Capitolo 3 -> "When it's just hanging off your back"

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"Da dove hai preso quella maglietta?" Chiese Luke mentre ero ferma sulla soglia della porta della sua camera. Indossavo la canotta dei Rolling Stones di Michael che non era niente di speciale, ma il mio ragazzo sapeva che non apparteneva al mio guardaroba. Non stavamo andando in nessun luogo elegante, quindi perché mi sarei dovuta vestire bene? Mi stava portando ad un bar vicino il suo dormitorio, quindi non c'era motivo di agghindarsi.

Mi guardai la maglietta. Feci spallucce e poi guardai il ragazzo che stava aspettando una risposta da me. "L'ho presa da Michael."

Ogni muscolo in Luke si irrigidì. Conoscevo quella faccia. Era quella arrabbiata. La faccia che aveva rivolto a quel ragazzo che mi aveva guardato il sedere due settimane fa. Che cosa avevo detto di sbagliato? Era solo la maglietta di Michael, non c'era niente di scandaloso. Oltre al fatto che lui avesse visto il mio seno molte volte. Ma non l'avrei detto a Luke perché se l'avesse saputo non avrebbe esitato nel prendere a pugni il mio compagno di stanza. Michael non avrebbe potuto superare un pugno, soprattutto non da Luke perché prima faceva boxe. "Michael, huh?"

"E' una maglietta, Luke." Dissi. Odiavo quando Luke supponeva cose. lo faceva sembrare uno stronzo e faceva sentire me una merda

"Si, lo so." Rispose con tono acido.

Era arrabbiato che indossassi la maglietta di Michael? Luke si stava comportando come un bambino di otto anni invece che come un ragazzo di diciotto. Se non fossi stata una persona paziente me ne sarei andata. Sarei uscita e gli avrei sbattuto la porta in faccia, perché non mi serviva che il mio ragazzo pensasse che facessi sesso con il mio coinquilino. "Andiamo o cosa?" Chiesi. Incrociai le braccia al petto e iniziai a picchiettere il piede per terra.

Luke fece un passo avanti per essere davanti a me. così vicino che i nostri corpi si stavano toccando. L'unica parte che non era unita erano le nostre labbra. Non potevo essere arrabbiata con lui. Anche se lo volevo. Il modo in cui mi fece un broncio con uno sguardo da cucciolo mi fece dimenticare di quanto prima fosse stato stronzo. Le sue braccia si strinsero intorno alla mia vita ed io posai la testa sulla sua spalla. Non c'era molta differenza d'altezza tra noi due, solo qualche centimetro, invece che l'unico centimetro che c'era tra me e Michael.

"Scusa, piccola." Mormorò Luke, posando il viso contro i miei capelli. "So che ho esagerato. Hai ogni ragione di essere arrabbiata."

Sollevai la testa per guardarlo. "Sai che non posso essere arrabbiata con te." Confessai. Non importava quanto cercassi di essere arrabbiata, non funzionava mai. Ogni volta che guardavo quei suoi occhi blu spariva tutto perché quegli occhi innocenti mi ricordavano qualcosa. Mi ricordavano della prima volta in cui l'avevo conosciuto all'orientamento. E mi ricordavano del perché lo amassi.

Lui infilò le mani sotto la mia maglietta, accarezzandomi la pelle. eravamo ancora sulla porta, molto in pubblico. Il compagno di stanza di Luke era sparito. Tutto quello che sapevo era che si chiamava Ashton, che frequentava il Tisch e che aveva le stesse lezioni di Luke e Michael. Insieme ad un ragazzo che si chiamava Calum di cui tutti si lamentavano, anche se sembrava che lo amassero nonostante le cose negative che si dicevano di lui.

Le sue labbra stavano succhiando la pelle del mio collo. Per quanto volessi spingerlo via non potevo. Era così bello, ma era sbagliato. Eravamo in pubblico. Non volevo finire a passare la serata scopando sul suo letto, ordinando pizza da Artichoke e guardando film schifosi. Volevo uscire con il mio ragazzo e fare cose normali che non consistevano in scopare e mangiare cibo schifoso.

"Che ne dici se ci muoviamo dentro?" Disse Luke con voce roca. Le sue mani mi stavano accarezzando la pancia, muovendosi pericolosamente vicine al mio seno. Volevo ubriacarmi. Volevo ubriacarmi con il mio ragazzo. Il sesso poteva aspettare.

Sex | m.c (traduzione italiana)Where stories live. Discover now