Siamo io e te,contro il mondo [Larry stylinson]

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Love is never ever simple no.

Pioggia,pioggia e ancora pioggia.

Ormai erano cinque lunghi giorni che non smetteva di piovere e il livello di sopportazione del riccio aveva decisamente varcato la soglia, anche se, ogni piccola cosa che turbava la tranquillità di Harry era considerata "la goccia che aveva fatto traboccare l'acqua dal vaso".

Senza pensarci più di una volta si infilò distrattamente qualche vestito ed uscì, chiudendosi la porta alla spalle, senza sapere di preciso dove andare, ma, se fosse rimasto ancora un po' in quella cavolo di casa probabilmente sarebbe impazzito.

Dopo aver girato più di una volta l'ampio parcheggio del locale e, dopo le varie imprecazioni contro chiunque avesse trovato parcheggio, Harry riuscì a trovare un posto libero.

Entró nel locale sbuffando e storcendo il naso, era particolarmente schizzinoso riguardo ai locali da frequentare, gli parevano sporchi e perennemente pieni di ubriachi e depressi, anzi, no, non gli pareva, era così e basta.

Si stava dirigendo verso la ragazza, con una maglietta decisamente troppo stretta, che si trovava dietro il bancone con grandi falcate, quando un ragazzo gli svicolò davanti quasi cadendogli addosso.

<< Sono appena le 18:00 e c'è già della fottuta gente ubriaca? >>

Il riccio stava per mandare a fanculo il tipo, ma si scontrò con due occhi azzurri.

Louis alzó lo sguardo verso il ragazzo preparandosi a qualche insulto o imprecazione, ma non accadde nulla, accadde solo che un paio di occhi blu si scontrarono con un paio di occhi verdi.

Harry, spinto da chissà quale pensiero, scoppió a ridere in una maniera assurda, con quella risata maniacale che, personalmente, il riccio odiava e avrebbe voulto cambiare, nonostante tutti i commenti di apprezzamento che riceveva.

Il liscio guardó l'amico un po' stranito, non aveva mai pensato che Harry fosse un ragazzo normale (ovviamente nel senso buono), inoltre gliene dava la conferma molto spesso.

Ma Louis non poteva evitare di pensare che quel ragazzo fosse l'ottava meraviglia del mondo, si, era cotto di lui, una cotta che aveva dovuto reprimere uscendo con altri ragazzi, ma nessuno era come lui, nessuno lo sarebbe mai stato.

La sua infatuazione era cominciata in seconda liceo ma aveva categoricamente deciso di non dirlo al riccio per diversi motivi

  a) Era fottutamente etero 

  b) Chi si sarebbe mai innamorato di uno come lui? 

c) Usciva con diverse ragazze e anche molto spesso.

Diciamocelo, non aveva nessuna possibilità con il suo migliore amico, niente.

Harry, lasciando l'amico immerso nei suoi pensieri si avvicinò al bancone dove subito la ragazza con la maglietta grigia e i capelli forse troppo scuri, si incuriosì a lui e cercò di apparire attraente agli occhi del ragazzo. 

 Certo, era bella, non poco e, se il riccio fosse stato nel pieno di sé, non avrebbe esitato a flirtare con lei.

Ma da qualche settimana non era più lui, pensava troppo, pensava troppo a tutto.


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