Capitolo 18 -> "And I'm about to fill his shoes"

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Il giorno dopo a quello in cui io e Michael avevamo condiviso la nostra notte di intimità, tutto era imbarazzante tra di noi. Erano passate solo dodici ore. In una notte avevamo rotto tutte le regole del nostro contratto, ma mi piaceva far finte di non ricordare perché ro ubriaca. Era quello che mi dicevo ogni volta che l'evidente senso di colpa mi faceva attorcigliare lo stomaco al pensiero di aver dormito con Michael quando avrei dovuto mettere a posto la mia vita invece che renderla peggiore. Era questo l'obbiettivo di un fine settimana lontana da Luke. Quando io e Luke ci eravamo salutati mi ero promessa che avrei messo fine a qualsiasi cosa avevo con Michael, ma non l'avevo fatto. Non avevo detto a Michael che volevo mettere fine al nostro accordo perché stavo sviluppando dei sentimenti per lui. Non avevo fatto nulla di quello che avevo anticipato. Avevo fatto l'opposto e ora mi odiavo ancora di più. Volevo odiare Michael per la stupida idea di fare l'amore con me. Volevo odiarlo per essere divertente e adorabile. Volevo odiare Michael Clifford perché mi piaceva più di quanto mi piacesse il mio ragazzo.

"Alzati, perdente, usciamo." Disse Michael, fermandosi davanti al mio letto.

Erano le due del pomeriggio ed ero tornata alla mia vecchia routine di stare nel letto con il pigiama senza nessuna intenzione di fare qualcosa. L'ultima volta in cui ero stata così era quando ero in crisi con Luke e ora ero tornata all'inizio. Non ero triste o altro. Ero solo stanca e volevo stare sola. Solo che il mio compagno di stanza non mi avrebbe fatto sprecare il giorno a letto, anche se a me andava perfettamente bene. Mi tolsi gli occhiali da vista e fissai il mio felice coinquilino. "Dove andiamo?"

Michael sbuffò, alzando gli occhi al cielo. "Non fare domande, Charlotte. Vai a lavarti." Disse Michael, cercando di sembrare autoritario, cosa che mi fece venire voglia di scoppiare a ridere, ma non ero dell'umore. Questo era l'ultimo giorno che passavamo insieme prima che Luke tornasse e tutto sarebbe diventato duro non appena lui avesse messo piede a New York.

"Non vado da nessuna parte." Insistetti, trattenendo un sorriso malizioso.

"Si invece." Rispose Michael, abbassandosi per essere a livello della mia faccia. Dopo un'intensa gara di sguardi scoppiammo a ridere e l'autorità di Michael sparì. "Ti prego?" Mi supplicò.

Lasciai cadere la testa sul cuscino e gemetti di frustrazione, cosa che praticamente era il segno che avevo accettato la sua richiesta. "Fottiti." Dissi.

"Alzati, Char. E dovresti lavarti i denti. Il tuo alito è orribile. Mi rifiuto di baciarti con quell'alito." Michael ghignò.

Mi ritrovai ad avvicinarmi per baciarlo, anche se sapevo che era sbagliato, soprattutto dopo la scorsa notte. Anche Michael sapeva che era sbagliato, ma era diventato cera tra le mie mani non appena ci eravamo avvicinati. C'era un forza sconosciuta che ci tirava vicini come magneti, non avevo mai avuto questa sensazione quando baciavo Luke, ma con Michael era diverso. Ogni singola cosa sdolcinata che si vedeva nei film la sentivo con Michael.

Ma lui interruppe subito il bacio che stavamo per condividere e mi fece pensare che non fosse solo una coincidenza. Era il destino che si metteva in mezzo perché questo era sbagliato. Dovevo tagliare tutti i fili con Michael il prima possibile, perché ero io quella che stava iniziando a provare qualcosa di più. E avevamo concordato che avemmo chiuso tutto quando uno di noi avrebbe iniziato a sentire qualcosa. "Ti ho detto che non ti bacerò con quell'alito." Michael rise, dandomi un bacio sulla tempia prima di lasciare la stanza.

..

"Chiariamo una cosa, questo non è un appuntamento. Sono solo due compagni di stanza attraenti che escono per bere e che quando andranno via faranno sicuramente sesso perché sei così fottutamente sexy." Annunciò Michael, sollevando il bicchiere di birra. "Salute."

Sex | m.c (traduzione italiana)Where stories live. Discover now