Capitolo 25: la fine

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1)unravel(sigla Tokyo Ghoul)

Quando uscirò da questo posto? È già passata una settimana e ne mancano solo tre prima che io muoia. In questi sette giorni sono solo riuscita a ottenere dei piccoli segni di umanità, che va via via scemando.

Mi sistemo una chiocca di capelli dietro alle orecchie e mi asciugo la fronte con il braccio. Non mi sono mai sentita così male. La pancia brontola di continuo, le labbra sono secche, la voce è rauca, le gambe mi fanno male e non riesco a smettere di piangere. È come se una cipolla mi entrasse nell'occhio ogni secondo in cui Il Sussurratore mi osserva.

Cerco di fare il possibile per non osservarlo nei suoi bellissimi occhi, ma nonostante tutto lo amo...

-sveglia!- Luca mi distoglie dal mio stato di trance -sei molto brutta in questi giorni...hai le occhiaie e gli occhi sempre rossi...singhiozzi...sei troppo magra e i tuoi capelli sono unti e crespi!- si prende gioco di me.

Mi mette uno specchio di fronte e prende i miei capelli, tirandoli per farmi vedere nel riflesso.
In effetti sono diventata davvero orribile. Non potrò più farlo innamorare di me in queste condizioni.

-Luca...no...- piagnucolo e lui lascia i miei capelli, così mi sposto nell'angolo del materasso e mi accuccio stringendo le ginocchia al petto e guardando per terra, dondolandomi. Sto impazzendo...pure se dovessi sopravvivere finirei in un manicomio...

Luca ghigna mentre le sue mani diventano rosse fuoco.

Lo osservo sbalordita: vuole forse diventare un diavolo?

-scherzavo prima. Sei comunque bellissima...c'è sempre tempo per approfittare della tua vita- ghigna.

Mi trova realmente bella in queste condizioni? Alzo lo sguardo e lo osservo dritto negli occhi.
Ritorna perfettamente umano e mi osserva, come se fosse ancora una persona.

Mi alzo e corro verso di lui, abbracciandolo.

Lui, colto alla sprovvista, non rifiuta l'abbraccio. Rimango ancorata a lui per qualche minuto.

Nessuna parola. Voglio godermi questi possibile ultimo momento con là persona che, nonostante tutto, amo.

Mi stacco da lui e, in punta di piedi, lo bacio.

Li si allontana da me e mi guarda furioso. Sotto quella furia, però, c'è anche una piccola dose di amore.

Devo far si che quella parcella diventi la maggioranza del suo pensiero. Devo tirare fuori il vero se.

Ma mi rendo conto che il tempo è sempre meno e che più aspetto, meno possibilità avrò.

Sento il suo battito accelerare, ma non so se questo accade perché è furioso o perché il bacio lo ha colto alla sprovvista. 

Si gira nella mia direzione e i nostri sguardi si incrociano per qualche istante. Poi, con una velocità pazzesca, le tenebre mi abbracciano dolcemente, stringendomi come fossi la loro figlia, la loro protetta. Il buio mi rassicura: in questo modo non posso vedere il male che mi circonda, posso persino dimenticare per poco che il mio sentimento malato per Luca è solo un'utopia. Lui non ricambierà mai ciò e per colpa sua non posso che patire le sue pene in silenzio, non ho forza di ribellarmi a lui. E' come se divora la mia anima pezzo per pezzo ogni volta che lo penso.

Mi risveglio di soprassalto. Sono stesa sul vecchio materasso tappezzato di chiazze rosse che sembrano pois e le tenebre non possono più staccarmi dalla realtà. Cerco di alzarmi, ma la testa mi fa troppo male. Riesco solo a guardare alla mia sinistra. Ed è proprio ora che noto quanto gli ha fatto male picchiarmi fino a farmi svenire. Lui non è così...è come se un pezzetto del suo lato conscio gli dice che deve essere malvagio, vendicarsi; ma il suo subconscio sa bene che non è ciò che desidera realmente.

-Luca- dico con un filo di voce.

Lui si gira di scatto verso di me: ha gli occhi rossi, ma perché ha pianto...come è possibile che questa così banale azione gli abbia scaturito una tale emozione?

Non parla, non ne ha la forza. Sa che riuscirò a fargli cambiare idea e che probabilmente morirà per questo. Di nuovo.

Chiude gli occhi e quando gli riapre sono rossi come il sangue che mi scorre nelle vene, ha degli artigli e un aspetto per nulla umano, quello che cerca di reprimere a ogni costo.

-Luca basta. Non devi essere la persona che non sei. Non usare delle maschere per nascondere il vero te- sussurro.

-non devo, eh?- torna al suo lato umano -scappa! Corri! Non voglio ucciderti!-

Come per magia la mia testa torna leggera e non sono più vincolata al materasso. Mi alzo e rapidamente(prima che cambi idea) scappo via dalla stanza.

Il corridoio ora sembra più lungo, più intrigato...un po' come quello del Minotauro. Sento dei passi rapidi inseguirmi: ora so che ha deciso di essere una bestia.

Mi sento un po' come Teseo prima di entrare del famoso labirinto, ma non ho Arianna con me ad aiutarmi. O forse si? Il lato umano rimasto di Luca non è che il filo di Arianna...devo solo agganciarmi a esso e sconfiggere il lato meschino di colui che amo.

Mi fermo di scatto dalla mia corsa. Basta scappare.

Proprio dopo qualche secondo arriva il mio Minotauro, che fa lo stesso. Ormai non ho via di scampo. Sono come in un vicolo cieco.

Mi avvicino lentamente e a lui e mi lascio inghiottire dalla sua cattiveria.

I suoi bellissimi occhi mi fissano, mentre con i suoi artigli stacca via la mia maglia con violenza. Lo lascio fare senza dire una parola. Sento anche il suo cuore accelerare mentre mi incide la pancia. Non sento il dolore atroce che mi aspettavo. Sento solo il vuoto del mio cuore, che pian piano si svuota. Non pensavo che avrebbe preferito sé. Ci speravo ancora. E ci spero ancora anche quando toglie il cuore dal mio corpo e me lo mostra, ancora pulsante. Ma quello non è il mio cuore. 

Mi sbagliavo, non ha ceduto. E me ne accorgo quando si accascia al pavimento, lasciandomi cadere dalle sue braccia.

Le lacrime inondano il suo viso, sta soffrendo. Io, invece, non ho voglia di piangere, non ho più l lacrime. 

-ti amo- sussurra nel suo ultimo respiro. 

Una lacrima sola scende. Poso la mano sul suo viso tornato normale. 

E' morto.

Il sussurratoreWhere stories live. Discover now