La mattina seguente, Jay si svegliò presto per andare a lavoro. Dopo essersi fatto una doccia al volo, tornò in camera ed estrasse dalla cassaforte la pistola, e successivamente dall'armadio portafogli e distintivo. Si recò al distretto in auto. Nemmeno la Platt era ancora arrivata. Si diresse verso l'ufficio di Hank, bussando alla porta. Dall'altro lato, la voce dell'uomo lo invitò a entrare e a prendere posto di fronte a lui.
- "Spero siano finite le vacanze improvvise e che tu abbia intenzione di restare."
- "Non succederà più. Promesso."
- "Vai alla tua scrivania. C'è un bel po' di lavoro arretrato che aspettava solo te."
- "Grazie Sergente"
Jay riprese finalmente la sua postazione e non staccò gli occhi dal computer fin quando Antonio non gli si avvicinò offrendogli una tazza di caffè.
- "Credo tu ti sia meritato una piccola pausa. Sembri stravolto..:"
- "Non è stato un buon periodo Antonio e sì, lo so, lo so... Si risolverà tutto, no?"
Antonio preferì non rispondere. Non c'era nulla da dire in quei casi. Tornò a sedersi e lasciò Jay da solo.
Quando il ragazzo tornò a casa, ultimata la giornata di lavoro, non c'era nessuno. Ad attenderlo solo un biglietto sul tavolo da parte di Natalie che annunciava che lei e Owen avrebbero pranzato fuori.
Ordinò una pizza e si mise a guardare un po' di TV fin quando il sonno non prese il sopravvento.
