Capitolo 28 -> "We might as well just fuck"

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"Beh, spero che tu sia fottutamente felice, Char." Annunciò Michael, entrando nella nostra stanza e assicurandosi si battersi la porta alle spalle.

Stavo raccogliendo tutti i miei vestiti sporchi per portarli in lavanderia, ma non appena Michael era entrato nella stanza con gli occhi rossi e lucidi e con un'espressione furiosa sul viso, ebbi la sensazione che non mi avrebbe fatto uscire. Michael era arrabbiato e questo significava che mi avrebbe detto il perché, che mi piacesse sentirlo o no. Michael Clifford era così.

Dopo aver messo giù il cesto, mi misi le mani sui fianchi, fissandolo. "Perché dovrei essere felice?" Chiesi.

Michael scosse la testa, facendosi scappare una risata amara dalle labbra gonfie. Iniziai a chiedermi se lui e Reagan avessero scopato prima che lui tornasse in camera, ma non pensavo che sarebbe stato così arrabbiato dopo aver fatto sesso. Forse lui e Reagan avevano avuto sesso insoddisfacente. "Sai esattamente perché." Sbottò.

"Non sono dell'umore per i giochini, Michael. puoi dirmi perché dovrei essere felice o me ne andrò. Tua scelta." Dissi, alzando gli occhi al cielo.

Il mio compagno di stanza mi guardò e poi abbassò lo sguardo verso il cesto con i miei vestiti accanto ai miei piedi. Per un secondo pensai che Michael mi avrebbe ascoltato. Ma quando aprì la bocca, mi dimostrò che mi sbagliavo. "Sei tu che ami i giochi, Charlotte. Perché è questo che è tutto per te, un fottuto gioco gigantesco."

Feci un passo avanti, facendo cadere il cesto. Non mi importava del fatto che avessi perso un'ora e mezzo per fare la lavatrice. Tutto quello di cui mi importava in quel momento era Michael. mi stava accusando di prendere tutto come un gioco, ma in un certo senso era vero.

Solo che era da mesi che odiavo questo gioco. Volevo solo che tutto tornasse alla normalità così sarei stata capace di tornare a dormire la notte. "Smettila di fare accuse false." Lo avvisai.

"Piccola, non sto facendo false accuse." Michael rise, guardandomi dalla testa ai piedi prima di fare una smorfia disgustata. "Sappiamo entrambi che è tutto un gioco per te."

Non volevo aggiungere nient'altro perché ero così stanca di mentire. Era inutile insistere che quello che Michael stava dicendo fosse falso, perché sapevamo entrambi che era un'altra bugia. Mentire era diventata una cosa di tutti i giorni per me ed era così da quando io e Michael avevamo scopato per la prima volta. Ero stanca di mentire e di tutte le bugie che erano state dette a me, soprattutto dal mio ragazzo. Ero stanca di tutto e, soprattutto, stanca della città che prima amavo con tutti i pezzi del mio cuore freddo. "Devi ancora dirmi perché dovrei essere felice." Ricordai a Michael.

Lui aprì la bocca e la richiuse, poi la aprì di nuovo per parlare. "Reagan mi ha mollato." Disse. Non sembrava per niente triste. Sembrava solo stanco. Aveva pianto mentre tornava in camera, quindi pensavo che non avesse più lacrime o che non volesse piangere davanti a me. Non gli davo torto se si trattava della seconda possibilità, perché ero l'essere umano peggiore quando si trattava di consolare qualcuno. Piangevo sempre sulla spalla delle persone, ma quando erano gli altri ad essere al mio posto non mi azzardavo mai ad offrirmi per consolarli.

"Perché dovrei esserne felice?" Chiesi.

"Perché ami vedere la mia vita cadere a pezzi. E la parte peggiore è che la mia vita è diventata una m.erda per colpa tua. E' per questo che dovresti essere felice, Charlotte." Sbottò.

E per quanto volessi essere felice che Michael non stava più con quella ragazza irritante, non lo ero. Non ero triste per il fatto che Michael fosse ad un secondo dal piangere e neanche perché lui credeva che mi divertissi a stare seduta e guardare le cose brutte che gli succedevano. Non sentivo niente del genere. Non sentivo niente. "Non so cosa vuoi che dica." Dissi a bassa voce.

Sex | m.c (traduzione italiana)Where stories live. Discover now