Houston, abbiamo un problema

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-Come le ragazze che conosco, vero? Già... dimenticavo che tu sei Monica la Monaca. – continua a mantenere quel suo sorriso sfacciato sul volto.

Scuoto la testa, facendo vagare il mio sguardo da qualsiasi parte che non sia il suo viso. Mi dà incredibilmente fastidio sentirmi i suoi occhi addosso.

-Volevo dire che non sono una persona con la quale puoi permetterti di parlare in questo modo... non mi permetterei mai di fare riferimento alle ragazze che frequenti, non conoscendole. -faccio infastidita.- Comunque se la smetti di rimarcare la tua stupidità e ti metti a debita distanza da me, posso spiegarti perché sono qui.- rispondo scocciata.

-E perché dovrei mettermi a debita distanza? Ammetto che non si sta affatto male vicino a te. I tuoi capelli hanno un buon profumo.- dice prendendo un ciocca dei miei capelli e avvicinandosela.

Sospiro e mio malgrado mi sento arrossire. Non pensavo che in una sola persona potesse esserci tanta stupidità.

-Ti ho già detto di finirla con questo stupido gioco, Giordana, o davvero ti do uno di quei schiaffi che si dimenticano con molta difficoltà.- ritorno a guardarlo, liberando i miei capelli dalle sue dita e cercando di esprimere con i miei occhi la mia rabbia.

-Non riesco a capire il perché, Monica la Monaca. Sei tu che sei entrata nella mia stanza, non sono stato di certo io a rapirti e a portarti qui. In più sono un bruto maleducato io, l'hai detto tu, per giunta maschio. E tu sei una ragazza Monica... e credo che tu abbia capito a cosa la mia mente malata sta pensando. Tu una ragazza, io un ragazzo, di notte, nella mia camera...- scandisce le ultime parole lentamente, poggiando la sua mano sulla mia, ancora sul suo petto.

Repentinamente sfilo la mia da sotto la sua.

-Ti ripeto che...- faccio spazientita.

-Shh Monica, non c'è bisogno che tu dica altro!- mi mette un dito sulle labbra. Prendo a guardarlo in cagnesco.- Ho deciso che accontenterò il tuo subconscio e ti concederò il privilegio di passare la notte con me. Prima però possiamo iniziare con un bacio... che ne dici?- libera le mie labbra avvicinandosi con una luce derisoria negli occhi.

È palese che si stia divertendo a prendermi in giro. Oh, ma io non mi faccio trattare così da questo zoticone. Vuole la guerra? E sia!

-Buona idea, iniziamo con un bacio.- gli dico, avvicinandomi a lui.

Giordana sembra sorpreso da queste mie parole, infatti strabuzza gli occhi e fa per allontanarsi, ma sono più veloce di lui, e cogliendo il suo attimo di smarrimento  gli pesto un piede. Monica 1- Giordana 0.

Okay forse il mio è stato un gesto un po' infantile, ma quando si ha a che fare con un ragazzo che si comporta da bambino, bisogna sapersi adeguare.

Giordana barcolla leggermente e proprio quando sto per farmi due risate, inciampa sulle sue scarpe, cadendo rovinosamente a terra. Peccato, però, che mi accorga troppo tardi che il cretino mi ha afferrato il polso e che mi ha trascinato con sé facendomi cadere addosso a lui.

Finisco spiaccicata contro di lui, con le miei mani posate sul suo petto e con il polso dolorante. Stupido, cretino, troglodita, beota.

Così vicina sento il suo cuore battere più velocemente nel suo petto, sicuramente per via dell'improvvisa e inaspettata caduta, e il suo profumo che sa più di menta che di tabacco. Si vede che oggi non ha fumato come al solito.

-Questo non dovevi farlo Monica la Monaca.- dice .

-Sei tu che sei caduto, non ti ho mica spinto.- ringhio nervosamente.

Poi sollevo il mio volto dal suo petto, permettendo ai miei capelli di scivolarmi ai lati del volto. Ma faccio un errore, perché così i nostri visi sono incredibilmente vicini. La luce lunare mi permette di vedere che Giordana sgrana gli occhi, così come faccio anch'io. Com'è che siamo finiti in questa situazione? Perché i nostri nasi si sfiorano? Perché le nostre labbra potrebbero toccarsi se mi avvicinassi di un solo centimetro? Orrore! Houston abbiamo un problema! Un grosso problema!

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