Capitolo 18: settimana da incubo pt. 3

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La voce del sussurratore cessa. Non ricorderò nulla al mio risveglio. Continuerò a fidarmi di Luca senza potergli dire che è posseduto da un suo antenato...come posso fare per ricordare? Pensa Anna. Pensa Anna. Pensa...Ci sono!

Scott dorme ancora. Io mi alzo dal letto e solo ora mi rendo conto di non avere i vestiti. Una lacrima scorre sulla mia guancia e rende la mia pelle calda come una stufa. Faccio un bel respiro e chiudo gli occhi per qualche secondo: non devo pensare più alla mia prima volta.

-anche tu vuoi vendetta, eh?- chiede il sussurratore facendomi dimenticare il mio piano geniale.

-stai bleffando- rispondo asciugandomi gli occhi, ormai rossi, con il braccio e coprendomi con un lenzuolo caduto sul pavimento.

-e allora perché stai piangendo? Perché ci pensi ancora?- mi infastidisce.

-non significa che voglia vendicarmi- ribatto...non dovrei dargli corda, ma è più forte di me.

-Anna io posso vedere i tuoi pensieri- un'ombra nera gira intorno a me ghignando malefica e facendomi sobbalzare -la tua mente è come un dolce per un bambino robusto. Quando dormi posso manovrarti, posso farti fare ciò che voglio e leggere nella tua mente.-

-perché io?-

-mi avevi già fatto questa domanda, ricordi? Ah, bhe sicuramente non lo ricorderai quando ti sveglierai- ghigna il Sussurratore mentre mi passa di nuovo accanto, stavolta sfiorandomi.

-Questa rimane comunque la mia mente!- urlo scacciando via il Sussurratore.

Mi avvicino al vetro e lo spacco. Prendo un frammento e scrivo sul braccio Luca. Dalla ferita fuoriesce sangue nero per circa 10 secondi. Poi si rimargina in un secondo, come per le ferite dei vampiri.

-Cos?-

-te l'ho detto che quando dormi posso controllare tutto di te. Ora stai uccidendo un'infermiera nella realtà.- Davanti a me, su uno schermo, compare un'infermiera. Un coltello sta affondando nelle sue ossa, frantumandole con violenza. Ogni pugnalata è un po' di sangue in più sul mio lenzuolo bianco.

-basta!- esclamo.

Mi risveglio.

-Luca- piagnucolo.

Mi alzo dal letto e osservo Luca.

Sta dormendo sulla sedia accanto al mio letto. Mi sento piena di energia.

-Luca- chiamo, stavolta felice.

-Anna- sbadiglia Luca con gli occhi ancora chiusi -cosa succede?-

-posso andare a casa? Che ore sono? Quanto ho dormito?-

-sono le 7 di mattina. Hai dormito 3 giorni. L'infermiera ha detto che non hai nulla...è solo ansia da trasferimento e tutto lo stress e il dolore per la perdita della tua amica e di tuo padre. Hai bisogno di divertirti. Quindi quando sei pronta possiamo andare.-

-ora!-

-ok...vado a chiamare tua madre, che è nel corridoi e le faccio firmare i documenti. Torno subito-

Passano 5 noiosissimo minuti.

-Possiamo andare. Ti porto nel bosco e facciamo colazione lì-

-ok.-

Vado in bagno per vestirmi. Mia madre entra nella stanza appena esco dal bagno.

-tesoro- mi abbraccia mia madre tra le lacrime. Non provo niente. Non riesco a essere felice per averla rivista...è come se fossi diventata apatica...

Faccio il sorriso più falso della mia vita e ricambio l'abbraccio. Luca è accanto alla porta e ci sorride.

-ti lascio con Luca- mia madre si asciuga le lacrime e guarda Luca -stai attenta a lei.-

Usciamo dall'ospedale e andiamo nel bosco lì vicino.

Quando arriviamo abbastanza al centro ci sediamo sull'erba accanto al ruscello.

-Anna tua madre mi ha detto di non raccontarti nulla, ma voglio dirti tutto. Ieri notte è morta un'infermiera...quella che ci aveva detto di non mangiare le cose che avevamo preso dalla macchinetta, ricordi? E' stata ritrovata senza vita sul pavimento di un corridoio accanto alla tua stanza.-

-come è stata uccisa?-

-L'hanno uccisa con un coltello, si presume. Aveva tutti i vestiti stracciati e le budella erano fuori dal corpo...lo spettacolo era terribile...-

-chi l'ha ritrovata?-

-Io...-

Abbraccio Luca per confortarlo. L'apatia è scomparsa da quando sono con lui.

-c'è altro?- chiedo staccandomi.

-per il momento no-

Passiamo tutta la mattina a nuotare nel ruscello e a schizzarci. Quando ormai è ora di pranzo, Luca mi porta in un ristorante. Io prendo la pasta e Luca anche. Dopo aver passato il pomeriggio a passeggiare nel bosco, Luca mi porta a casa.

Lo saluto con un bacio e vado a qdormire.

-Credevi di esserti liberata di me?- ghigna il Sussurratore appena mi addormento. Tuti i ricordi riaffiorano. Devo ancora scontare la mia settimana(nel sogno) da incubo.

Il sussurratoreWhere stories live. Discover now