Capitolo 20 -> "You say no"

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"Lo odio." Urlai non appena entrai nella mia stanza solo per trovare Michael Clifford, che sorprendentemente, stava studiando.

"Io odio gli insetti." Aggiunse lui, pensando probabilmente che stavamo facendo il gioco di nominare le cose che odiavamo.

"Non posso credere di aver passato quasi un anno della mia vita con quello stronzo." Urlai contro il cuscino, cercando di combattere le lacrime.

Per le passate due settimane tornavo dalla camera di Luke sempre completamente arrabbiata. Se non ero arrabbiata, piangevo al punto che mi faceva male chiudere gli occhi. In confronto alle discussioni che avevo prima che luke andasse a casa per quel fine settiana, queste non erano così gravi, ma finivano sempre con uno arrabbiato con l'altro. Queste discussioni erano anche diverse dalle precedenti, perché non erano più per i sospetti di Luke sulla mia amicizia con Michael. Queste discussioni erano su tutto. Litigavamo anche per le mie scarpe. L'unica cosa che mi tratteneva dal lasciare Luke erano tutti i bei ricordi che avevamo insieme. Non potevo fare a meno di pensare che stavamo solo attraversando un momento difficile e che l'avremmo superato. Eravamo Luke e Charlotte, potevamo superare tutto. Tranne i miei innegabili sentimenti per Michael Clifford. Quello era qualcosa che non avremmo mai potuto superare ed era solo questione di tempo prima che Luke scoprisse quello che gli stavo nascondendo.

Io e Michael avevamo una specie di routine. Non era una novità che io tornassi a casa in lacrime dopo un appuntamento con Luke. Entravo dalla porta urlando quanto odiassi il mio ragazzo e poi scoppiavo a piangere per trenta secondi. Dopo quei trenta secondi Michael si alzava dal letto o dalla scrivania e veniva da me per confortarmi e dirmi che ero una brava persona. A volte non diceva una parola. Si stendeva solo accanto a me e mi stringeva contro il suo petto, dove io piangevo a dirotto. Dopo Michael mi chiedeva se stavo bene o se avevo bisogno di qualcosa. Poi rimanevamo a coccolarci per il resto della notte o scopavamo. Diceva sempre qualcosa del tipo che Luke non meritava di stare con qualcuno come me e, dopo aver preso le sue parole in considerazione, non chiudevo comunque con Luke. Non avevo il coraggio. E anche se avevo sentimenti importanti per Michael che quasi superavano quello che sentivo per il mio ragazzo, non facevo mai niente riguardo a quanto ero triste nella mia relazione. Non volevo creare altro dramma nella mia vita perché pensavo che non fosse necessario. Invece passavo la notte con il mio compagno di stanza e il giorno dopo ripetevo tutto.

"Cosa ha fatto questa volta?" Mi chiese Michael, posando la testa sulla mia spalla.

"Cosa non ha fatto è la vera domanda." Tirai su con il naso.

"Vuoi parlarne?" Chiese, intrecciando le nostre gambe così che io fossi il cucchiaio piccolo.

"Lo odio così tanto, Michael, mi fa sentire sempre una merda," Piansi, continuando a bagnargli il petto di lacrime.

Michael sospirò, mordendosi la lingua per evitare di dire qualcosa di stupido. Se mi avesse detto di rompere con Luke sarei corsa fuori dalla stanza e non sarei tornata finchè non fossi stata ubriaca. Non volevo che fosse Michael a dirmi che dovevo lasciare il mio ragazzo. Volevo essere io a dirmi di rompere con lui. Era solo una discussione. Ne avevamo tante, più delle coppie normali, ma quando sarebbero finite saremmo tornati a come eravamo prima. Eravamo solo due studenti stressati che avevano bisogno di un alcolico forte e di una buona scopata tra di noi. Era solo una tempesta. L'avremmo superata, ma non sarebbe stata l'ultima discussione per noi. Avere discussioni significava avere una relazione normale. E noi l'avevamo. Più o meno.

"Io non ti farei sentire una merda." Sussurrò Michael.

"No, Michael, basta. So dove vuoi andare a parare." Lo avvisai. "A volte mi chiedo se ne valga davvero la pena." Pensai ad alta voce.

Sex | m.c (traduzione italiana)Where stories live. Discover now