che quello che c'era tra lei ed Ashton era forte, forte quasi quanto la sua relazione con Charles - con cui, a proposito, non parlava da giorni. Non avevano avuto occasione di vedersi dalla festa di compleanno del monegasco, a cui ovviamente lei era andata; da qualche giorno a questa parte Chiara sentiva il bisogno di vederlo più del solito, quasi come se la mancanza di Charles fosse insostenibile. Era un comportamento che non riusciva a spiegarsi, qualcosa di insolito per lei. Forse avrebbe dovuto parlarne con qualcuno.

«Hey. Come mai sveglia? Sono le sei del mattino?».

Chiara sentì il suo cuore battere più forte mentre si voltava, scorgendo Ashton dietro di lei. il ragazzo era intento a stiracchiarsi, doveva essersi svegliato da pochissimo; Chiara arrossì veemente quando, occhieggiandolo, riconobbe i segni violacei che le sue labbra avevano lasciato sul suo petto, i capelli scompigliati da lei nella notte. Una cosa era certa: giusto o non, quello che aveva con Ashton era totalmente mozzafiato.

Chiara sorrise mentre Ashton la raggiungeva sul ciglio del letto, tornando a guardare il panorama dalla finestra; il primo sole del mattino ora illuminava delicatamente parte della stanza. La giornalista poggiò il capo sulla spalla di Ashton e sospirò, chiudendo gli occhi. «Non riuscivo a dormire. Ti direi che è il Jet Lag, ma... in realtà pensavo ad una cosa».

Ashton alzò un sopracciglio. «Ti va di parlarmene?», chiese, cauto, avvolgendo Chiara tra le sue braccia. Era fredda in confronto a lui, forse perché aveva passato meno tempo sotto le coperte.

«Riguarda Calum», borbottò, sospirando, «Ho passato l'intera settimana a chiedermi se fosse giusto parlartene... ma devo perché riguarda direttamente anche te. Beh... credo che Calum trami qualcosa. Non so cosa precisamente, fatto sta che sa di noi due e la cosa mi sembra strana visto che nel Paddock cerchiamo di essere discreti».

«Singapore. Ci avrà visto abbracciati», dedusse Ashton, alzando le spalle, «Non stiamo facendo niente di male, se è questo che ti preoccupa».

Chiara scosse la testa. «No, non mi preoccupa affatto», mentì, dissimulando il leggero rossore sulle guance nascondendo la testa sul petto di Ashton, «È solo che non mi fido molto di lui, temo possa fare qualcosa... tra l'altro ora che mi ricordo Tori e Daniel mi hanno messo in guardia da lui, a Spa. Parliamo di mesi fa ormai ma forse dovrei tenere la cosa a mente, non trovi?».

Second Place || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora